Da Leonardo arriva l’HITFIRE da 155 mm: il salto di specie
Leonardo consolida la propria posizione nel settore dell’artiglieria terrestre con lo sviluppo della nuova torre HITFIRE da 155/52 mm, un sistema completamente automatizzato concepito per rispondere alle esigenze operative dell’artiglieria moderna, caratterizzate da elevata mobilità, “riduzione” (potenziale annullamento?) degli equipaggi, rapidità di reazione e integrazione digitale avanzata.
La HITFIRE nasce come torre unmanned di nuova generazione, con un peso nell’ordine delle tredici tonnellate, progettata fin dall’origine per essere installabile su un ampio spettro di piattaforme terrestri, ruotate e cingolate. L’architettura del sistema è orientata alla massima automazione del ciclo di tiro, alla riduzione dello sforzo di rinculo e alla piena interoperabilità con le reti C5I nazionali e NATO.
Cuore del sistema è la nuova bocca da fuoco da 155/52 mm, interamente progettata e prodotta da Leonardo presso il sito di La Spezia. Si tratta di una canna con camera da 23 litri, rigatura destrorsa e freno di bocca di tipo pepper box integrato, sviluppata utilizzando materiali di ultima generazione già impiegati sui più recenti sistemi navali e terrestri dell’azienda. La canna consente di raggiungere le massime gittate oggi ottenibili con l’artiglieria da 155 mm, fino a circa 42 chilometri con munizionamento convenzionale evoluto e oltre, grazie all’impiego di munizioni assistite e guidate.
La HITFIRE è infatti pienamente compatibile con l’intera famiglia di munizioni Vulcano 155, comprese le versioni guidate, programmabili direttamente dal sistema di tiro. L’integrazione nativa della tecnologia Vulcano consente non solo di estendere la portata operativa fino a circa 70 chilometri, ma anche di incrementare in modo significativo la precisione e l’efficacia del fuoco, riducendo il numero di colpi necessari per neutralizzare l’obiettivo.
Uno degli elementi più innovativi della torre è il sistema di caricamento automatico, sviluppato ex novo in circa diciotto mesi partendo da requisiti operativi aggiornati e dall’esperienza maturata da Leonardo nei sistemi di caricamento automatico navali. Il sistema prevede due bracci robotizzati simmetrici, dedicati rispettivamente alla gestione delle munizioni e delle cariche modulari di lancio. Il magazzino è in grado di alloggiare fino a trenta proietti e circa centottanta cariche modulari, consentendo di sparare l’intero carico con carica massima senza necessità di rifornimento intermedio.
Il caricamento avviene mediante un calcatoio a catena solidale con la massa oscillante, soluzione che consente di effettuare il caricamento a qualsiasi angolo di elevazione, fino a settanta gradi. L’otturatore è di tipo a cuneo, completamente automatizzato, scelta che privilegia semplicità meccanica, rapidità di funzionamento e affidabilità nel tempo. Grazie a questa architettura, la cadenza di tiro massima raggiunge i dieci colpi al minuto, con piena capacità di tiro MRSI (Multiple Round Simultaneous Impact).

Particolare attenzione è stata dedicata alla riduzione dello sforzo di rinculo e all’abbassamento dell’asse degli orecchioni della massa oscillante. Questa soluzione consente una migliore distribuzione delle sollecitazioni sulla piattaforma ospitante, facilitando l’integrazione su veicoli ruotati e migliorando la stabilità al tiro. Lo sforzo di rinculo, stimato intorno alle 54–55 tonnellate, è gestito da organi elastici e sistemi di frenatura ottimizzati, con una corsa di rinculo contenuta che contribuisce a mantenere una silhouette complessiva bassa.
Dal punto di vista della mobilità operativa, la torre è progettata per supportare il concetto evoluto di shoot and scoot*, fino a includere la capacità di tiro in movimento. Grazie al Digital Artillery Pointing System, che integra unità inerziali, GPS, datore di nord (north finder) e asservimenti elettrici ad alta precisione, il sistema è in grado di effettuare il puntamento automatico – con precisioni inferiori a 1 mil – e di stabilizzare la massa oscillante anche durante il movimento del veicolo.
La suite elettronica della HITFIRE presenta una forte comunanza tecnologica con i sistemi C5I già in servizio con l’Esercito Italiano e con quelli previsti per i futuri programmi A2CS e NMBT. L’architettura è conforme agli standard NGVA, consentendo un’elevata modularità, il riuso software e l’integrazione semplificata di nuovi sensori ed effettori. La torre è inoltre predisposta per l’integrazione con il sistema JDIFSS, garantendo la gestione digitale e integrata del supporto al fuoco indiretto in ambito joint.
In termini di autodifesa, la HITFIRE può integrare una torretta HITROLE da 12,7×99 mm o da 30×113 mm, quest’ultima particolarmente efficace contro minacce aeree a bassa quota e UAV. Il sistema è completato da lanciatori fumogeni, sensori di allerta e capacità di cooperazione con reti di scoperta esterne. Sono allo studio anche soluzioni di protezione balistica avanzata basate su materiali compositi leggeri, pensate per garantire un livello di protezione adeguato al ruolo dell’artiglieria senza penalizzare il peso complessivo.

Per quanto riguarda l’integrazione veicolare, Leonardo sta conducendo uno studio avanzato per l’installazione della torre su uno scafo ruotato derivato dal VBM 8×8 Plus, con modifiche mirate alla posizione degli assi posteriori per ottimizzare la distribuzione dei carichi e il baricentro. Da questa integrazione dovrebbe nascere un nuovo semovente ruotato da 155 mm per il supporto al fuoco a lungo raggio, caratterizzato da elevata comunalità logistica con la famiglia VBM già in servizio.
Fin dalle prime fasi progettuali è stata inoltre valutata l’introduzione di sistemi di ricarica completamente automatizzati, basati su interfacce esterne dedicate e operabili senza intervento umano. Anche i moduli logistici di rifornimento sono oggetto di studio, in un’ottica di riduzione dei tempi di esposizione e incremento della sopravvivenza sul campo di battaglia.
La HITFIRE si inserisce all’interno della più ampia famiglia di torri Leonardo, che comprende la HITFACT MkII da 105 e 120 mm, la HITFIST 30 nelle versioni crewed e Uncrewed Light, e la famiglia HITROLE. Questo sviluppo è reso possibile dai significativi investimenti effettuati da Leonardo negli ultimi anni sulle infrastrutture industriali di La Spezia, sull’impiego di software avanzati di modellazione e simulazione e sull’introduzione di macchinari digitalizzati, con benefici tangibili in termini di riduzione dei tempi, dei costi e del rischio tecnologico.
Oggi Leonardo è l’unica azienda europea in grado di produrre bocche da fuoco di numerosi calibri per applicazioni terrestri e navali, dal 20 mm fino al 155 mm, con l’obiettivo dichiarato di raggiungere una capacità produttiva superiore alle 800 unità annue. In questo contesto, la torre HITFIRE rappresenta un tassello strategico per il rilancio delle capacità di artiglieria terrestre nazionali ed europee.
Buona visione!
*tattica che consiste nello sparare rapidamente da una posizione e poi spostarsi immediatamente prima che il nemico possa contrattaccare con il fuoco di controbatteria
L’articolo Da Leonardo arriva l’HITFIRE da 155 mm: il salto di specie proviene da Difesa Online.
Leonardo consolida la propria posizione nel settore dell’artiglieria terrestre con lo sviluppo della nuova torre HITFIRE da 155/52 mm, un…
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