Gli sciami assassini. La tecnologia che ha rivoluzionato le tattiche del Cremlino
A partire dal 2022, dopo il traumatico e fallimentare avvio dell’invasione dell’Ucraina, la Russia ha avviato un’iniziativa sistematica per esaminare la propria esperienza di combattimento, trarne insegnamenti e condividerli con le sue forze armate.
All’inizio del 2023, Mosca aveva silenziosamente costruito un complesso ecosistema di apprendimento che include la base manifatturiera della difesa, le università e i militari lungo tutta la catena di comando. Oggi, le forze armate del Cremlino stanno istituzionalizzando le proprie conoscenze, riallineando i propri produttori del comparto militare-industriale e le organizzazioni di ricerca e sviluppo per supportare le esigenze belliche, abbinando le startup tecnologiche alle risorse statali. Tale sforzo si è concretizzato nell’elaborazione di nuove tattiche da adottare sul campo di battaglia, codificate in programmi di addestramento e manuali di combattimento e, contestualmente, nella sperimentazione e nella produzione di armi più performanti e in linea con tali tattiche.
Stiamo parlando dei droni e del loro impiego per individuare e colpire le unità e le infrastrutture ucraine.
La lezione del campo di battaglia
Va detto che, a questo punto del conflitto, le lezioni apprese sono un aspetto da cui tutte le forze schierate sul terreno non possono prescindere e sarebbe indice di stoltezza se ciò accadesse. Per tale ragione, da parte russa, il Distretto Militare Meridionale della Russia organizza periodicamente delle riunioni che coinvolgono militari delle forze aerospaziali e dell’esercito, specialisti della guerra elettronica e personale civile del comparto militare-industriale, per riportare le esperienze maturate sul campo e discutere le migliorie tecniche da apportare e le procedure da implementare, mirate soprattutto a neutralizzare quella componente ormai essenziale nei combattimenti, rappresentata dai velivoli senza equipaggio (UAV) nemici.
In una conferenza del 2023 ospitata dall’Accademia di artiglieria russa, militari ed altri esperti si sono riuniti per rivedere le tattiche dell’artiglieria e integrare i droni nell’impiego del fuoco di supporto. In soli tre anni, la Russia ha apportato oltre 450 modifiche provvisorie ai manuali di combattimento, ma non solo, i comandanti militari hanno sottolineato sottolineano che è probabile che questi manuali vengano completamente rivisti dopo la fine della guerra1.
Questi aggiornamenti contribuiscono a spiegare perché gli ucraini abbiano incontrato maggiori difficoltà nell’ultimo anno e mezzo. Nel 2022 e nel 2023, gli ucraini avrebbero potuto colpire i centri di comando, le scorte e le linee di rifornimento russe con relativa facilità; restano memorabili le immagini dei soldati russi che si arrendono mostrandosi a un drone ucraino, consapevoli che grazie a quello stesso drone sarebbero diventati facili bersagli2.
Oggi, le contromisure elettroniche e le difese missilistiche modificate russe per le forze di Kiev diventano più complicati. Anche gli attacchi da parte russa con droni e missili stanno diventando più estesi e complessi.
Dalla sperimentazione alla nuova arma strategica
Arriviamo, allora, al 6 dicembre 2024, quando il ministro della Difesa Andrej Belousov ha annunciato3 l’istituzione di una nuova branca delle forze armate russe specializzata nella guerra con gli UAV e ufficialmente resa operativa nel novembre 20254: le Forze dei sistemi senza pilota (Voyska bespilotnykh sistem – VBS). Questo comando indipendente neo-costituito include diversi reparti che operano con droni aerei, terrestri e marittimi, tuttavia non autonomamente, ma inseriti sotto il comando o il controllo tattico delle unità militari che devono supportare. La creazione delle unità militari di droni separate va fatta risalire alla fine del gennaio 20255, con il primo reggimento di droni presentato alla parata del Giorno della Vittoria di Mosca del 20256.
