Il contrammiraglio Turchetto da ottobre alla guida dell’Operazione irini
Il Consiglio Ue, attraverso il Comitato politico e di sicurezza, ha nominato il 23 settembre il contrammiraglio Stefano Turchetto (nella foto sotto) comandante dell’operazione militare dell’Unione Europea nel Mediterraneo (Eunavfor Med Irini).
Turchetto, che assumerà il comando finora ricoperto dal contrammiraglio Fabio Agostini (nella foto in fondo) il 1° ottobre 2021, è in Marina da più di 35 anni ed è attualmente comandante della Prima Divisione Navale.
Durante il suo attuale incarico è stato per quattro volte comandante tattico dell’operazione nazionale Mare Sicuro attiva nel Mediterraneo Centrale mentre era stato comandante delle forze in mare dell’Operazione EunavforMed Sophia da settembre 2018 a giugno 2019.
Nel marzo scorso il Consiglio dell’Unione Europea ha esteso il mandato della missione militare europea nel Mediterraneo EUNAVFOR MED Irini, fino al 31 marzo 2023.
In giugno il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha rinnovato l’autorizzazione alle ispezioni dell’Operazione Irini per un altro anno e ha esteso/prolungato la risoluzione 2292 del 2016 che permette le ispezioni nel Mediterraneo centrale e i dirottamenti di navi sospettate di violazioni dell’embargo sulle armi dell’Onu sulla Libia.
Dal suo avvio il 31 marzo 2020, a giugno 20w21 l’Operazione Irini ha svolto attività di controllo su 3.344 navi mercantili interrogazioni via radio, ha effettuato 133 visite consensuali a bordo delle imbarcazioni (i cosiddetti “approcci amichevoli”) e ha condotto 14 abbordaggi/ispezioni su navi sospette.
Il compito principale dell’operazione Irini resta quello di contribuire al contrasto delle violazioni dell’embargo sulle armi dell’Onu in Libia attraverso l’impiego di mezzi aerei, satellitari e marittimi.
In particolare, la missione è incaricata di effettuare ispezioni su navi in alto mare al largo delle coste libiche sospettate di trasportare armi o materiale correlato verso la Libia
L’operazione Irini monitora le possibili violazioni a tale embargo perpetrate tramite rotte aeree e terrestri, indipendentemente dalla provenienza, e condivide le informazioni raccolte con le Nazioni Unite. Irini si occupa infine di monitorare e contrastare l’0export illegale di petrolio libico.