Con una cerimonia svoltasi a Leonardo di Caselle in forma rigorosamente ristretta, l’Aeronautica Militare del Kuwait ha ricevuto i primi 2 Eurofighter TYPHOON.
L’agenzia kuwaitiana KUNA (Kuwait News Agency) ha anche reso pubblica una foto ufficiale relativa all’importante evento.
I velivoli sono i primi 2 esemplari di una fornitura che comprende 28 TYPHOON, 22 in variante monoposto e 6 in variante biposto.
I 28 Eurofighter Typhoon del Kuwait saranno i più avanzati del tipo prodotto finora. Questo aereo da caccia multiruolo avrà un pacchetto di capacità in aggiunta ai precedenti programmi di potenziamento del Typhoon, come il radar Captor-E (E-scan) e diverse novità nel sistema d’arma che porterà l’Aeronautica del Kuwait al fronte -linea di tecnologia da combattimento. La consegna del velivolo inizierà nel 2020 e sarà completata nel 2023, rendendo il Kuwait l’ottavo cliente dell’aereo.
I 28 Eurofighter Typhoon del Kuwait saranno i più avanzati del tipo prodotto finora.
Questo aereo da caccia multiruolo avrà un pacchetto di capacità in aggiunta ai precedenti programmi di potenziamento del Typhoon, come il radar Captor-E (E-scan) e diverse novità nel sistema d’arma che porterà l’Aeronautica del Kuwait al fronte -linea di tecnologia da combattimento. La consegna del velivolo inizierà nel 2020 e sarà completata nel 2023, rendendo il Kuwait l’ottavo cliente dell’aereo.
Il 5 aprile 2016 è stato firmato un contratto tra il Ministero della Difesa dello Stato del Kuwait e Leonardo (in qualità di Prime Contractor Organisation). Fu un vero successo del Sistema Paese Italia , dove politica, diplomazia, Forze Armate e industria lavorarono insieme, con notevoli benefici in termini di know-how e occupazione qualificata.
Il Programma Eurofighter: il ruolo di Leonardo
La condivisione dei lavori del complesso programma di partnership europea vede Leonardo responsabile della produzione di tutte le ali sinistre, complete di impianti installati; tutte le sezioni posteriori della fusoliera, progettate insieme a BAE Systems; alcuni piani mobili e tralicci subalari per i carichi; giunti ala-fusoliera e carenatura motore in titanio. Leonardo ha inoltre progettato e integrato importanti sistemi di bordo (gestione del negozio, navigazione, comandi di volo, display in cabina di pilotaggio) e ha lavorato all’integrazione con il velivolo di tutto il sistema d’arma e di propulsione.
Le parti che verranno poi assemblate per la realizzazione delle ali sono prodotte negli stabilimenti di Nola (Napoli) e Foggia della Divisione Aerostrutture e nello stabilimento di Venegono della Divisione Velivoli , mentre le sezioni posteriori sono prodotte presso lo stabilimento di Torino Caselle, che ospita l’ultima catena di montaggio di aerei completi.
La Divisione Airborne & Space Systems di Leonardo, con il supporto dei vari siti produttivi in Italia e nel Regno Unito, contribuisce in modo significativo allo sviluppo e alla produzione dell’avionica e dei principali sensori del velivolo. In particolare, il radar Captor-E (versione M-scan ed E-scan), prodotto dal consorzio Euroradar, il sistema PIRATA ad infrarossi passivi, prodotto dal consorzio EuroFirst (entrambi consorzio guidato da Leonardo) e il sistema di autoprotezione DASS (Defensive Aids Sub-System), e sistemi di comunicazione e IFF (Identification Friend or Foe). Infine, nello stabilimento di Venegono Superiore in provincia di Varese, Leonardo progetta e produce Equipaggiamento di supporto a terra (o AGE), come avviamento pneumatico e unità di alimentazione ausiliarie.
Produzione per il Kuwait
Dalla seconda metà del 2016 le attività produttive del Kuwait sono iniziate con la produzione di particolari, in linea con il piano di base e in alcuni casi anche in anticipo sui tempi previsti.
