Flussi migratori illegali: il punto di vista libico
Agenzia Nova – Un ufficiale della Guardia costiera libica di Tripoli, Muhammad al Hani, ha affermato che il Memorandum d’intesa fra Italia e Libia del 2017 “non contraddice i diritti umani” e si prefigge di “arginare il fenomeno migratorio sulla base delle nostre capacità, che sono limitate alle risorse disponibili”.
Intervistato da “Agenzia Nova” alla vigilia della visita della ministra dell’Interno dell’Italia, Luciana Lamorgese, attesa domani a Tripoli, Al Hani ha aggiunto che la Libia è “vittima” del fenomeno dell’immigrazione clandestina e non ha la capacità di affrontarlo da sola. “La soluzione di base è sostenere l’Africa sub-sahariana, che è il fonte dei flussi migratori e non una zona di transito come la Libia”, ha detto Al Hani.
L’ufficiale ha sottolineato che i centri di detenzione nella Libia occidentale sono affollati di migranti provenienti da diversi paesi del mondo, mentre il numero di imbarcazioni intercettate nel Mediterraneo è in aumento ogni giorno. Solo ieri, 14 luglio, la Guardia costiera libica ha annunciato di aver intercettato una nave che trasportava 86 migranti illegali diretti verso la costa italiana. Al Hani ha detto che il mese di giugno ha assistito a un notevole aumento dei tentativi di emigrazione attraverso il Mediterraneo verso l’Italia e il resto d’Europa, nonostante lo scoppio della pandemia da coronavirus.
Al Hani ha previsto un incremento delle partenze dato che i mesi di luglio, agosto e settembre vedono ogni anno numerosi tentativi di traversata del Mediterraneo centrale sfruttando il bel tempo. L’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) ha registrato un netto aumento del numero di migranti fermati e rimandati in Libia nel primo semestre 2020: 5.775 migranti contro i circa 3.800 dello stesso periodo del 2019. In tutto l’anno scorso sono 9.225 i migranti fermati e riportati a terra dai guardacoste libici.
In Italia, secondo i dati diffusi dal Viminale, sono sbarcati finora 9.771 migranti (al 16 luglio), in netto aumento rispetto ai 3.186 sbarchi dello stesso periodo del 2018, ma ancora lontano dai 17.374 migranti registrati nello stesso periodo del 2017. Da giovedì scorso, 9 luglio, vi sono stati ben 2.152 sbarchi sulle coste italiane.
In particolare giovedì (9 luglio) sono sbarcati 138 migranti, venerdì (10 luglio) altri 689, sabato (11 luglio) 362, domenica (12 luglio) 209, lunedì (13 luglio) 349, martedì (14 luglio), mentre alle 8:00 di oggi sono stati registrati altri 59 sbarchi. Il dato relativo ai primi 15 giorni del mese di luglio (2.756 sbarchi) è superiore ai dati dell’intero mese di luglio 2019 (1.969) e di luglio 2018 (1.831).
Il ministro dell’Interno del Governo di accordo nazionale libico (Gna), Fathi Bashagha, ha affermato che la Libia “è stata lasciata sola di fronte ai flussi migratori illegali, costati enormi oneri finanziari”. L’esponente del governo di Tripoli ha parlato nell’incontro 5+5 tenuto in videoconferenza con i colleghi di Italia, Germania, Francia, Spagna e Malta e gli omologhi di Tunisia, Algeria, Marocco e Mauritania.
“L’Unione europea non ha ancora una visione chiara e unificata per combattere questo fenomeno”, ha aggiunto Bashagha, citato dall’emittente televisiva “Libya Al Ahrar”. Il ministro ha detto che il suo governo propone l’inclusione anche di Sud Sudan, Ciad, Niger e Mali nel dossier della lotta all’immigrazione clandestina, sottolineando la necessità di adottare una strategia chiara per gestire la sicurezza, dato che la Libia è fondamentale per la stabilità nella regione.
Nel suo discorso, Bashagha ha indicato che il Governo di accordo nazionale (GNA) ha chiesto all’Unione Europea di fornirgli apparecchiature di monitoraggio elettronico per controllare i suoi confini, ribadendo la disponibilità del suo governo a cooperare con la sponda nord del Mediterraneo nella lotta contro la droga e la criminalità organizzata.
Foto: Guardia Costiera Libica