Claudio Spinelli: FORSE SPECIALI 2.0 – Quello che non è stato detto*
L’autore ha trascorso 100 giorni in Afghanistan nel 2007 come incursore del 9° rgt “Col Moschin” e narra quasi senza censure1 il suo impegno insieme al Reparto nelle operazioni pattugliamento e controinsorgenza nelle zone a noi assegnate. Ne esce un sincero ritratto della vita quotidiana delle nostre Forze Speciali, capaci di fare la guerra ma anche di restare umani, fragili, di provare empatia per gli altri. Si tratta di combattere, di evacuare e operare feriti gravi, di evitare EOD, intercettare armi, munizioni e insorgenti, di rispondere al fuoco.
Tra una rapida azione e l’altra il tempo passa tra lunghe attese, briefing, addestramento, palestre e spaghettate all’interno della base: uscire è sempre rischioso e quando si esce coi Lince o si monta sugli elicotteri Chinook i nostri eroi sono armati fino ai denti e descrivono con dovizia di dettagli tecnici il loro equipaggiamento.
È un paese ostile e mafioso dove è difficile non essere visti e segnalati, ma soprattutto è stato chiesto l’impossibile ai soldati: l’Afghanistan è un paese molto vasto, montuoso e con poche strade, ma la strategia statunitense di impiantare basi e fortini avanzati aveva senso se le risorse assegnate fossero state costanti, altrimenti significava vivere sotto assedio dei Talebani.
Oggi che in Europa la guerra è tornata a essere un conflitto ad alta intensità con mezzi corazzati, artiglieria, droni e fanterie in trincea, il libro del nostro incursore sembra quasi scritto nell’epoca delle guerre coloniali, quando gli scontri coi ribelli erano duri ma brevi e impegnavano solo piccoli reparti di guerrieri professionisti. Ma per come è stato gestito dagli Statunitensi il rapido, caotico ritiro delle forze alleate dall’Afghanistan – ormai abbandonato ai Talebani e ripiombato nel medioevo – resta inevasa una domanda: dopo aver impegnato per vent’anni soldi e soldati, a che è servito tutto questo?
1 I nomi delle persone sono riportati in codice, alcuni luoghi non sono indicati e le operazioni si svolgono sempre “seguendo le regolamentari procedure”
* Libro FORSE SPECIALI 100 giorni all’inferno, rivisitato e migliorato nella struttura con due capitoli esclusivi in più
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L’autore ha trascorso 100 giorni in Afghanistan nel 2007 come incursore del 9° rgt “Col Moschin” e narra quasi senza censure1 il suo impegno insieme al Reparto nelle operazioni pattugliamento e controinsorgenza nelle zone a noi assegnate. Ne esce un…
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