29 dicembre 1890: il massacro di Wounded Knee
Il 29 dicembre 1890, a Wounded Knee, nelle pianure del South Dakota, si consumò uno degli episodi più tragici della storia militare statunitense. L’evento fu l’esito di una tensione crescente che aveva attraversato le riserve indiane nei mesi precedenti, alimentata da paura, incomprensione e da un profondo squilibrio di potere tra l’esercito statunitense e le popolazioni native.
Al centro di quella tensione vi era la Ghost Dance, un movimento spirituale nato tra i Paiute e diffusosi rapidamente tra i Lakota. La danza prometteva, secondo la visione del profeta Wovoka, la rigenerazione del mondo, il ritorno degli antenati e la fine delle sofferenze dei popoli nativi. Per comunità stremate da fame, malattie e confinamento forzato nelle riserve, rappresentava una speranza identitaria e spirituale. Per le autorità statunitensi, invece, apparve come il segnale di una possibile insurrezione armata.
Il timore di una rivolta portò a un’imponente mobilitazione militare. L’uccisione di Toro Seduto, avvenuta il 15 dicembre 1890 durante un tentativo di arresto, contribuì ad aggravare ulteriormente la situazione. Un gruppo di Lakota Miniconjou, guidato da Piede Grosso (foto apertura), tentò allora di raggiungere Pine Ridge in cerca di protezione, ma fu intercettato dal 7° Cavalleria.

I nativi erano già stremati dal freddo, dalla fame e da giorni di marcia forzata, aggravati dalle rigide condizioni invernali e dalla pressione costante delle truppe federali. La mattina del 29 dicembre, durante un tentativo di disarmo del campo, un colpo di arma da fuoco – la cui origine resta incerta – fece precipitare la situazione. I soldati aprirono il fuoco, supportati dall’artiglieria leggera, colpendo indiscriminatamente uomini, donne e bambini.
In poche ore, il campo si trasformò in un luogo di morte. Circa trecento Lakota persero la vita, mentre le perdite tra i militari furono limitate ma significative, spesso causate anche dal fuoco amico. L’episodio venne ufficialmente classificato come battaglia, ma la sua dinamica lo colloca tra i massacri più gravi della storia statunitense.
Wounded Knee segnò simbolicamente la fine delle guerre indiane e della resistenza armata dei popoli delle Grandi Pianure. Più che una vittoria militare, rappresentò l’atto conclusivo di una lunga politica di espansione territoriale, assimilazione forzata e annientamento fisico e culturale.

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