“ I pacchetti di capacità concessi al Kuwait ” ha affermato Giancarlo Mezzanatto, Vice Presidente Eurofighter Program Unit della Leonardo Aircraft Division “ comprenderanno l’integrazione di Storm Shadow e Brimstone e altre armi aria-superficie che arricchiscono le caratteristiche multiruolo del velivolo e migliorano il sistema d’arma. Inoltre, questa configurazione prevede l’integrazione di un nuovo pod designatore laser avanzato, l’introduzione di un pod di addestramento al combattimento, un ausilio alla navigazione potenziato e il già citato nuovo radar Captor-E con il suo avanzato riposizionamento dell’antenna ”.
Il radar Captor-E fornisce molta più potenza rispetto alla maggior parte dei sistemi concorrenti. In combinazione con l’ampia apertura del muso del caccia e la capacità unica di spostare l’antenna radar, il Typhoon ha un campo visivo di 200 gradi e i test di volo stanno confermando i vantaggi discriminanti che ciò porterà. “Questo nuovo radar è alla base dell’evoluzione attuale e futura delle capacità del Typhoon”, ha aggiunto Mezzanatto.
L’accordo con il Kuwait MoD comprende anche servizi per operare al meglio la flotta Eurofighter come la progettazione e realizzazione delle infrastrutture presso la base aerea di Al-Salem in Kuwait e i primi servizi di supporto per tre anni (con opzione per un ulteriore cinque). Ciò include la fornitura di attrezzature e una suite di dispositivi di addestramento per stabilire un’unità di conversione operativa pilota in Kuwait.
L’Eurofighter nella regione del Golfo
Questo successo in Kuwait è un’ulteriore conferma del ruolo crescente che il velivolo multiruolo prodotto dal Consorzio Eurofighter svolge nella Regione del Golfo. L’ultimo contratto firmato è quello siglato dal Qatar per 24 Typhoon, che vede il partner di Eurofighter BAE Systems agire come Prime Contractor. Inoltre, quest’anno sono state completate le consegne di tutte le 72 unità ordinate dall’Arabia Saudita e l’ Oman ha già ricevuto metà dei 12 aerei previsti.
Descrizione
L’Eurofighter Typhoon è un caccia multiruolo della quarta generazione e mezza concepito come caccia intercettore e da superiorità aerea ma adattato, nel corso degli anni, anche a cacciabombardiere, ricognitore e aereo da supporto aereo ravvicinato.
Struttura
L’82% della cellula è realizzato in materiali compositi (principalmente in fibra di carbonio ma anche in fibra di vetro), mentre il 15% è realizzato in metalli e il restante 3% da altri materiali; l’impiego dei materiali è riassunto come segue:
compositi in fibra di carbonio: fusoliera, aerofreno, ali, flaperon interni, deriva,
compositi in fibra di vetro: radome, bordo d’entrata in prossimità della radice alare,
lega di alluminio-litio: flaperon esterni, timone, prese d’aria ventrali, presa d’aria sulla deriva, bordo d’ingresso della deriva,
alluminio stampato: struttura del cupolino,
lega di titanio: canard, slat, ugelli.
L’ampio utilizzo di materiali compositi riduce del 30% il peso delle strutture rispetto all’impiego di materiali tradizionali, conferendo all’aereo maggiore agilità grazie ad un alto rapporto spinta/peso e a un ridotto carico alare.
Sebbene non sia concepito come aereo stealth, alcune soluzioni adottare contribuiscono alla riduzione della sezione radar equivalente: ad esempio, i condotti a S che collegano le prese d’aria ai motori sono progettati per non esporre i motori al tracciamento radar e i materiali compositi, unitamente all’utilizzo di vernici radar-assorbenti, consentono di non disperdere parte dell’energia dei radar che investe l’aereo.
Aerodinamica
La configurazione canard contribuisce ad aumentare l’agilità del velivolo: questa configurazione, infatti, è instabile longitudinalmente ed è detta stabilità statica rilassata. La posizione molto avanzata delle alette canard rispetto alla posizione del baricentro ne aumenta il loro effetto come superfici di controllo e ne riduce la resistenza quando sono impiegate come trim. Data la configurazione dell’aereo, i canard generano una portanza che si somma a quella generata dalle ali, consentendo quindi di ridurre il carico alare. Questo effetto, la leggerezza della struttura e le funzioni delle alette canard, rendono l’Eurofighter estremamente maneggevole. La posizione dei canard influenza anche il flusso che investe l’ala: i vortici generati dalle alette investono l’ala consentendo al flusso d’aria di rimanere attaccato alla superficie alare anche ad alti angoli di incidenza e durante le manovre.