Si è detto di “esperienze maturate sul campo”; dobbiamo allora far risalire la storia dell’evoluzione dei droni russi alle attività pionieristiche di una compagnia militare privata (PMC) molto particolare: i Lupi dello zar (Tsarskie Volki), di proprietà del politico e manager russo Dmitrij Rogozin. Rogozin è stato vice primo ministro per la Difesa dal 2011 al 2019, ambasciatore della Federazione Russa presso la NATO dal 2008 al 2011 e, aspettto di particolare interesse per la nostra disamina, Direttore generale dell’agenzia spaziale Roscosmos dal 2018 al 2022. I Lupi dello zar, attivi in Ucraina, hanno partecipato alle operazioni con le unità delle autoproclamate repubbliche nel Donbass: Battaglione Somalia,7 Divisione dei Minatori; Brigata Kalmius; Brigata Internazionale Pyatnashka.8 Parlando dei suoi uomini, Rogozin ha dichiarato: “… hanno lavorato più come esperti, ma senza essere impiegati in combattimento.”9
Il 21 dicembre 2022 durante un bombardamento nella regione di Donec’k, Rogozin è rimasto ferito gravemente. Operato a Mosca, dove gli è stata rimossa una scheggia dalla colonna vertebrale, ha espresso in un’intervista la propria volontà di vendetta, realizzabile grazie alla posizione “privilegiata” derivante dai suoi trascorsi presso la Roscosmos:
“Dato che ho lavorato per quattro anni nella nostra azienda statale Roscosmos, lì ho ancora buoni amici, soci e compagni. … C’è un’interazione costante con il capo del consiglio scientifico e tecnico del complesso militare-industriale, Andrej Evgenievič Tyulin, poiché lui stesso proviene da Roscosmos ed è mio collega. Interagiamo costantemente con lui. Abbiamo incontrato Borisov, il capo della Roscosmos. Abbiamo un’intesa reciproca al riguardo. Non conosco nessuno che si rifiuti di interagire con noi e che non capisca l’importanza di questa attività. Quindi sono grato a tutti per il loro lavoro.”10
Nel gennaio 2023 Rogozin è tornato sulla linea di contatto per testare nuovi UAV contro i carri armati Abrams e Leopard.11 Questi UAV, del tipo BAS-80 fanno parte dei sistemi d’arma montati sul sistema robotizzato Marker. I droni sono in grado di individuare autonomamente gli obiettivi nemici grazie alle “librerie elettroniche” montate sul Marker12 – in cui sono elencati gli armamenti avversari – selezionarli in quanto high value targets dando loro una priorità e, infine, colpirli.
Le peculiarità delle attività di questi mercenari in “camice bianco”, dunque, sono sostanzialmente riassumibili negli aspetti di sviluppo e sperimentazione di nuove armi e organico composto da tecnici e consiglieri militari, con esperienza sul campo maturata già all’epoca in stretta cooperazione con unità impegnate nei combattimenti:
“Il distaccamento Lupi dello zar è stato costituito nel novembre 2022 dal dottore in scienze tecniche Dmitrij Rogozin, con l’obiettivo di sviluppare tecnologie militari innovative e testare nuovi prodotti nella zona dell’“operazione militare speciale”. L’unità comprende specialisti tecnico-militari con esperienza di combattimento, che si sono fusi con il distaccamento volontario delle forze speciali Plastun13 “Kuban” (BARS-16),14 che opera nella direzione del fronte Zaporižžja, ed è nota anche come “Brigata Volontaria Russa d’Assalto”.”15
Per la cronaca, Il distaccamento Plastun “Kuban” e la Brigata Volontaria Russa d’Assalto fanno parte del 1° Corpo d’Armata di Donec’k, inquadrata nell’8ª Armata Combinata del Distretto Militare Meridionale del Ministero della Difesa russo, da allora referente principale per lo sviluppo della guerra con i droni.
