Esplosioni a Beirut.: almeno 70 morti e 3.700 feriti
Due forti esplosioni nella zona portuale della città, avvenute nel pomeriggio, hanno trasformato le case e le strade in un paesaggio di guerra. Le esplosioni sono state così forti da essere sentite fino a Tiro e Sidone (pare anche a Cipro secondo alcuni testimoni) , mentre i vetri di moltissimi quartieri sono andati in frantumi, le auto sono state distrutte o sono esplose, molti alberi sono stati sradicati.
Al presente, secondo il ministero della Salute, vi sono almeno 70 morti e 3.700 feriti, ma il bilancio è destinato a salire: alcuni edifici sgretolati dallo scoppio hanno lasciato molte persone sotto le macerie che le squadre di soccorso stanno cercando di salvare.
Tra le vittime anche il segretario generale del partito Kataeb, Nazar Najarian, è rimasto ucciso nella potente esplosione avvenuta oggi a Beirut. Lo riferisce l’agenzia di stato libanese Nna. Najarian si trovava nel suo ufficio quando è avvenuta l’esplosione. E’ morto a seguito delle ferite riportate.
Il premier Hassane Diab ha annunciato per domani una giornata di lutto nazionale e il presidente Michel Aoun ha convocato per domani una riunione urgente del Consiglio superiore della Difesa.
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Secondo il ministro della Salute Hamad Hasan, un deposito che conteneva materiale esplosivo è esploso causando danni massicci e diffusi. Il ministro degli Interni libanese Mohamed Fahmy ha detto che si tratta di nitrato di ammonio altamente esplosivo e che era stato sequestrato sei anni fa su un mandato giudiziario.
Da giorni nel Paese vi sono minacce dal sud e dal nord. Nel sud, il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha avvertito che egli è pronto a una guerra per fermare le violenze degli Hezbollah. Nel nord, vi sono movimenti di armi (provenienti dalla Turchia), che potrebbero essere usate contro gli sciiti di Hezbollah, in attesa della sentenza definitiva del Tribunale internazionale che doveva far luce sull’assassinio del defunto primo ministro Rafic Hariri.
Israele ha subito diffuso una dichiarazione in cui si dice estranea all’esplosione e ha offerto aiuti sanitari per curare i feriti. Anche l’Iran, per bocca del ministro degli Esteri Mohammad Javad Zarif, ha espresso la sua vicinanza al “resiliente” popolo libanese.
Intanto gli ospedali sono pieni di persone che si fanno curare. Molti di loro sono rimasti feriti perché colpiti dai vetri scoppiati a causa dell’onda d’urto delle esplosioni.
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Altre fonti dal posto avevano spiegato inizialmente che era esploso sarebbe un deposito di fuochi d’artificio attaccato da un incendio che in precedenza si era propagato nell’area ma le dimensioni della deflagrazione smentiscono questa ipotesi.
Altre fonti sostengono che sarebbe esploso un deposito di razzi di Hezbollah, la milizia sciita filo-iraniana che ha fatto sapere di non ritenere possibile che si sia trattato di un attacco israeliano.
In precedenza, fonti stampa citate dal sito informativo “Lebanon 24” hanno riferito di una forte esplosione avvenuta a Beirut davanti all’ingresso di Bayt al Wasat, sede del partito Al Mustaqbal. Incerto il numero delle vittime di questo attentato ma secondo quanto dichiarato dall’emittente “Lbci”, “Saad Hariri (leader di Al Mustaqbal ed ex capo del governo) sta bene” .
Domani un tribunale delle Nazioni Unite dovrebbe emettere il verdetto nel processo in contumacia a quattro sospettati di aver piazzato l’autobomba che nel 2005 assassinò il primo ministro Rafik Hariri. Tutti e quattro gli indagati sono membri del gruppo Hezbollah, che ha però sempre negato qualsiasi ruolo nella morte di Hariri.
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La Forza interinale delle Nazioni Unite in Libano (Unifil) dice che alcuni uomini della componente navale sono stati feriti – alcuni in modo grave – dall’esplosione che ha scosso Beirut oggi. “L’Unifil sta trasportando le forze di pace ferite agli ospedali più vicini per le cure mediche”, ha detto l’organismo in una dichiarazione. “L’Unifil sta attualmente valutando la situazione, compresa l’entita’ dell’impatto sul personale dell’Unifil”. Anche una nave della task force marittima e’ stata danneggiata dall’esplosione.
“Siamo con il popolo e con il governo del Libano in questo difficile momento e siamo pronti ad aiutare e a fornire qualsiasi tipo di assistenza e supporto”, ha detto il capo missione e comandante della forza dell’Unifil, il generale maggiore Stefano Del Col. “Un nostro militare è rimasto lievemente ferito: la mia vicinanza a lui, alla sua famiglia e a tutti i militari italiani”, ha scritto il ministro della Difesa italiano, Lorenzo Guerini, su Twitter.