I requisiti di progettazione, che richiedevano un aereo in grado di volare a velocità supersoniche e in grado di manovrare a velocità basse e medie, hanno portato l’aereo ad avere un’ala a delta con angolo di freccia di 53°. Per quasi tutta la sua apertura, sul bordo d’attacco sono installati degli slat che si estendono a basse velocità o durante il volo manovrato per incrementare la superficie alare e dunque la portanza, oppure in volo transonico per ridurre la resistenza indotta. Questo utilizzo è giustificato dal fatto che, in volo supersonico, il centro di pressione si sposta verso il bordo d’uscita e durante la fase transonica si sposta ancora più indietro e la resistenza indotta subisce un notevole incremento: l’estensione degli slat allunga il profilo alare e contribuisce a non fare arretrare eccessivamente il centro di pressione.
Dietro il cockpit, nella parte superiore della fusoliera, è installato un aerofreno e nella parte posteriore della fusoliera è alloggiato un parafreno.
I tubi di Pitot sono collocati sotto il muso dell’aereo e sono orientabili liberamente per seguire il flusso d’aria che le investe e ridurre gli errori di misurazione.
La parete superiore della presa d’aria è fissa e presenta uno spazio con la fusoliera per rimuovere lo strato limite, caratterizzato da un basso livello di energia, mentre la parete inferiore è mobile per adattare la sezione di ingresso del condotto in base alle condizioni esterne: infatti, quando si vola a basse velocità, l’area di cattura dell’aria è maggiore rispetto alla sezione della presa d’aria, pertanto il flusso converge verso la presa d’aria venendo accelerato analogamente a quanto succede negli ugelli; al contrario, ad alte velocità di volo, l’area di cattura dell’aria è minore di quella della presa e il flusso viene rallentato già prima che entri nella presa. Altre situazioni in cui la presa d’aria aumenta la propria aerea sono quelle di volo ad alti angoli d’incidenza e per generare, in volo supersonico, un’onda d’urto obliqua seguita, nel caso il flusso sia ancora supersonico, da una normale all’ingresso della presa che porta il flusso a essere subsonico. Il flusso che scorre sulla parete del condotto a S a valle della presa d’aria viene rimosso e portato sulle ali, in prossimità della radice alare, dove contribuisce, grazie ai suoi vortici, a mantenere attaccato all’ala il flusso che vi scorre.
Motori
Ciascun Eurofighter è dotato di due turbofan a basso rapporto di bypass Eurojet EJ200, in grado di generare una spinta di 60 kN nominale e di 90 kN con il postbruciatore attivo. Gli EJ200 sono motori bialbero, hanno un peso a vuoto di 989 kg, un rapporto di bypass 0,4 e rapporto di compressione totale di 26; il compressore di bassa pressione è composto da tre stadi mentre quello di alta da cinque; sia la turbina di alta pressione sia quella di bassa pressione sono formate da uno stadio.
Il postbruciatore è avviato tramite metodo hot shot, che consiste nell’iniettare una quantità supplementare di combustibile nelle camere di combustione che sprigiona una fiamma che, per un istante molto breve, supera le turbine e innesca il combustibile immesso nel post-combustore. Il Typhoon è capace di volare in super-crociera, ovvero di volare a velocità supersoniche senza utilizzare il post-bruciatore.
L’ugello è a geometria variabile per garantire il massimo valore di spinta in qualunque condizione ambientale.
Il motore è controllato da un sistema digitale, integrato a partire dalla Tranche 2, denominato Digital Engine Control and Monitoring Unit (DECMU), che registra le informazioni provenienti da sensori installati nel motore e controlla i parametri del motore. Sugli aerei precedenti alla Tranche 2, le unità di controllo erano due distinte: la EMU (Engine Monitoring Unit) riceveva le informazioni dai sensori e la DECU (Digital Engine Control Unit) regolava i parametri del motore.
L’aereo è dotato di una Auxiliary Power Unit, che provvede ad avviare i motori e ad alimentare i sistemi quando le turbine non sono attive e il cui scarico si trova in prossimità della radice alare sinistra.