In relazione alle caratteristiche che la contraddistinguono, la PMC è anche indicata come “Centro tecnico-militare Lupi dello zar”. In sostanza, la PMC ha riunito vari progettisti che lavorano con aziende private, impegnati nello sviluppo di tecnologie innovative nel settore degli UAV e delle comunicazioni, per migliorare le capacità delle unità russe che combattono in Ucraina. Questi hanno sperimentano i loro prodotti sulla linea del fronte in cui è impiegata la citata Brigata d’Assalto del 1° Corpo d’Armata di Donec’k. Rogozin è il coordinatore della Brigata Volontaria Russa d’Assalto ed è al vertice della PMC, mentre l’aliquota operativa che ne fa parte, costituito da personale direttamente impegnato nei combattimenti, sarebbe alle dipendenze di un comandante indicato con il soprannome Python.16 La macchina della propaganda russa non ha mancato di sottolineare la dimensione “guerriera” dello “scienziato”, esaltandone il ruolo di leader a tutto tondo: “Va notato che il capo del centro tecnico-scientifico dei Lupi dello Zar non si siede nel suo ufficio, ma letteralmente non lascia la prima linea, preferendo testare personalmente le innovazioni tecniche sul campo.”17
In una riunione tenuta il 12 giugno 2025 per rivedere i parametri principali del programma di armamento statale per il 2027-2036, il presidente Vladimir Putin ha enfatizzato la prioritaria importanza di un rapido sviluppo del settore militare dei sistemi senza pilota:
“L’operazione militare speciale ha dimostrato che il ruolo, le tattiche, la portata d’impiego e, in ultima analisi, la gamma stessa di mezzi d’attacco e combattimento aereo nelle moderne condizioni di combattimento, sono cambiati in modo significativo.… A questo proposito, vorrei sottolineare che stiamo attualmente creando forze di sistemi senza pilota come branca separata delle forze armate e dobbiamo garantirne un dispiegamento e uno sviluppo rapidi e di alta qualità.”18
Esattamente cinque mesi dopo, il 12 novembre, il colonnello Sergej Ishtuganov, vice capo delle VBS, ha dichiarato che la nuova branca autonoma delle forze armate è pienamente operativa19.
Colpisce immediatamente il fatto che la branca sia speculare di quella creata dall’Ucraina l’anno scorso, al punto di avere la medesima denominazione. Gli ucraini, in anticipo sui loro nemici russi, si sono impegnati a fondo nella sperimentazione e nell’impigo massivo dei droni, proprio per recuperare lo svantaggio rappresentato dalle minori risorse umane e materiali da impiegare nei combattimenti.
A titolo esemplificativo, gli UAV sono stati utilizzati per speronare elicotteri russi o sganciare metallo fuso su posizioni terrestri, mentre i droni navali sono stati un elemento chiave nel rovesciare il predominio della Russia nel Mar Nero20. Senza dimenticare il clamoroso episodio dei droni infiltrati in territorio russo, utilizzati per distruggere a terra gli aerei del nemico21.
Alla creazione delle VBS russe Kiev non ha reagito bene, evidenziando una notevole preoccupazione22. Sempre il colonnello Ishtuganov ha dichiarato che le VBS stanno eseguendo test di combattimento sia con i droni, sia con i sistemi di guerra elettronica (EW)23; quest’ultima rappresenta la principale minaccia per i droni e gli studi per migliorarne l’efficacia per le proprie unità e i sistemi di difesa nei confronti delle capacità nemiche si susseguono ininterrottamente su entrambi i fronti.
Fondamentale per il mantenimento della piena operatività delle VBS è la continua disponibilità di droni, che, a loro volta, non possono prescindere dall’approvvigionamento delle componenti per il loro assemblaggio. A tale scopo la Cina svolge un ruolo di primo piano in quanto nella produzione russa troviamo droni interamente composti con materiale cinese24. Per quanto riguarda, poi, il personale da impiegare per il loro uso, l’attenzione è rivolta ad operatori in possesso di un buon livello di esperienza, veterani che abbiano maturato le proprie capacità in zone di operazioni, per i quali, tuttavia, evitare il più possibile di essere ingaggiati nei combattimenti. Obiettivo non facile da raggiungere. Tra i propri compiti, questo personale è responsabile dell’addestramento e delle forniture degli equipaggiamenti per gli operatori di droni, così come dell’analisi della condotta del combattimento e della ricerca e sviluppo di nuovi sistemi.
