IH870 Ustica, gli eretici
Di certo se chiedete a qualsiasi vostro conoscente la sua opinione sull’incidente di Ustica, la risposta che otterrete sarebbe univoca: è stato un missile, c’è stata una battaglia aerea. Lo sappiamo bene, ormai nell’immaginario collettivo quel 27 giugno 1980 il DC9 Itavia in volo da Bologna a Palermo con 81 persone a bordo si è trovato nel momento sbagliato, al posto sbagliato. Questa è la mainstream che predomina derivante in pratica da un processo pubblico di piazza che non poteva non influenzare le stesse attività tecniche e giudiziarie.
Ma il fatto è che questa presunta battaglia aerea, in base ad una sentenza penale pronunciata nel 2005 e confermata in Cassazione nel 2007, è stata dichiarata inesistente e la stessa è stata bollata come “fantapolitica o romanzo”. E allora?
La verità è che se oggi, dopo 40 anni da quell’incidente, ancora si parla di mistero è perché non si è seguita la procedura che tutti i Paesi del mondo adottano all’indomani di una sciagura aviatoria. Si nomina una commissione tecnica, composta da esperti investigatori aeronautici, i quali ci diranno perché è avvenuto l’incidente, se nel corso delle indagini si dovesse appurare che la sciagura è stata causata da un atto illecito contro l’aeromobile, leggasi bomba, attentato, attacco aereo, missili, ecc, scatta anche in parallelo l’indagine giudiziaria atta a scoprire chi ha commesso l’atto illecito.
Le due indagini in ogni caso vanno tenute separate. Non solo, ma per prassi internazionalmente adottata, l’indagine tecnica deve venir inviata all’Organizzazione Internazionale dell’aviazione civile, ICAO, a Montreal per essere inclusa nel database di questa organizzazione.
Ebbene sull’incidente di Ustica, caso unico al mondo, si è voluta seguire una anomala procedura che ha visto l’Autorità Giudiziaria che avrebbe dovuto occuparsi solo di individuare il colpevole dell’atto criminale, svolgere anche il compito di determinare le cause dell’incidente.
Questo ha comportato la nomina di un gran stuolo di periti, i quali si sono trovati in pratica in disaccordo su tutto, nonché il mancato invio di qualsiasi rapporto tecnico all’ICAO. Ben differente sarebbe stata l’indagine se a condurla fossero stati investigatori esperti di safety aeronautica i quali sicuramente sarebbero arrivati ad un punto fermo sulle cause dell’incidente, così come d’altra parte avviene sempre all’indomani di una sciagura aerea in qualsiasi Paese del mondo essa avvenga.
Se in circolazione vi sono libri a non finire che cavalcano la fantasiosa e non provata tesi della battaglia aerea la quale però non ha portato ad alcuna conclusione certa, né tantomeno all’individuazione dei colpevoli, può risultare utile leggere il libro fresco di stampa di Antonio Bordoni, esperto di sicurezza del volo e curatore del sito www.air-accidents.com il quale tratta del caso Ustica da una inedita angolazione: “IH870 Ustica, Gli Eretici”. Proprio a causa del fatto che si è voluta testardamente perseguire la tesi della battaglia aerea, avverte Bordoni, numerosi altri importanti aspetti sui quali si darebbe dovuto indagare risultano essere stati clamorosamente sottovalutati se non del tutto ignorati.
E’ ben evidente quindi l’originalità dell’approccio seguito dall’autore il quale dopo aver ricordato i nomi degli “eretici” ovvero di coloro che non hanno sposato la tesi della battaglia aerea, ripercorre un percorso investigativo mettendo in evidenza vari aspetti sui quali si sarebbe dovuto accentrare il focus delle indagini.
Ma ciò, e questo è la peculiarità propria del libro, non per sostenere aprioristicamente la tesi dell’esplosione a bordo quanto piuttosto per far capire la lacunosità delle indagini condotte a senso unico le quali non potevano non finire che in un clamoroso cul de sac. La prima dote dell’investigatore aeronautico, ricorda Bordoni, deve essere quella di non sposare alcuna tesi preconcetta, ma di spaziare a 360 gradi su ogni possibile soluzione, fatto questo che il libro dimostrerà non essere avvenuto.
Antonio Bordoni
IH870 USTICA GLI ERETICI
222 pagine
Euro 18,00