Crisi da coronavirus: Il clamoroso caso della Svezia che, senza lockdown imposto dal governo, sta meglio di noi
La Svezia, nonostante massicci investimenti cinesi nel suo territorio e pesanti relazioni economiche, a differenza di molti Paesi europei, non ha mai voluto baciare i piedi alla Repubblica Popolare. Nel novembre 2019 l’ambasciatore cinese, non un giornalista o un esponente politico, ha minacciato la Svezia durante un’intervista a Stoccolma affermando che “trattiamo i nostri amici con buon vino, ma ai nostri nemici riserviamo fucilate” a causa della decisione di assegnare al dissidente Gui Minhai il premio Tucholsky.
Fonte: Difesa Online