Macron firma un contratto da 17 miliardi con gli Emirati per 80 Rafale F4
Una settimana dopo il contratto per la fornitura di 12 caccia Rafale di “seconda mano” alla Croazia, il Presidente della Repubblica francese Emmanuel Macron insieme allo sceicco Mohammed ben Zayed Al Nahyane, principe ereditario di Abu Dhabi e vicecomandante delle Forze Armate, ha presenziato alla firma negli Emirati Arabi Uniti dello storico contratto per l’acquisizione di 80 cacciabombardieri Rafale nella versione più aggiornata F4.
Il contratto ha un valore di 16 miliardi di euro che includono supporto, addestramento e l’armamento missilistico prodotto da MBDA e 12 elicotteri Airbus Helicopters H225M Caracal, il cui valore non divulgato raggiungerebbe il miliardo di euro circa secondo fonti francesi. Le consegne dei velivoli si svilupperanno fra il 2026 ed il 2031, come annunciato dal Ministero della Difesa francese.
Il più importante contratto di export nel settore della Difesa mai acquisito dalla Francia è stato firmato dal Presidente e CEO di Dassault Aviation Eric Trappier e dal CEO di Tawazun Economic Council, Tareq Abdul Raheem Al Hosani, responsabile delle acquisizioni nel settore della sicurezza e difesa.
Parlando in occasione della visita all’Esposizione Universale di Dubai – Expo 2020 Dubai – (guarda il video) presso il padiglione francese, il Presidente Macron ha rimarcato che tali contratti devono inserirsi nell’ambito del partenariato strategico fra gli Emirati Arabi Uniti e la Francia, principalmente indirizzato alla stabilità della regione, sottolineando che si tratta del più importante contratto mai firmato finora, che porterà lavoro all’industria francese.
Un contratto senza precedenti
“Questo contratto è storico”, gli ha fatto eco il Ministro della Difesa Florence Parly in un comunicato emesso dallo stesso Ministero.
“Sono orgogliosa di vedere l’eccellenza industriale francese ai vertici. Tale risultato non sarebbe stato possibile senza l’impegno costante del team francese per molti anni. Questo contratto consolida una partnership strategica più forte che mai e contribuisce direttamente alla stabilità regionale”, ha aggiunto lo stesso Ministro, sottolineando come “questa fiducia reciproca tra le nostre due nazioni si riflette in una vera partnership strategica, consolidata da tempo, come dimostrano le tre basi militari (aerea, terrestre e navale) francesi ospitate dagli Emirati sul loro territorio, o ancora il decisivo aiuto dato di recente dagli Emirati Arabi Uniti alla Francia per le evacuazioni da Kabul lo scorso agosto”.
“Desidero ringraziare le autorità degli Emirati per la rinnovata fiducia nei nostri aerei. Dopo il Mirage 5 ed il Mirage 2000, il contratto per i nuovi Rafale consolida il rapporto strategico che lega i nostri due Paesi e la soddisfazione dell’Aeronautica e della Forze per la Difesa Aerea, partner storico ed esigente della nostra azienda. Desidero sottolineare la qualità e l’efficacia del rapporto tra le autorità francesi e l’industria, che ha contribuito a questo successo del team France”, ha dichiarato Eric Trappier, presidente e CEO di Dassault Aviation, aggiungendo che “questo contratto è un’ottima notizia per la Francia e per la sua industria aeronautica, per l’intero ecosistema di 400 aziende, grandi e piccole, che contribuiscono al Rafale.
Si tratta di migliaia di posti di lavoro garantiti nel nostro settore per il prossimo decennio. Questo contratto, il più grande mai ottenuto dall’industria francese nel settore dei velivoli da combattimento, consolida una base industriale nazionale, senza dubbio unica in Europa, comprendente importanti gruppi e PMI/SMI, attorno a un’azienda che da 70 anni è capocommessa di tutte le generazioni di velivoli militari e civili”, ha sottolineato il CEO di Dassault Aviation in un in un comunicato stampa emesso successivamente alla firma del contratto.
Anche il gruppo MBDA ha espresso il proprio orgoglio per essere parte di questa cooperazione con gli Emirati Arabi Uniti. “Un’ulteriore prova di fiducia da parte degli Emirati Arabi Uniti nell’industria francese. Orgoglioso di vedere MBDA svolgere il suo ruolo in tale contesto. MBDA ha mantenuto per molti anni uno stretto rapporto con gli Emirati Arabi Uniti, attraverso numerosi contratti e accordi di cooperazione”, ha dichiarato il CEO di MBDA, Eric Béranger.
Secondo quanto dichiarato dal CEO di Dassault Aviation, i nuovi velivoli da combattimento Rafale verranno forniti nella versione F4, la più recente finora contrattualizzata ed in fase di sviluppo ed adozione da parte del Ministero della Difesa francese, facendo degli Emirati Arabi Uniti il primo cliente export a ricevere tale versione. Grazie a tale acquisizione, sono sei i paesi (India, Qatar, Egitto, Grecia, Croazia ed EAU) in aggiunta alla Francia che hanno ordinato il Rafale che secondo presentazioni ufficiali dovrebbe rimanere in servizio e quindi evolvere fino 2070, integrandosi con il futuro velivolo di sesta generazione SCAF/FCAS in fase di concezione e sviluppo.
I primi due velivoli Rafale aggiornati allo standard F4-1 sono stati impegnati per la prima volta lo scorso aprile in una complessa attività aerea con altri velivoli Rafale in servizio con l’Aeronautica e la Marina francese nonché Mirage 2000 ed Alpha Jet per effettuare i primi test dei sistemi e capacità della nuova versione che verranno qualificati ed implementati sulle macchine in due fasi, rispettivamente nel 2022 per alcune funzioni e in modo completo nel 2024.