Il combustibile, la cui capacità è secretata, è immagazzinato in diversi serbatoi collocati nella fusoliera e nelle ali; per bilanciare la variazione del baricentro causata dal rilascio di carico bellico o consumo di combustibile, quest’ultimo viene pompato automaticamente attraverso i serbatoi per mantenere invariata la posizione del baricentro. La capacità di combustibile può essere aumentata grazie a tre serbatoi ausiliari, uno collocabile sotto la fusoliera e due sotto le ali, da 1 000 L disegnati per il volo supersonico. Il Typhoon è dotato di una sonda retraibile che gli consente di rifornirsi in volo. Nel 2014 BAe Systems ha provato in galleria del vento un modello di Typhoon equipaggiato con due serbatoi conformi da 1 500 L ciascuno.
Sui primi due prototipi era installata una versione modificata del RB199 Mk 104D.
Sistemi e impianti
L’Eurofighter dispone di due impianti idraulici ridondanti che lavorano a pressione di 272 atm (4 000 psi) che controllano gli attuatori delle superfici di controllo, il carrello, i freni, la parete mobile della presa d’aria, il cupolino, la sonda per il rifornimento e il cannone.
Sull’aereo sono presenti due impianti elettrici, uno principale e uno secondario: il primario, alimentato dai motori, produce sia corrente alternata sia corrente continua tramite raddrizzatori multipli, mentre il secondario, alimento da ram air turbine, viene attivato in caso di avaria parziale o totale al sistema primario.
L’aereo è comandato attraverso un sistema fly-by-wire quadruplo ed è controllato da un sistema di controllo di volo digitale (DFCS) che, oltre a impedire all’aereo di uscire dal suo inviluppo di volo, consente di riportarlo in volo orizzontale in caso di disorientamento del pilota ed è integrato con un sistema Automatic Low-Speed Recovery (ALSR), che impedisce all’aereo di raggiungere alti angoli di incidenza a basse velocità prima emettendo segnali visivi e acustici che avvisano il pilota e in seguito, se questo non interviene sui comandi, prendendo il controllo dell’aereo.
Ogni Eurofighter è dotato di uno Structure Health Monitoring System (SHMS), composto da dieci o sedici sensori che monitorano lo stato di usura delle strutture confrontando i dati raccolti con la vita utile.
La navigazione avviene tramite un sistema di navigazione inerziale Litton Italia LN-93EF e tramite un GPS militare.
Avionica
Il Typhoon dispone di un glass cockpit dotato di tre schermi detti multi-function displays (MFD) operabili tramite pulsanti o a voce (Direct Voice Input) che mostrano le condizioni del radar, informazioni sulla situational awareness, informazioni sui sistemi di bordo e immagini FLIR; inoltre, sono presenti un head-up display e un head-up panel collocato immediatamente sotto l’HUD. L’aeromobile è controllato tramite il sistema VTAS (Voice, Throttle And Stick), che è uno sviluppo dell’HOTAS e nel quale è integrato un Direct Voice Input. L’Eurofighter è il primo aereo militare a essere dotato di un DVI. L’Eurofighter è dotato di Instrument Landing System e di Enhanced Ground Proximity Warning System, derivato dal TERPROM Terrain Referenced Navigation (TRN) utilizzato sui Tornado.
Nel casco è integrato un Helmet-mounted display denominato Helmet Mounted Sighting System (HMSS), che consente al pilota di visualizzare riferimenti di volo e di localizzare bersagli.
L’Eurofighter è equipaggiato con un Multifunctional Information Distribution System (MIDS), che gli consente di scambiare dati di volo, obiettivi e posizioni con altri velivoli o piattaforme a terra attraverso la rete Link 16.
Praetorian DASS
La suite difensiva, nominata Praetorian Defensive Aids Sub-System (DASS) è progettata e prodotta dal consorzio EuroDASS ed è interamente integrata nel velivolo: ciò significa che non è necessario installare alcun dispositivo sui piloni esterni, beneficiandone sia dal punto di vista aerodinamico sia del carico bellico. L’intero sistema è controllato da un Defensive Aids Computer (DAC).
