Parte oggi in Norvegia l’esercitazione NATO Trial Unified Vision 2014
Da oggi, 19 maggio, presso la base aerea di Oerland (Norvegia), inizia l’esercitazione Trial Unified Vision 2014 (UV14), la più importante attività della NATO volta all’incremento della capacità di supporto informativo alle operazioni attraverso eventi reali in grado di testare le tecniche di raccolta, analisi e scambio di dati nel cosiddetto settore Joint Intelligence Surveillance and Reconnaissance (JISR).
L’Italia parteciperà all’evento, che si concluderà il 30 maggio, con personale ed assetti interforze dell’Esercito, della Marina e dell‘Aeronautica e che vedrà coinvolti assetti specialistici quali il velivolo Gulfstream G-3 AML, i Tornado equipaggiati con il pod Reccelite, nonché i mini UAV Raven e Strix. Inoltre, allo scopo di incrementare la capacità di operare in maniera distribuita in risposta agli attuali scenari d’impiego, il contesto esercitativo UV-14 si svolgerà in più sedi e coinvolgerà elementi di organizzazione specialistici nel settore ISR distribuiti in tutta Europa ed anche in Italia.
Uno degli obiettivi concreti della Trial, infatti, è quello di verificare il livello di interoperabilità degli assetti dei paesi della NATO, quale elemento chiave per assicurare la possibilità di suddividere sforzi e impegni operativi al verificarsi di una crisi, in particolare nel settore “intelligence”.
L’Italia parteciperà all’evento, che si concluderà il 30 maggio, con personale ed assetti interforze dell’Esercito, della Marina e dell‘Aeronautica e che vedrà coinvolti assetti specialistici quali il velivolo Gulfstream G-3 AML, i Tornado equipaggiati con il pod Reccelite, nonché i mini UAV Raven e Strix. Inoltre, allo scopo di incrementare la capacità di operare in maniera distribuita in risposta agli attuali scenari d’impiego, il contesto esercitativo UV-14 si svolgerà in più sedi e coinvolgerà elementi di organizzazione specialistici nel settore ISR distribuiti in tutta Europa ed anche in Italia.
Uno degli obiettivi concreti della Trial, infatti, è quello di verificare il livello di interoperabilità degli assetti dei paesi della NATO, quale elemento chiave per assicurare la possibilità di suddividere sforzi e impegni operativi al verificarsi di una crisi, in particolare nel settore “intelligence”.
Fonte: Il Volo
