….La guerra all’Ucraina ci deve insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
«Le scoperte e le prese di coscienza definitive avvengono solo dopo le grandi tragedie:
si direbbe che l’uomo, per dare qualcosa di bello, abbia bisogno di piangere». Oriana Fallaci
Il Piaggio P.50 era un bombardiere pesante quadrimotore ad ala alta realizzato dall’azienda aeronautica italiana Società Rinaldo Piaggio negli anni trenta del XX secolo e rimasto allo stadio di prototipo. Venne realizzato in due versioni, entrambe quadrimotore, la P.50-I con una coppia di motori in configurazione traente-spingente posizionati in due gondole per lato, la P.50-II con la più tradizionale collocazione dei quattro propulsori sul bordo d’attacco alare.
Storia del progetto
Il progetto del bombardiere pesante Piaggio P.50 fu iniziato nel luglio 1935, derivato dal precedente quadrimotore ad ala alta a semi-sbalzo P.23M, sviluppato dopo la perdita del prototipo di quest’ultimo. Il P.50 fu inizialmente progettato dall’ingegnere Giovanni Pegna ed era un monoplano ad ala alta con una sola deriva e grande timone, propulso da quattro motori Isotta Fraschini Asso XI RC.40 da 730 CV (544 kW) (al livello del mare) montati in tandem, azionanti due eliche trattrici e due eliche spingenti, di costruzione lignea. Questa soluzione, benché abbandonata verso la fine degli anni trenta, all’epoca non era inusuale per i grandi velivoli plurimotore (per esempio la adottavano gli idrovolanti Savoia-Marchetti S.55 e Latécoère 300, e i velivoli da trasporto Fokker F.32 e Farman F.222). Nel programma di riequipaggiamento dei reparti della Regia Aeronautica, noto come «Programma R», emesso nel corso del 1937, fu prevista l’acquisizione di una preserie di 12 P.50, ma tale programma fu bocciato già nel giugno dello stesso anno, e la richiesta per i P.50 fu sostituita, nel settembre successivo, da una per 12 P.108B.
Il primo prototipo, designato P.50-I (MM 369), armato con tre mitragliatrici Breda-SAFAT MC.12,7 calibro 12,7 mm, effettuò il suo primo volo a Malpensa, Varese, il 24 febbraio 1938 nelle mani del collaudatore Angelo Tondi.
Tecnica
Il P.50 II era un bombardiere quadrimotore di costruzione mista, con struttura della fusoliera, delle ali e dei piani orizzontali, in tubo d’acciaio saldato, mentre le superfici di controllo erano lignee. Il rivestimento era in tela. Il carrello d’atterraggio era di tipo triciclo posteriore, con le gambe di forza principali parzialmente retrattili nelle gondole motori. Il ruotino di coda, sterzante, era anch’esso retrattile.
L’armamento difensivo si basava su cinque mitragliatrici Breda-SAFAT MC.12,7 calibro 12,7 mm, e il carico massimo di caduta era di 2 500 kg di bombe.
Impiego operativo
Il primo prototipo rimase danneggiato in un incidente in fase d’atterraggio sull’aeroporto di Malpensa nel 1938, con pilota Angelo Tondi, e lì, una volta riparato, rimase inutilizzato dopo che era stata bocciata la richiesta di rimotorizzazione con quattro motori Isotta Fraschini L.121 R.C.40.
Il 24 febbraio 1938 andò in volo per la prima volta il secondo prototipo P.50-II (MM 370), ancora una volta nelle mani del collaudatore Angelo Tondi. Esso era di costruzione lignea, tranne per la struttura delle superfici mobili, dotato di quattro motori radiali Piaggio P.XI RC.40 da 1 000 CV (746 kW) azionanti eliche tripala trattrici, disposti in posizione classica sul bordo d’attacco alare. Tale versione era stata sviluppata dall’ingegnere Giovanni Casiraghi a partire dall’aprile 1936.