A novembre 2025, la dimensione della branca è stata stimata intorno ai 10.000-20.000 uomini, che vanno dagli specialisti nel lancio di droni Shahed a lungo raggio, ai piloti di droni che attaccano il nemico con droni kamikaze FPV25 ed operano più a ridosso della linea di contatto26. Diamo allora un’idea dell’impiego sul campo di battaglia, per comprendere il significato dell’assegnazione degli operatori delle VBS in supporto delle unità di manovra:
“Ordine di battaglia: gli operatori di droni del 215° Battaglione di ricognizione separato russo della 98^ Divisione VDV e un battaglione di droni non specificato della 98^ Divisione VDV stanno colpendo le forze ucraine nell’oblast’ di Kherson. Gli operatori di droni del gruppo di droni Phobos (della 70^ Divisione fucilieri motorizzati, 18^ CAA) stanno operando nella direzione di Kherson. Gli equipaggi di droni FPV della 126^ Brigata di difesa costiera (22° Corpo d’armata, Flotta del Mar Nero) stanno intercettando droni ucraini sulla riva occidentale (destra) dell’oblast’ di Kherson.”27
Le Forze dei sistemi senza pilota entrano in guerra
Le unità che attualmente fanno parte delle VBS sono le seguenti:
– Centro per le tecnologie avanzate senza pilota Rubicon;
– 7° Reggimento di Ricognizione-Attacco Separato di Sistemi Senza Pilota;
– 75° Reggimento Separato di Sistemi Senza Pilota;
– 77° Reggimento Separato di Sistemi Senza Pilota;
– Brigata separata di velivoli senza pilota “GROM “Kaskad””
– Centro per scopi speciali Bars-Sarmat (precedentemente Distaccamento volontario Bars–Sarmat), a capo del quale troviamo una vecchia conoscenza: Dmitrij Rogozin28.
Possiamo dire che con lui si chiude il cerchio con le sperimentazioni dei Lupi dello Zar.
Soffermiamoci sull’unità che può essere considerata il “traino” di tutto il progetto delle VBS: il Centro per le tecnologie avanzate senza pilota Rubicon, istituito nell’agosto 2024, su direttiva del ministro della Difesa russo Andrej Belousov. L’obiettivo principale del centro era formare istruttori altamente qualificati nel campo dell’aviazione senza pilota, allo scopo di trasferire la loro competenza al personale in nuove unità militari. Inoltre, il Centro opera per preparare gli operatori di UAV da impiegare in operazioni di combattimento, sia individualmente che come parte di team29. Il Centro sviluppa e sperimenta anche sistemi avanzati di droni e la loro implementazione, conduce ricerche nel campo dell’intelligenza artificiale ed esplora come questa può essere utilizzata nei sistemi robotici30. Al mese di novembre 2025 si stima che l’unità conti circa 5.000 uomini31.
La sede di Rubicon sarebbe all’interno delle sale espositive del Patriot Park nell’oblast’ di Mosca. È comandata dal colonnello delle Guardie Sergei Budnikov, ex Capo di stato maggiore della 9^ Brigata di artiglieria delle Guardie. Le reclute vengono selezionate a Mosca prima di essere assegnate alle rispettive squadre per l’addestramento32. L’unità è stata inizialmente schierata nell’oblast’ di Kursk, dove ha svolto un ruolo significativo nell’interruzione delle rotte di rifornimento ucraine, aiutando le forze russe a respingere il nemico fuori dall’area. Rubicon può avvalersi anche di elevate capacità di sigint, che le consentirebbero di localizzare e colpire i droni ucraini e i loro operatori, arrivando a distruggere in alcune aree fino al 70% delle posizioni UAV. Dal gennaio 2025, Rubicon ha operato nelle direzioni di Belgorod, Kypiansk, Pokrovsk, Kharkiv, Vuhledar e nel Donetsk meridionale. Dal maggio 2025, ha operato principalmente nell’oblast’ di Donetsk, supportando l’offensiva russa33. Infine, le tipologie dei droni impiegate dall’unità:
– munizioni vaganti Lancet e Kub;
– droni FPV normali e in fibra ottica, in particolare VT-40 e KVN;
– droni da ricognizione Orlan, SuperCam, Voron;
– Veicoli di superficie senza pilota VA-111 Shkval.
