Oltre 100 morti nella battaglia in Niger tra militari e jihadisti
Almeno 79 miliziani e 29 soldati sono morti durante un massiccio attacco delle milizie jihadiste sferrato il 5 dicembre contro una base militare della forza internazionale G5 Sahel (Burkina Faso, Ciad, Mali, Mauritania e Niger) nel Niger occidentale. L’attacco è avvenuto alla base di Fianto, nella regione di Tillabéri, dove “centinaia” di uomini armati, secondo quanto riferito da fonti ufficiali, hanno assalito le strutture a bordo di motociclette, prima di aprire il fuoco sugli occupanti.
Il giorno successivo un attacco di minore portata è stato scatenato contro la base militare nigerina di Fonion, nella zona di Gorouel, vicino al confine sud-orientale con il Burkina Faso. Almeno 12 i militari uccisi e 8 feriti secondo quanto riferito dal ministero degli interni di Niamey. Ribelli in sella a 100 motociclette hanno attaccato il campo militare: soldati hanno reagito e hanno inflitto “enormi danni al nemico”, spiega il comunicato del governo.
“Decine di terroristi sono stati uccisi” e l’esercito sta inseguendo i ribelli con operazioni terrestri e aeree e con rinforzi dalla capitale, Niamey, e da altre basi militari. “Una precisa valutazione sarà comunicata al termine delle operazioni militari ancora in corso”, conclude il comunicato.
Non è chiaro se gli attacchi siano da attribuire alle milizie di al-Qaeda nel Maghreb Islamico (AQMI) o Stato Islamico nel Grande Sahara ma il conflitto in atto genera non poche difficoltà al governo di Niamey soprattutto ora che la cospicua presenza militare straniera in Niger (dove operano stabilmente truppe italiane, francesi, tedesche e statunitensi) viene apertamente contestata dalle opposizioni.
Il 5 dicembre le autorità hanno ritirato l’autorizzazione all’ultimo momento a una manifestazione contro la presenza militare straniera organizzata dal movimento Tournons La Page (TLP), che promuove cambiamenti democratici nel Paese.
Come riferiscono fonti di stampa internazionale, i dimostranti si sono dati appuntamento a piazza Toumo, nota per essere stata già teatro di varie manifestazioni.
Le autorità avevano già dispiegato agenti e blindati di polizia e gendarmeria intorno al quartiere e nei pressi dei palazzi delle istituzioni e sono potuti velocemente intervenire per disperdere i cortei.
Gli attivisti del Tlp contestano la presenza dei numerosi contingenti stranieri e soprattutto dei francesi, considerati supporto diretto delle forze di governo.
I disordini sono coincisi con una visita a Niamey dell’Alta commissaria delle Nazioni Unite per i diritti umani, Michelle Bachelet, che ha incontrato le autorità di governo per sollecitare azioni a difesa dei diritti umani, nonché esponenti della società civile, per raccogliere denunce e testimonianze.
(con fonti AP, LaPresse e DIRE)