Zaluzhny: “La guerra è in stallo come nel 1914” – perché l’Ucraina non riesce a sfondare il fronte russo
Nel suo ultimo articolo, il generale Valery Zaluzhny, già comandante in capo delle Forze Armate ucraine dal 2021 al 2024 e attualmente ministro plenipotenziario di Kyiv a Londra, intitolato Innovation as core of strategic resilience, ribadisce la sua tesi di fondo, già sviluppata in un breve saggio dello scorso anno, secondo cui la situazione di stallo strategico del conflitto russo-ucraino è simile a quella della Prima guerra mondiale, con le innovazioni tecnologiche dell’epoca che impedirono qualunque funzione manovriera che non fosse quella degli assalti frontali.
C’è un passaggio nell’articolo di Zaluzhny che merita particolare approfondimento e che riguarda il combattimento tra fanterie. Analizzando il contesto operativo dell’offensiva ucraina del 2023, Zaluzhny ha scritto che “per sfondare un fronte del genere era necessaria una superiorità decisiva nelle capacità sul punto di sfondamento, insieme a riserve mobili in grado di penetrare rapidamente nel varco creato e di spostarsi nella profondità operativa prima che le riserve nemiche potessero contrattaccare o stabilire una nuova linea difensiva”.
Questo fattore è centrale, perché passando ad analizzare le battaglie che si stanno combattendo attualmente in Ucraina, in particolare quella sul saliente di Dobropillja, ci si rende conto del fatto che i belligeranti non siano in grado di generare la superiorità tale da imporre la propria decisione al nemico. Cosicché, mentre le tattiche di difesa attiva sono state soppiantate da una sempre maggiore dispersione delle forze, quelle di attacco si basano principalmente sull’infiltrazione da parte di piccoli gruppi d’assalto nelle “aree vuote” per tentare un aggiramento delle postazioni difensive.
Tale metodo di combattimento, tipico dei campi di battaglia empty – che non è una novità emersa con la “guerra dei droni” ucraina ma un elemento individuato e conosciuto già ai tempi delle guerre anglo-boere – è, però, come spiegato da Zaluzhny, “senza prospettiva” perché le unità militari impiegate sono prive delle forze necessarie per attuare uno sfondamento in profondità e ci si limita a combattere lungo la prima linea di contatto.
Il tutto con l’obiettivo di far crollare il sistema difensivo avversario al livello strategico, per l’erosione delle risorse e il logoramento delle truppe tali da far pensare che sia impossibile continuare non la difesa a oltranza di una posizione ma la guerra, ma con un impatto irrisorio al livello tattico-operativo. Non a caso, per rimanere alla stretta attualità, lo sfondamento ucraino sul saliente di Dobropillja non ha messo in crisi la difesa russa, perché violare le postazioni nemiche in un settore tattico ristretto non può trasformarsi, specie nelle condizioni belliche del teatro ucraino, in un successo operativo.
Foto: MoD Ukraine
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