Kubilius alla conferenza sulla difesa: “L’Europa ha solo il 50% delle capacità necessarie”
Il Commissario europeo per Difesa e Spazio lancia l’allarme: giovedì la Roadmap per raggiungere la Readiness Difensiva entro il 2030
Durante il suo keynote speech alla 5ª Conferenza Europea sulla Difesa e Sicurezza, il Commissario Andrius Kubilius ha presentato un quadro allarmante della preparazione militare europea, annunciando che giovedì sarà il “D-Day” – il giorno della consegna della Roadmap per la Difesa.
Il primo commissario per difesa e spazio

Kubilius, in qualità di Commissario per Difesa e Spazio, lavora a stretto contatto con l’Alto Rappresentante e gli Stati membri su un mandato chiaro: far sì che l’Europa spenda di più, spenda meglio e spenda europeo in materia di difesa. Il suo portafoglio include anche lo spazio, riflettendo la natura sempre più contestata di questo dominio e i suoi legami con la sicurezza complessiva.
Tra le sue responsabilità chiave: la preparazione del White Paper sul Futuro della Difesa Europea, il rafforzamento della mobilità militare, la creazione di un vero Mercato Unico per i prodotti e servizi di difesa, l’implementazione della Strategia Industriale Europea della Difesa e il rafforzamento del Fondo Europeo per la Difesa. Si occupa inoltre di contrastare le vulnerabilità dell’UE agli attacchi cyber e ibridi, di rafforzare la partnership UE-NATO e di guidare il portafoglio spaziale con proposte come la futura Legge Spaziale UE.
Lo squilibrio con la Russia
I dati presentati da Kubilius sono preoccupanti: l’Europa dispone attualmente solo del 50% delle capacità difensive richieste dagli obiettivi NATO per il 2030. “Essere pronti al 50% significa non essere pronti affatto”, ha dichiarato il Commissario.
La Russia produce in tre mesi più munizioni di quanto facciano tutti i membri NATO (compresi USA ed europei) in un anno intero – quattro volte tanto. “Putin sarà pronto prima del 2030. Noi dobbiamo esserlo prima di lui”, ha avvertito Kubilius.
Il recente esempio dell’incursione di 20 droni sulla Polonia ha dimostrato le carenze attuali: “Abbattere un drone da 10.000 euro con un missile da un milione non è sostenibile. Non siamo pronti a difenderci dai droni, che hanno cambiato la guerra in Ucraina dal 2023”.
Gli investimenti storici
Negli ultimi 10 mesi l’UE ha preso decisioni definite “storiche”:
- 800 miliardi di euro aggiuntivi per la Difesa fino al 2030
- 150 miliardi in prestiti SAFE (19 Stati membri hanno già fatto richiesta, con consegna prevista nel primo trimestre 2025)
- 131 miliardi di euro nel nuovo bilancio pluriennale UE per difesa e spazio (quintuplicato rispetto al precedente)
- Flessibilità sul Patto di Stabilità: 16 Stati membri possono spendere l’1,5% extra del PIL attivando la clausola di salvaguardia nazionale
- Possibilità di utilizzare fondi di Coesione e Recovery non spesi per la difesa
- Impegno NATO al 3,5% del PIL per spese militari
- Previsione di 4.200 miliardi di euro di spesa nazionale per la difesa nel periodo 2028-2035 (80 volte superiore alla spesa a livello UE)
I progetti flagship europei
Drone Wall europeo: Una rete anti-drone per proteggere l’intero continente. “I droni russi a lungo raggio possono colpire Bruxelles, e dalle navi container possono prendere di mira tutte le coste europee”, ha avvertito Kubilius.
Eastern Flank Watch: Rafforzamento della difesa delle regioni di frontiera orientale, da sviluppare insieme all’Ucraina utilizzando la sua esperienza testata in battaglia.
Altri progetti includono lo scudo di difesa aerea e missilistica, lo scudo di difesa spaziale e misure per proteggere porti, aeroporti, ponti e ferrovie dalle minacce ibride.
