Pyongyang testa un missile da crociera
Durante il fine settimana la Corea del Nord ha testato un nuovo tipo di missile da crociera a lungo raggio. Lo hanno riferito il 13 settembre i media statali nordcoreani, aggiungendo che il test è avvenuto senza la presenza del leader Kim Jong-un.
I missili “hanno viaggiato sopra il territorio e le acque” della Corea del Nord per 7.580 secondi prima di colpire il bersaglio in mare aperto a una distanza di 1.500 chilometri. e “hanno colpito obiettivi a 1.500 km di distanza”, ha riferito la Korean Central News Agency (KCNA).
La Corea del Nord ha I missili, riporta l’agenzia di stampa nordcoreana Kcna, hanno viaggiato per poco più di 2 ore sopra le acque territoriali, prima di colpire il bersaglio in mare aperto a una distanza di 1.500 chilometri. Il principale quotidiano del regime, il Rodong Sinmun, ha pubblicato immagini del test che mostrano il lancio del missile, circondato da una palla di fuoco, e un missile in volo. Il test, al quale erano presenti alti funzionari del regime è stato condotto “con successo”, e lo sviluppo dei nuovi missili rappresenta “un’arma strategica di grande importanza” per il Paese, riferisce l’agenzia di stampa.
In base alle risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni unite, a Pyongyang è vietato l’uso della tecnologia balistica. I missili da crociera invece non sono soggetti a sanzioni perché sono considerati una minaccia inferiore. Tuttavia i missili da crociera volano a bassa quota e sono più difficili da individuare e potrebbero comunque imbarcare anche testate nucleari. Secondo gli analisti il regime comunista ha voluto dimostrare la propria forza militare evitando di alzare troppo il livello di provocazione nei confronti di Seul e Washington.
Il Comando Usa per l’Indo-Pacifico ha reso noto che il test rappresenta una minaccia per la regione. “Siamo a conoscenza dei rapporti sui lanci di missili da crociera della Repubblica Popolare Democratica di Corea. Ci stiamo consultando attentamente con i nostri alleati e partner e continueremo a monitorare la situazione”, si legge in un comunicato del comando. Washington ha aggiunto che “l’impegno degli Stati Uniti per la difesa della Corea del Sud e del Giappone rimane saldo”.
Il capo di Stato maggiore delle forze congiunte sudcoreane ha confermato che è in corso che un’analisi approfondita in collaborazione con l’intelligence statunitense, ma ha rifiutato di riferire i dettagli, tra cui il luogo in cui è stato condotto il test e se sono stati in grado di rilevare i lanci in anticipo.
Preoccupazione è stata espressa anche dal Giappone. Il portavoce del governo, Katsunobu Kato, ha sottolineato che Tokyo continuerà a lavorare a stretto contatto con Washington e Seul per monitorare la situazione
La Cina ha chiesto “alle parti correlate di esercitare moderazione e di incontrarsi a metà strada” al fine di proteggere la pace e la stabilità della penisola coreana e dell’intera regione, come ha riferito il portavoce del ministero degli Esteri Zhao Lijian.
Si tratta del terzo test missilistico della Corea del Nord quest’anno ed è stato effettuato dopo che il regime comunista ha tenuto una parata militare per il 73° anniversario della fondazione del Paese. Il Paese sta soffrendo una forte crisi alimentare e ha chiuso le frontiere dallo scoppio della pandemia a inizio 2020.
L’amministrazione Biden ha fatto sapere di essere pronta a incontrare i funzionari di Pyongyang “in qualsiasi momento”, secondo le parole dell’inviato speciale Usa, Sung Kim, ma da Washington non sono finora arrivate indicazioni su un possibile allentamento delle sanzioni che colpiscono il regime per lo sviluppo dei suoi programmi missilistici e nucleari
Pyongyang, intanto, secondo un rapporto dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea), avrebbe ripreso la produzione di plutonio per le armi nucleari dal reattore della centrale di Yongbyon,