Saluto in VTC al personale nei teatri operativi: l’intervento del gen. Luciano Portolano
Rivolgo, con ammirazione ed affetto, un saluto ai nostri Militari collegati da 20 teatri operativi, così come a tutti coloro che, dietro le quinte, in silenzio, svolgono con altissimo senso di responsabilità i compiti loro assegnati.
Signor presidente, come ho più’ volte avuto modo di affermare, considero le operazioni militari, svolte nell’ambito delle 4 missioni assegnate alle Forze Armate, il vero core business della Difesa e sono testimone del sacrificio che sostengono i nostri militari impiegati in molteplici teatri operativi. Dalle aree desertiche a quelle artiche, in cielo e in mare, molto spesso in condizioni operative ed ambientali estreme.
I nostri Soldati, Marinai, Avieri, Carabinieri e Finanzieri, lontani dai propri affetti, assicurano un’opera costante e preziosa, per gli interessi dell’Italia e la sicurezza degli italiani, offrendo, in ogni circostanza, l’immagine più bella del nostro Paese nel mondo.
Nell’attuale complesso ed imprevedibile scenario di sicurezza internazionale, l’impiego dello Strumento militare all’estero costituisce uno degli elementi salienti della postura internazionale dell’Italia.
Uno scenario che continua a essere contraddistinto da un quadro congiunturale fluido e segnato da numerose sfide, che interessano praticamente ogni angolo del mondo, con effetti diretti e indiretti sulla nostra sicurezza nazionale.
Signor presidente, come abbiamo evidenziato nel documento di Strategia Militare Nazionale, si tratta di uno scenario nel quale il Mediterraneo, il Sahel, l’Africa sub-sahariana e l’Europa orientale sono parti di una più ampia fascia di instabilità che si estende anche al di fuori di queste aree.
E in tale quadro, il Mediterraneo allargato continua ad essere un’arena di confronto altamente interconnessa e caotica; un’arena caratterizzata da minacce nuove che, come da tempo sottolineo, si sommano a quelle già esistenti, senza sostituirle. Minacce che si manifestano con diverse intensità, riverberando i loro effetti anche in maniera globale, rendendo cosi piuttosto difficile una lettura univoca dei fattori in gioco.
Fattori a cui si aggiunge la tendenza a ricercare nuovi equilibri tra i pilastri europeo e transatlantico della Nato.
Signor presidente, per assolvere alla seconda e terza missione assegnata alle Forze Armate, ad oggi, l’Italia impiega all’estero circa 7400 militari, suddivisi in 17 operazioni e 22 missioni, in 25 paesi, tra Europa e Bacino Mediterraneo, Medio Oriente e Africa.
Riconoscendo nella Nato l’organizzazione di riferimento in grado di assicurare efficacemente la dissuasione, la deterrenza e la difesa contro ogni forma di minaccia, la partecipazione delle Forze Armate italiane si attesta al 1° posto, in Europa, tra i paesi contributori. E anche nel contesto dell’Unione Europea, siamo la prima nazione contributrice alle missioni e operazioni militari.
Inoltre, identificando le Nazioni Unite quale riferimento principale per la gestione e risoluzione di crisi internazionali, l’Italia, è il 1° contributore di caschi blu tra i Paesi occidentali e il 20° al mondo.
Rilevante è, anche, il contributo delle Forze Armate alle missioni bilaterali e multilaterali rivolte a paesi di interesse strategico con cui intratteniamo tradizionali rapporti.
Ancora, per assolvere alla quarta missione, sono circa 7300 i Militari impiegati costantemente sugli spazi nazionali, nell’ambito delle operazioni Strade Sicure, Difesa Aerea, Vigilanza Pesca e Mediterraneo Sicuro.
Infine, con una prospettiva rivolta al futuro, signor presidente, tenuto conto delle risorse previsionali per l’anno 2026 a copertura del Decreto Missioni, ho dato mandato allo Stato Maggiore della Difesa e al Comando Operativo di Vertice Interforze di effettuare uno studio congiunto volto a focalizzare la gravitazione delle forze in quelle missioni/operazioni dove gli interessi vitali e strategici nazionali sono maggiormente rilevanti.
E mi avvio a concludere.
Nell’esprimere un commosso pensiero ai nostri caduti e ai nostri decorati e feriti, esempi di coraggio e dedizione al servizio, mi sia consentito, signor presidente, di rivolgere un sincero ringraziamento a tutti i Soldati, i Marinai, gli Avieri, i Carabinieri e i Finanzieri di ogni ordine e grado che, ogni giorno, con il loro operato contribuiscono alla sicurezza nazionale.
A loro, rivolgo i miei più affettuosi auguri per le prossime festività. Auguri che chiedo di estendere anche ai loro cari.
E a lei, signor presidente della Repubblica e al signor ministro Crosetto, a nome di tutto il Personale Militare e Civile della Difesa, formulo i più sentiti e rispettosi auguri di Buon Natale e di un 2026 di pace e di stabilità internazionale.
Viva le Forze Armate!
Viva l’Italia!
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