L’Ucraina come partner strategico
“L’Ucraina è la nostra prima linea di difesa, in senso letterale”, ha sottolineato Kubilius. “Nessuno vuole la pace più dell’Ucraina, ma è chiaro che Putin non vuole la pace. Ogni drone che l’Ucraina abbatte non minaccerà l’Europa”.
Le forze droni ucraine distruggono l’80% degli obiettivi russi in aria e a terra. Il Commissario ha proposto di creare joint venture con le industrie tecnologiche di difesa ucraine, capaci di costruire missili cruise “Flamingo” e pronte a produrre missili balistici e droni sottomarini.
“C’è molto che possiamo imparare dall’Ucraina: dobbiamo costruire il Drone Wall e l’Eastern Flank Watch insieme all’Ucraina e includendo l’Ucraina”.
La semplificazione burocratica
Nel Defence Simplification Omnibus, Kubilius propone tagli drastici alla burocrazia: riduzione dei tempi per i permessi industriali da 4 anni a 2 mesi. “Non possiamo aspettarci che Putin rinvii i suoi piani di aggressione finché non emettiamo i permessi”, ha dichiarato.
Per la mobilità militare, la situazione è critica: alcuni Stati richiedono ancora 45 giorni di preavviso per movimenti transfrontalieri. “Dubito che Putin ci darà 45 giorni di preavviso se deciderà di testare l’Articolo 5”. La proposta è stabilire un unico set di regole europee chiare.
Dal piano alla produzione: le tre domande chiave
Kubilius ha delineato il framework per la fase di delivery attraverso tre domande:
- Cosa consegnare? Raggiungere gli obiettivi di capacità NATO: centinaia, migliaia di carri armati, pezzi di artiglieria, veicoli da combattimento, più progetti pan-europei.
- Come consegnare? Tre sfide diverse: espandere la produzione di armi legacy esistenti; sviluppare nuovi sistemi che ora acquistiamo da paesi terzi (come capacità di strike a lungo raggio); innovare per produrre armi moderne basate sull’esperienza ucraina.
- Come consegnare nel modo più efficace? Gli Stati membri saranno in prima linea, la Commissione faciliterà e coordinerà i progetti flagship. “Fino ad ora ci sono state pochissime storie di successo di progetti difesa consegnati insieme da più Stati membri, in netto contrasto con i progetti spaziali europei come Galileo o Copernicus”.
Verso l’unione europea della difesa
“Con gli Stati Uniti sempre più concentrati sull’Indo-Pacifico, l’Europa deve assumersi la responsabilità della propria difesa”, ha affermato Kubilius, citando la Presidente von der Leyen: “Questo deve essere il momento dell’indipendenza europea”.
La proposta include una nuova architettura di sicurezza per l’Europa, per rafforzare la componente europea della NATO, coinvolgendo anche l’Ucraina, il Regno Unito e la Norvegia.
“Non basta avere la Material Defence Readiness. Dobbiamo anche avere la Institutional Defence Readiness e la Political Defence Readiness – non serve avere abbastanza armi moderne se non abbiamo la volontà politica di combattere, di usare quelle armi per difenderci”.
Citando due detti – “Se vuoi la pace, preparati alla guerra” (Roma antica) e “Le battaglie le vincono i generali, le guerre le vincono le industrie” (Seconda Guerra Mondiale) – Kubilius ha concluso:
“È il momento di passare dall’opportunità alla consegna, dal ‘big bang finanziario’ al ‘big bang produttivo’. Il nostro obiettivo non è il profitto, ma la pace. La pace è il nostro bottom line. Lo faccio perché voglio che i miei figli e nipoti siano al sicuro, e perché non voglio che i bambini d’Europa soffrano ciò che soffrono i bambini ucraini”.
Giovedì sarà il “Delivery Day” – il giorno in cui la Commissione presenterà al Consiglio la Roadmap per la Defence Readiness, con piani chiari, tempistiche, deliverables e indicatori per ogni capacità, mostrando come l’Europa raggiungerà la Readiness Difensiva entro il 2030, passo dopo passo, milestone dopo milestone.
L’articolo Kubilius alla conferenza sulla difesa: “L’Europa ha solo il 50% delle capacità necessarie” proviene da Difesa Online.
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