Esercitazione antipirateria per la Fremm Martinengo nel Golfo di Guinea
Nei giorni scorsi, al largo delle coste del Togo, la fregata Martinengo ha preso parte ad uno degli eventi addestrativi aeronavali più articolati del continente africano, l’Esercitazione Grand African NEMO (Exer-GANO).
L’esercitazione prevedeva una serie di scenari mirati al mantenimento della massima capacità d’intervento per la sicurezza marittima e al contrasto ai fenomeni di pirateria con il coinvolgimento delle marine degli Stati rivieraschi del Golfo di Guinea.
L’Exer GANO, giunta alla sua terza edizione, oltre a coinvolgere assetti navali e aerei locali, prevede la partecipazione di forze multinazionali, come la US Navy, la Marine National francese, la Marina brasiliana e, per la prima volta, la Marina Militare italiana, presente con la fregata Federico Martinengo.
Il Golfo di Guinea è un’area estremamente importante a livello strategico in quanto il 70% del petrolio prodotto in Africa proviene da questa regione. Inoltre, la quasi totalità delle merci importate ed esportate dall’Africa Centrale transita in quelle acque. Tuttavia, nel 2019, il Golfo di Guinea è anche stato il teatro in cui si sono verificati il maggior numero di attacchi di pirateria, rendendolo una delle aree del pianeta più pericolose per la navigazione.
Il dislocamento di uomini e mezzi italiani in uno scenario così complesso è parte della European Union Maritime Security Strategy (EUMSS), documento del 2014 che definisce i principi guida e gli obiettivi, nonché i rischi, le minacce e gli interessi dell’UE in materia di sicurezza marittima. Nel maggio 2019, inoltre, in piena linea con la EUMSS, ha preso piede il nuovo concetto di Coordinated Maritime Presence (CMP).
Tale concetto ha come obiettivo la diffusione della Maritime Situational Awareness (MSA) nelle aree marittime di maggiore interesse strategico, tramite una condivisione delle informazioni acquisite dalle unità militari impiegati dagli Stati Membri.
L’attività in atto nel Golfo di Guinea ha come obiettivo la vigilanza a tutela degli interessi nazionali e della sicurezza delle vie marittime, allo scopo di assicurare alle navi mercantili nazionali e internazionali presenti il libero uso del mare, ma anche quello di cooperare con le marine dei paesi rivieraschi al fine di aumentare la reciproca conoscenza e fiducia, nonché l’interoperabilità per contribuire al miglioramento delle condizioni di sicurezza nella regione.
(con fonte comunicato Marina Militare)