Nuove unità per la Guardia Costiera
Fincantieri e Cantiere Navale Vittoria si sono aggiudicati congiuntamente il 25 ottobre la costruzione di una unità d’altura multiruolo più 5 anni di supporto logistico da parte del Comando Generale delle Capitanerie di Porto.
Il contratto ha un valore 80,6 milioni di euro e comprende l’opzione per ulteriori due unità dello stesso tipo.
CNV e Fincantieri avevano siglato un accordo di collaborazione nel 2014 al Salone parigino Euronaval
La nuova unità incrementerà le capacità operative della Guardia Costiera nelle missioni d’altura a lungo raggio: avrà quasi 90 metri di lunghezza e 6 di pescaggio, un dislocamento superiore a 3mila tonnellate, una velocità massima continuativa di 14 nodi, circa 70 militari di equipaggio e potrà accogliere sul ponte di volo un elicottero.
Si tratterà quindi di un’unità paragonabile per dimensione alle due della Classe Dattilo (Dattilo e Diciotti), a oggi le maggiori unità in servizio nella Guardia Costiera con 3.500 tonnellate di dislocamento e 94 metri di lunghezza.
La nuova unità navale potrà assolvere compiti di comando e controllo, ricerca e soccorso in coordinamento con mezzi di superficie e aerei, protezione civile, gestione dei flussi migratori, servizi antinquinamento, antincendio e rimorchio.
La nave multiruolo sarà impiegabile anche al di fuori del Mediterraneo incluse le zone tropicali, quindi in contesti operativi finora riservati alla Marina Militare. Un aspetto a dir poco curioso dal momento che l’Italia non ha la necessita di dotare le Capitanerie di Porto -GC di capacità oceaniche né possiede territori d’oltremare da pattugliare anche negli spazi marittimi ma che si inserisce in un contesto che vede ormai da anni il costante potenziamento delle capacità d’altura della Guardia Costiera.
L’acquisizione di simili unità è quindi spiegabile solo ipotizzando future improbabili (?) missioni di ricerca e soccorso da effettuare lontano dalle acque di casa e persino fuori dal Mediterraneo in cooperazione con la Marina Militare o con altre forze navali alleate.
Un’altra unità è stata invece consegnata oggi da Intermarine S.p.A., controllata del Gruppo industriale Immsi S.p.A. (IMS.MI), al Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto – Guardia Costiera presso il cantiere di Messina.
Si tratta CP421 “Roberto Aringhieri” (nella foto d’apertura), seconda motovedetta ella classe “Angeli del Mare”, le più lunghe imbarcazioni auto raddrizzanti e inaffondabili mai costruite in Italia e tra le navi del comparto SAR (Search and Rescue) più grandi al mondo.
La CP 421, assieme alla CP 420 “Natale De Grazia”, sono progettate per la ricerca e il salvataggio in mare anche in condizioni metereologiche e marine particolarmente critiche.
Questa tipologia di nave autoraddrizzante (self righting) è stata progettata dal centro di ricerca di Intermarine con l’impiego delle più avanzate tecnologie a livello mondiale. La Aringhieri, con i suoi 10 uomini di equipaggio, rappresenta il meglio della tecnologia navale di oggi, con propulsione e strumenti di comunicazione all’avanguardia.
Un’imbarcazione con un sistema avanzato di comando e controllo che assicura maggiore autonomia, maggiori capacità ricettive e una migliore logistica per l’equipaggio, per il ricovero di naufraghi e di persone a bordo e, dunque, non solo in coperta, durante le operazioni di soccorso che coinvolgono grandi numeri di naufraghi.
La nave, costruita presso i cantieri Intermarine di Messina, è in lega leggera, lunga fuori tutto oltre 33 metri. Lo scafo ha una forma di carena a V profonda che consente una velocità massima di oltre 31 nodi e, alla velocità di 28 nodi, garantisce un’autonomia di oltre 1.000 miglia nautiche.