Quanta ipocrisia sul caso Brusca
Sì, a quanta ipocrisia occorre assistere, in queste ore, a seguito della scarcerazione di Giovanni Brusca, boss mafioso, fedelissimo del capo dei capi di Cosa Nostra, Totò Riina, divenuto poi collaboratore di giustizia, dopo aver ammesso il suo ruolo, tra l’altro, nella tragica strage di Capaci, dove persero la vita, come noto, il giudice Giovanni Falcone, la di lui moglie, ed alcuni agenti della sua scorta (la cui ricorrenza, peraltro, è stata celebrata qualche giorno fa) e nella terribile uccisione del piccolo Giuseppe Di Matteo.