Qualche considerazione conclusiva
Gli istruttori russi hanno cominciato ad utilizzare i droni non solo per attività di intelligence e per attacchi sugli obiettivi, ma anche per monitorare l’addestramento dei soldati, in modo da poter in seguito valutare e discutere meglio i successi e gli insuccessi delle unità. L’evoluzione della dottrina, poi, è fortemente orientata alla neutralizzazione delle minacce agli assalti corazzati su larga scala e, pertanto, questo aspetto è una priorità assoluta della ricerca e sviluppo in ambito bellico. È probabile che le forze armate russe guardino sempre di più alla crescita della produzione di sistemi senza equipaggio, che integreranno la loro potenza militare a per attribuirle un vantaggio rispetto alla NATO.
Queste tecnologie rappresentano il futuro del combattimento e le procedure tecnico-tattiche auspicate dalla leadership militare di Mosca saranno caratterizzate da sciami di droni autonomi in grado di sopraffare le difese avversarie, microdroni difficili da identificare o fermare e droni che imitano uccelli, insetti o altri animali selvatici.
L’esercito russo ha osservato l’uso di robot da combattimento da parte dell’esercito ucraino e si sta preparando a investire di più in questo settore per supportare compiti come il servizio di guardia alle infrastrutture e alle unità, la logistica, le operazioni di ricerca e recupero e lo sminamento e la sorveglianza sottomarina.
Gli esperti russi stanno valutando come schierare sistemi per il processo decisionale e di pianificazione e sistemi d’arma basati sull’intelligenza artificiale che possano essere disponibili entro l’inizio degli anni ‘30. Stanno valutando come utilizzare l’intelligenza artificiale nei missili ipersonici, nei sistemi di difesa aerea e nei droni per migliorarne le prestazioni. Stanno anche valutando come l’intelligenza artificiale possa accelerare l’esecuzione di compiti analitici e automatizzare i comandi. Sebbene questo settore sia una priorità nazionale, gli investimenti nell’intelligenza artificiale hanno costi elevati e, dunque, per adesso rimangono relativamente modesti, limitando le capacità della Russia nel breve periodo.
1 D. Massicot, How Russia Recovered. What the Kremlin Is Learning From the War in Ukraine, Foreign Affairs, November/December 2025. https://www.foreignaffairs.com/russia/how-russia-recovered.
2 https://www.youtube.com/watch?v=41S3PeTU1Ck.
3 R. N. McDermott, Russia’s New Unmanned Systems Forces and the Strategic Role of DKO Weapons, The Saratoga Foundation, 20/06/2025. https://www.saratoga-foundation.org/p/russias-new-unmanned-systems-forces.
4Russia establishes Unmanned Systems Forces, Tass, 12/11/2025. https://tass.com/defense/2042371.
5 I. Diakonov, Russia creates separate regiments of unmanned systems to strengthen its army – ISW, Ukrainska Pravda, 29/01/2025.https://www.pravda.com.ua/eng/news/2025/01/29/7495735/.
6 D. Shumlianskyi, “Russians Completes Formation of First UAV regiment, Presents it at May 9 Parade“, Militarnyi, 11/05/2025. https://militarnyi.com/en/news/russians-completes-formation-of-first-uav-regiment-presents-it-at-may-9-parade/.
7 https://t.me/rogozin_do/3409.
8 D. Reshetnikov, Рогозин: обстрелявший “Царских волков” украинский расчет будет уничтожен (Rogozin: l’equipaggio ucraino che ha sparato contro i “Lupi dello zar” verrà distrutto), Ria Novosti, 23/01/2023. https://ria.ru/20230123/rogozin-1846711368.html.
9 D. Reshetnikov, ibid.
10 D. Reshetnikov, ibid.
11 Рогозин предложил бороться с Abrams и Leopard роботами «Маркер» (Rogozin ha proposto di combattere Abrams e Leopard con i robot “Marker”), Rbc, 26/01/2023. https://www.rbc.ru/politics/26/01/2023/63d1e32a9a794701cd885314?from=copy.
