Al via la missione Ue in Mozambico ma i jihadisti sono già stati sconfitti
Il 15 ottobre il Consiglio dell’Unione europea (UE) ha varato ufficialmente la missione di addestramento militare dell’Unione europea in Mozambico (EUTM Mozambico).
“La missione sosterrà una risposta più efficiente ed efficace delle forze armate mozambicane alla crisi nella provincia di Cabo Delgado, fornendo loro formazione e sviluppo di capacità”, ha affermato l’UE in una nota.
EUTM Mozambico diventerà operativa non appena sarà concluso il passaggio di consegne con il programma di addestramento guidato delle forze armate portoghesi (nella foto sotto) e dovrebbe raggiungere la sua piena capacità operativa entro la metà di dicembre con una forza di 140 istruttori e consiglieri militari divisi in due centri di addestramento tesi alla formazione delle forze speciali e della fanteria di Marina: cioè i reparti destinati a costituire la Forza di Reazione Rapida di Maputo.
I costi di EUTM Mozambico, da coprire tramite il Fondo europeo per la pace, sono stati valutati in 15,16 milioni di euro per un periodo di due anni.
Il 30 luglio scorso il Consiglio aveva approvato una misura di assistenza urgente nell’ambito del Fondo europeo per la pace per un totale di 4 milioni di euro per integrare l’addestramento delle unità militari con la fornitura di equipaggiamenti “non letali”.
Il mandato della missione è di due anni e i militari europei non verranno coinvolti in operazioni di combattimento.
Il comandante della missione è il direttore della Capacità di pianificazione e condotta militare (MPCC), l’ammiraglio di squadra francese Hervé Bléjean, mentre il generale di brigata Nuno Lemos Pires è il comandante della forza della missione dell’UE e guida la missione sul campo. L’MPCC è la sede della missione, responsabile della pianificazione operativa e della condotta dell’EUTM Mozambico.
Istituita dal Consiglio Ue il 12 luglio 2021, EUTM Mozambico rischia di divenire operativa in ritardo rispetto all’evoluzione delle operazioni militari contro gli insorti jihadisti nella provincia di Cabo Delgado.
L’intervento delle truppe ruandesi, sudafricane e di altri contingenti forniti dalle nazioni dell’Africa Australe ha permesso alle truppe mozambicane di sconfiggere ripetutamente gli insorti riconquistando gran parte dei territori perduti dal 2017 in poi.
Il 4 ottobre il presidente del Mozambico Filipe Nyusi ha esortato i miliziani islamisti attivi nella provincia settentrionale di Cabo Delgado ad arrendersi, affermando che essi non hanno più un posto dove scappare.