L’armamento difensivo era stato aumentato a cinque mitragliatrici Breda-SAFAT cal.12,7 × 82 mm. Le prove di volo furono effettuate sull’aeroporto di Guidonia a partire dal 30 gennaio 1939, ma non diedero esito soddisfacente, in quanto l’aereo si dimostrò incapace di raggiungere le prestazioni previste dal contratto a causa dell’eccessivo peso dovuto all’adozione di una struttura lignea. Il velivolo risultò sottopotenziato e rimase inutilizzato a Guidonia.
Il terzo prototipo (MM.371) era di costruzione interamente metallica, indicato infatti nei documenti come P.50 Metallico, volò per la prima volta a Pontedera (provincia di Pisa) il 23 novembre 1938 nelle mani del collaudatore Niccolò Lana. Non è nota l’attività svolta dal terzo esemplare, che risultava ancora in carico al 1° Centro Sperimentale di Roma-Guidonia all’inizio del 1941. Lo sviluppo del modello fu definitivamente abbandonato a favore del più promettente P.108B.
Progettazione e sviluppo
Il P.50 è stato il primo progetto di Giovanni Casiraghi — seguendo uno schema del progetto redatto dal designer Piaggio Ing Giovanni Pegna — per l’azienda Piaggio.
P.50-I
Il primo modello, il P.50-I , era un monoplano quadrimotore ad ala spalla con un unico grande tailfin e timone. Era alimentato da quattro motori Isotta-Fraschini Asso XI.RC V12 da 544 kilowatt (730 cavalli) montati in coppia in tandem sulle ali, con ciascun motore che azionava un’elica a tre pale; due delle eliche erano montate in uno spintore e due in una configurazione a trattore. Per la difesa, il P.50-I aveva tre posizioni di mitragliatrice, inclusa una torretta anteriore
Piaggio costruì due prototipi P.50-I, il primo dei quali, MM369, volò nel 1937. Il secondo, MM370, fu danneggiato in un incidente durante l’atterraggio all’aeroporto di Malpensa nel 1938.
Nessun ordine di produzione per il P.50-I materializzato.
P.50-II
Un nuovo modello del P.50, il P.50-II, apparve nel 1938. Fu rimotorizzato con quattro motori radiali Piaggio P.XI RC.40 da 746 kilowatt (1.001 cavalli), ciascuno azionante un tre -motore elica a pale, eliminando la configurazione del motore tandem, pusher-puller del P.50-I, montando invece i motori separatamente con tutte e quattro le eliche come trattori. Il suo armamento difensivo è stato aggiornato a cinque mitragliatrici da 12,7 millimetri (0,5 pollici).
Piaggio ha prodotto un unico prototipo P.50-II denominato MM371. Nessuna produzione ordinata risulta per il P.50-II, ma Piaggio in seguito applicò l’esperienza maturata dalla progettazione e costruzione dei tre prototipi P.50 allo sviluppo del bombardiere pesante Piaggio P.108 della seconda guerra mondiale.
Varianti
P-50-I
Quadrimotori in gondole push-pull tandem – due costruiti.
P-50-II
Un unico P.50 più potente con quattro motori in gondole del trattore separate
Specifiche (P.50-I)
Caratteristiche generali:
- Lunghezza: 19,81 m (65 piedi 0 pollici)
- Apertura alare: 25.794 m (84 piedi 7+ 1 ⁄ 2 pollici)
- Altezza: 4,75 m (15 piedi 7 pollici)
- Area dell’ala: 100,00 m2 (1.076,4 piedi quadrati)
- Peso a vuoto: 12.973 kg (28.600 libbre)
- Peso lordo: 19.958 kg (44.000 libbre)
- Motopropulsore: 4 × Isotta-Fraschini Asso XI.RC motore V12 raffreddato a liquido, 540 kW (730 CV) ciascuno.
Prestazioni:
- Velocità massima: 430 km/h (270 mph, 230 kn)
- Portata: 2.998 km (1.863 mi, 1.619 nmi)
- Tempo di salita: da 22 minuti a 4.000 m (13.120 piedi)
Armamento:
- Cannoni: 3 mitragliatrici da 12,7 mm
- Bombe: bombe da 2.500 kg (5.500 libbre)
Utilizzatori:
- Italia – Regia Aeronautica.
(Fonti: Web, Google, Wikipedia, You Tube)