12 https://www.youtube.com/watch?v=iZJ4N7QohDs.
13 Un plastun era un’unità militare cosacca appiedata, con compiti di sentinella e perlustrazione. In origine tali unità facevano parte dell’esercito cosacco del Mar Nero; nel XIX e nel XX secolo si sono unite all’esercito cosacco di Kuban.
14 Per i dettagli sulle unità BARS si rimanda al cap. XVII.
15 S. Nakhimov, Отряд “Царские волки” и пластуны “Кубань” в Ударной русской добровольческой бригаде (Distaccamento “Lupi dello zar” e plastuni “Kuban” nella Brigata Volontaria Russa d’Assalto), Amalantra, 15/03/2023. https://amalantra.ru/tsarskiye-volki/#1.
16 S. Nakhimov, ibid.
17 S. Nakhimov, ibid.
18Совещание по рассмотрению основных параметров проекта государственной программы вооружения на 2027–2036 годы (Riunione per rivedere i parametri principali della bozza del programma statale di armamenti per il periodo 2027-2036), Presidenza della Federazione Russa, 12/06/2025. http://kremlin.ru/events/president/news/77180.
19The war of no man: Russia creates drone army ‘Unmanned Systems Forces’ to rival Ukraine, The Week Magazine, 13/11/2025. https://www.theweek.in/news/defence/2025/11/13/the-war-of-no-man-russia-creates-drone-army-unmanned-systems-forces-to-rival-ukraine.html#google_vignette.
20 Y. Taradiuk, Russia establishes Unmanned Systems Forces, Ukraine says it’s just ”copying our successful approaches”, The Kyiv Independent, 12/11/2025. Russia establishes Unmanned Systems Forces, Ukraine says it’s just ‘copying our successful approaches’.
21 N. Cristadoro, “Ci sono o ci fanno?”: come i droni ucraini hanno umiliato Mosca, Difesa Online, 10/06/2025. https://www.difesaonline.it/2025/06/10/ci-sono-o-ci-fanno-come-i-droni-ucraini-hanno-umiliato-mosca/.
22 H. Altman, Russia Creates New Military Branch Dedicated To Drone Warfare, The War Zone, 13/11/2025. https://www.twz.com/news-features/russia-creates-new-military-branch-dedicated-to-drone-warfare.
23 Ibid.
24 N. Cristadoro, La cooperazione russo-iraniana per la produzione di droni e il contributo della Cina, Istituto Gino Germani, Settembre 2025.
25 I FPV (First Person View) sono droni pilotati tramite un visore che trasmette in tempo reale all’operatore le immagini della telecamera di bordo.
26 I. Volzhsky, S. Kanevskaya, Коррупционный полк (Reggimento della corruzione), Novaya Gazeta Europa, 15/11/2025. https://novayagazeta.eu/articles/2025/11/15/korruptsionnyi-polk.
27Russian Offensive Campaign Assessment, November 16, 2025, ISW. https://understandingwar.org/research/russia-ukraine/russian-offensive-campaign-assessment-november-16-2025/.
28 https://x.com/sambendett/status/1904587357640073371.
29В Минобороны создали центр перспективных беспилотных технологий “Рубикон” (Il Ministero della Difesa ha istituito il Centro per le tecnologie avanzate senza pilota Rubicon, Tass, 11/10/2024. https://tass.ru/armiya-i-opk/22099195.
30 Ibid.
31C. Clover, F. Deprez, The elite Russian unit hunting Ukraine’s drone warriors, The Financial Times, 13/11/2025. https://www.ft.com/content/05ca82cc-2613-4144-a4e0-fd595246df8e.
32 E. Legalov, S. Dobrynin, M. Krutov, Тайна “Рубикона”. БПЛА-спецназ в парке “Патриот” (Il mistero di Rubicon:droni delle forze speciali al Patriot Park), Radio Svoboda, 17/09/2025. https://www.svoboda.org/a/tayna-rubikona-bpla-spetsnaz-v-parke-patriot-/33531165.html.
33 https://lostarmour.info/tags/rubicon.
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