Electronic Support Measures: un sistema di antenne per la rilevazione di segnali radar potenzialmente ostili o di datalink è localizzato in appositi pod alle estremità alari consentendo una rilevazione a 360 gradi; il sistema è in grado di elaborare una mappa nella quale localizza la fonte del segnale e la identifica grazie a un database di frequenze ed è in grado di definire l’area in cui il sistema ostile è efficace, consentendo quindi al pilota di portarsi fuori dalla sua portata
Contromisure elettroniche: un sistema di contromisure elettroniche è ospitato nel pod all’estremità alare sinistra ed è in grado di disturbare più radar in volo e a terra contemporaneamente tramite l’utilizzo di una digital radio frequency memory e un generatore di segnali. Un’altra contromisura elettronica è il Towed Radar Decoy (TRD), un’esca trainata che viene dispiegata dal pod destro attraverso un cavo in kevlar lungo 100 metri contenente un collegamento in fibra ottica
Missile Approach Warning: un sistema di antenne posizionate in corrispondenza delle radici alari e una in coda sopra gli ugelli rintraccia missili lanciati contro il velivolo tramite un radar Doppler a impulsi, che è in grado di rilevare non solo armi a guida radar ma anche armi a guida laser. Una volta che il missile è intercettato, la sua posizione verrà mostrata su uno schermo del cockpit. Il MAW è in grado di attivare automaticamente il rilascio di chaff o flare. L’Eurofighter è dotato di due lanciatori di flare e due lanciatori di chaff che, oltre che dal MAW, sono controllati dal DAC o dal pilota; ciascun lanciatore contiene 160 flare o chaff.
Per incrementare la risposta a missili a guida laser, sugli Eurofighter britannici e sauditi sono installati quattro Laser Warning Receivers, due davanti ai canard e due in prossimità della deriva, che sono in grado di rilevare sistemi laser che puntano l’aereo e di identificarne la posizione.
Euroradar CAPTOR
L’Euroradar CAPTOR-C e il suo sviluppo CAPTOR-M (precedentemente CAPTOR-D) è un radar Doppler multimodale a impulsi a controllo meccanico sviluppato dal consorzio Euroradar; una versione Active electronically scanned array denominata CAPTOR-E è in fase di integrazione. Le funzioni del radar CAPTOR sono ricerca, acquisizione e tracciamento di bersagli e controllo del tiro aria-aria e aria-terra. Il CAPTOR-C, installato sugli aerei di Tranche 1, ha un raggio d’azione di circa 185 km ed è in grado di seguire contemporaneamente venti bersagli e di ingaggiarne sei. Il cliente di lancio del CAPTOR-E è stato il Kuwait nel 2015, seguito dal Qatar nel 2017; la Germania ha annunciato l’intenzione di integrare il CAPTOR-E sui propri Typhoon a partire dal 2022.
Eurofirst PIRATE
Il Passive Infra-Red Airborne Track Equipment (PIRATE) è il sistema FLIR/IRST dell’Eurofighter, sviluppato dal consorzio Eurofirst guidato da Selex ES e installato su tutti i velivoli a partire dalla Tranche 1 Block 5. Le immagini, quando utilizzato in funzione FLIR, sono riportate su uno schermo del cockpit, mentre le informazioni acquisite quando opera come IRST sono presentate sull’HUD, su uno schermo del cockpit o sul HMSS. Può essere utilizzato affiancandolo al radar o a sua volta affiancato da pod, come ad esempio il LITENING.
Sistemi d’arma
Il Typhoon è nato come caccia intercettore ma nel corso del suo sviluppo ha acquisito il ruolo di cacciabombardiere e aereo d’attacco al suolo, di conseguenza gli armamenti inizialmente previsti sono stati integrati da armamenti aria-superficie.
L’aereo è dotato di tredici piloni, cinque in fusoliera e otto alari, e di un cannone Mauser BK-27 da 27 mm; il Typhoon è compatibile con un’ampia gamma di carichi bellici per soddisfare le richieste dei vari utilizzatori.
Caratteristiche tecniche:
Apertura alare: 10,95 m
lunghezza: 15,96 m
altezza: 5,28 m
superficie alare: 50 mq
peso a vuoto: 10.995 kg
peso massimo al decollo: 23.000 kg
impianto propulsivo: 2 turbofan Eurojet EJ200 da 60kN (13.490 lb) a secco e 90kN (20.000 lb) con postbruciatore
velocità massima: 2 mach
tangenza operativa: 13.000 m
autonomia massima: 3.600 km
raggio d’azione: oltre 1.350 km
equipaggio: 1/2 piloti
armamento: 1 cannone Mauser cal. 27 mm, fino a 6.500 kg di carichi esterni (serbatoi ausiliari, missili aria-aria a guida radar e infrarossa, ecc.).
(Fonti delle notizie: Web, Google, Leonardo, RID, Wikipedia, You Tube)