Attaccato un cargo iraniano a largo di Gibuti
Non si placa la guerra navale segreta tra l’Iran e i suoi avversari. E’ stato attaccato alle 6 del mattino del 5 aprile il mercantile iraniano MV Saviz, probabilmente colpito forse da un missile o da una mina magnetica martedì mentre incrociava nelle acque del Mar Rosso all’altezza delle coste del Gibuti. Secondo le informazioni rilasciate dal portavoce del ministero degli Esteri iraniano, Saeed Khatibzadeh, non si sono registrate vittime e l’esplosione, avvenuta sotto la linea di galleggiamento, ha causato solo lievi danni.
Il cargo potrebbe essere stato preso di mira perché ritenuto una base operativa dei Guardiani della Rivoluzione o una nave spia in missione a largo dello Yemen.
La tesi è parzialmente avvalorata dalle stesse autorità iraniane. Teheran, infatti, conferma che la missione del MV Saviz è volta a garantire la sicurezza marittima lungo le rotte di navigazione internazionale che attraversano il Mar Rosso e il Golfo di Aden. A riguardo, Khatibzadeh ha chiarito che l’attività era stata annunciata e coordinata in anticipo con l’Organizzazione marittima internazionale (IMO): “la nave stava praticamente operando come stazione logistica iraniana nel Mar Rosso, quindi le informazioni e la missione della nave erano già state annunciate ufficialmente all’IMO”.
In mattinata, fonti anonime citate dal New York Times avevano divulgato la notizia circa la possibilità che intorno alle 07:30 (04:30 GMT) Israele avesse informato gli Stati Uniti di aver attaccato la MV Saviz come “rappresaglia per le aggressioni iraniane alle proprie navi”.
A fine marzo, una nave di proprietà israeliana, la MV Lori, era stata colpita da un ordigno (iraniano?) nel Mar Arabico; un incidente simile aveva coinvolto il cargo battente bandiera delle Bahamas, MV Helios Ray, anch’esso di proprietà israeliana, attaccato a febbraio mentre navigava nel Golfo di Oman. Sempre a marzo, una nave da carico iraniana, la MV Shahr-e Kord, era stata danneggiata dall’esplosione di un ordigno mentre era in rotta verso l’Europa nel Mar Mediterraneo.
Citando l’agenzia di stampa iraniana Tasnim, il sito internet russo Sputnik ha precisato che funzionari statunitensi, israeliani e sauditi, nonché media locali ed internazionali, si erano già esposti prima dell’incidente affermando che il cargo MV Saviz potesse essere una base della Guardia rivoluzionaria utilizzata per la raccolta di informazioni intelligence.
Fonti militari saudite citate dall’Associated Press avevano, inoltre, parlato di uomini a bordo vestiti con tute mimetiche e divise in stile militare, di antenne di sorveglianza che gli analisti militari sauditi considerano “insolite” per una nave da carico e di piccole imbarcazioni avvistate nei pressi del mercantile, natanti in grado di trasportare merci sulla costa yemenita.
La portavoce del Pentagono, comandante. Jessica L. McNulty, ha detto che gli Stati Uniti erano già a conoscenza dei rapporti riguardanti la nave iraniana e che, comunque, la US Navy non è coinvolta nell’incidente. E’ però possibile, che l’attacco sia stato ritardato in modo che la portaerei americana USS Dwight D. Eisenhower (CVN-69) presente nell’area potesse prendere le distanze dalla MV Saviz.
Costruita nel 1999 dai cantieri cinesi Guangzhou International Shipyard, la MV Saviz è una nave mercantile da 16 mila tonnellate di carico lunga 174 metri. I dati di tracciamento della rotta mostrano che il cargo, di proprietà di una compagnia statale di navigazione, la Oghiaanous Khoroushan Shipping, era entrato nel Mar Rosso alla fine del 2016. Allontanatosi dall’arcipelago di Dahlak, aveva iniziato la sua attività ricevendo rifornimenti e il cambio di equipaggio grazie al supporto di navi iraniane di passaggio.
Negli ultimi due anni aveva ridotto le miglia percorse pressoché a zero fino a rimane praticamente fermo di fronte alle coste di Gibuti. La MV Saviz è gestita dalla Rahbaran Omid Darya (ROD) Ship Management, società privata registrata in Iran che offre servizi di gestione su base mondiale per le industrie offshore e marittime. (IT Log Defence)
Foto marinetraffic.com