I nuovi velivoli ed i loro equipaggiamenti sono stati ordinati dagli Emirati Arabi Uniti tramite contratti con il raggruppamento di aziende o GIE Rafale (Dassault Aviation, Safran e Thales) ed MBDA. “Questa acquisizione fa parte di un importante programma di equipaggiamento e addestramento, che è oggetto di un accordo intergovernativo e di due accordi di cooperazione nei settori operativo e degli armamenti”, ha sottolineato il Ministro della Difesa francese.
Sebbene non siano state divulgate informazioni in ordine agli equipaggiamenti scelti dagli Emirati Arabi Uniti, il programma comprende anche un pacchetto d’armamento che verrà fornito dal gruppo MBDA ed il cui valore non ufficialmente divulgato sarebbe secondo fonti francesi di circa 2 miliardi di euro inclusi nei 16 complessivi del “pacchetto “Rafale”.
Il Rafale F4
Lo sviluppo della versione F4 del Rafale è stato contrattualizzato dal Ministero della Difesa francese nel gennaio 2019 e s’inserisce in un processo di ammodernamento continuo della macchina, che nel caso di questa versione F4 riguarda principalmente la connettività o l’operatività della macchina nell’ambito di un network informativo grazie all’introduzione di nuovi link satellitari e fra velivoli, software defined radio ed altri sistemi.
A questi s’aggiungono miglioramenti al sistema radar AESA Thales RBE2, al sistema di designazione bersagli a lunga distanza Thales Talios, al pod per la ricognizione Thales Reco NG, nonché l’adozione di un nuovo sistema di controllo dell’apparato propulsivo e del un nuovo casco con sistema di visualizzazione dei dati tattici e di missione Thales Scorpion, in aggiunta a nuovi sistemi d’arma. Fra questi, i principali sono il missile aria-aria di nuova generazione MICA NG (Next-Generation) e la versione da 1,000 kg del sistema d’arma di precisione aria-suolo Safran AASM (Armement Air-Sol Modulaire).
Anche il settore del supporto beneficerà grazie a tecnologie manutentive predittive grazie ai miglioramenti introdotti con la versione F4, incrementando in tal modo la disponibilità della macchina e quindi l’operatività complessiva della medesima. Non è noto quali sistemi d’arma siano ricompresi nel pacchetto che è previsto venga fornito dal gruppo MBDA, ma secondo fonti francesi, si parla del MICA NG e del sistema d’arma a lunga portata Black Shaheen, versione per gli UAE del missile da crociera MBDA Scalp/Storm Shadow.
A questi potrebbero aggiungersi i sistemi d’arma aria-superficie della famiglia Al Tariq sviluppati dal gruppo emiratino EDGE e più in futuro i sistemi d’arma SmartGlider che dovrebbero essere sviluppati congiuntamente dal Tawazun Economic Council emiratino e dal gruppo MBDA in base all’accordo di massima firmato lo scorso febbraio in occasione del salone di IDEX 2021.
Parigi ha rincorso questo contratto a più riprese dalla metà dello scorso decennio sotto la presidenza di Sarkozy e poi Hollande, ma soltanto oggi sotto la guida Macron è stato possibile raggiungere questo obiettivo grazie a più stretti rapporti economici e politici fra la Francia e gli Emirati Arabi Uniti, in un momento in cui fra i Paesi del Golfo ci sono voci preoccupate per le incertezze sul focus dell’amministrazione americana verso la regione, che si sono riflesse anche sulle autorizzazioni e tempistiche delle forniture d’armamenti, come nel caso dell’F-35 agli Emirati Arabi Uniti che comunque non verrebbe messa in discussione dal contratto per i Rafale F4.
Gli elicotteri Caracal
Circa il contratto per 12 elicotteri H225M Caracal che verranno forniti da Airbus Helicopters, il ministro Parly ha dichiarato che “riflette concretamente la forza del nostro rapporto nel settore della Difesa con gli Emirati Arabi Uniti. È un segno di fiducia nell’industria europea, di cui Airbus è uno dei fiori all’occhiello.
Questo contratto fa parte della partnership strategica tra Francia ed Emirati Arabi Uniti. Illustra un obiettivo comune: disporre di equipaggiamenti per la Difesa simili per ottenere l’interoperabilità e promuovere la cooperazione operativa tra le nostre due Forze Armate”.
La versione Caracal dell’elicottero da 11 tonnellate H225M si caratterizza per equipaggiamenti e sistemi di missione per l’impiego in missioni di trasporto e supporto tattico a cui s’aggiungono quelle di supporto delle forze speciali e per missioni Combat Search & Rescue (CSAR). Non è noto quali missioni e quale equipaggiamento siano stati prescelti per i velivoli destinati al Paese del Golfo.
I 12 H225M saranno interamente prodotti e assemblati in Francia, presso lo stabilimento di Airbus Helicopters a Marignane.
In aggiunta all’ordine per altri otto elicotteri H225M Caracal, assegnato dal Ministero della Difesa francese lo scorso aprile nell’ambito del piano di sostegno del Governo per l’industria aerospaziale, questa nuova commessa consolida ulteriormente la produzione e la linea di assemblaggio dell’H225M Caracal del sito di Marignane e tutta la catena di fornitori, dando ossigeno all’azienda che è in cerca di nuovi contratti per assicurare la produzione e quindi la forza lavoro nei prossimi anni.
Foto Dassault, Airbus ed Eliseo