L’ucraina Artyom riceve un ordine per la produzione dei missili aria-aria AAM R-27
Il produttore ucraino di equipaggiamenti e armi aeronautiche State Joint-Stock Holding Company (GHK) “Artyom” ha ricevuto un ordine per la produzione di missili aria-aria R-27 (Codice NATO “AA-10 Alamo”); lo ha dichiarato il CEO della società Vladimir Zimin.
Il costruttore ucraino avrebbe ricevuto un anticipo sul pagamento che avrebbe permesso di iniziare a soddisfare secondo Zimin: – «…il più grande contratto degli ultimi 10-15 anni per la fornitura di missili R-27 del valore di oltre 200 milioni di dollari.»
Il cliente del lotto di missili aria-aria al momento non è ancora noto, ma gli esperti ritengono che si tratti di un qualche paese asiatico come ad esempio l’Indonesia o l’India, ma in realtà considerando che il missile aria-aria a medio raggio è compatibile con un gran numero di aerei di costruzione sovietico-russa (Sukhoi Su-27, Su-30, Su-35, MiG-29, MiG-31, etc.), la cerchia dei potenziali clienti è molto più ampia di quella ipotizzata.
L’’ipotesi indiana appare inoltre alquanto improbabile considerando che nel settembre 2019 il Governo di Nuova Delhi ha formalizzato con Mosca un corposo acquisto di ben 1.000 missili aria-aria di fabbricazione russa, di cui 400 Vympel R-27.
Come abbiamo già riportato a tal proposito su Analisi Difesa il primo contratto indiano concluso con la Russia per l’acquisto degli R-27 fu firmato negli anni ’90: un lotto di 200 missili per i MiG-29 in servizio con la IAF.
Successivamente il Ministero della Difesa indiano scelse il produttore ucraino Artyom dov’è noto l’approvvigionamento di almeno due lotti differenti. Nella seconda metà degli anni ’90 furono acquistati 436 missili per i Su-30MKI e nel 2012 fu firmato un contratto aggiuntivo per 360 missili R-27 che caricò le capacità produttive dell’impresa ucraina fino alla fine del 2013.
Dopo quasi un quarto di secolo l’India è però ritornata a rifornirsi dal produttore russo e questo potrebbe significare non solo una scelta politica ma anche che Nuova Delhi ha dubbi sulla capacità di Kiev di produrre grandi quantità di missili, in particolar modo dopo la rottura delle relazioni tra le industrie della Difesa di Ucraina e Russia nel 2014.
Ricordiamo infatti che il missile guidato sovietico R-27 è stato sviluppato dagli specialisti russi della Vympel di Mosca a metà degli anni ’70: nel 1986 è stata organizzata la produzione in serie e dal 1987 il missile è entrato in servizio con la Forza Aerea sovietica, tuttavia la produzione su licenza è stata acquistata a suo tempo da Kiev cosicché l’R-27 è oggi costruito sia in Russia che in Ucraina.
Degno di nota invece è il fatto che nel 2019 l’R-27 è stato sottoposto ad aggiornamento in Russia nei sistemi di controllo e guida, nei sensori (IR e SAR) e nella nuova carica di propellente solido al fine di fornire quella capacità sensibilmente aumentata di neutralizzare obiettivi complessi, inclusi missili da crociera, droni e velivoli di quinta generazione.
Allo stato attuale l’R-27, considerato un analogo del missile americano AIM-7 Sparrow, è uno dei missili aria-aria più diffusi a livello mondiale considerando il suo impiego in 29 Forze Aeree nel mondo.
Una versione speciale dell’R-27 adattata a missile terra-aria è stata persino realizzata (e impiegata con successo) dai ribelli yemeniti Houthi.
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