La Turchia punta alla cooperazione con la Spagna per rinnovare e potenziare la flotta
Difficile comprendere se la crisi economica e finanziaria ridimensionerà o meno le ambizioni di potenza militare multi-regionale della Turchia, confermate anche dalla decisione di Ankara di incrementare la cooperazione militare e industriale con la Spagna con l’acquisto di una portaerei e probabilmente anche fregate F110 e sottomarini S-80.
Il 17 novembre scorso il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha ricordato, durante l’incontro ad Ankara con il premier spagnolo Pedro Sanchez, la cooperazione bilaterale in campo navale che ha permesso alla Turchia di mettere in servizio la nave portaelicotteri da assalto anfibio Anadolu, sviluppata dai cantieri turchi Sedef in consorzio con i cantieri spagnoli Navantia e che entrerà in servizio all’inizio del 2022 imbarcando anche droni armati.
“La prima portaerei non era di grandi dimensioni. Abbiamo concordato la costruzione di una nave più grande”, ha detto Erdogan nella conferenza stampa congiunta con Pedro Sanchez aggiungendo che “forse coopereremo anche nello sviluppo di sottomarini”.
Erdogan e Sanchez hanno firmato accordi in campo economico ed energetico ma quelli nel settore navale potrebbero avere un impatto strategico. Navantia ha sviluppato il progetto della LHD Anadolu (nella foto sopra) da quello della portaerei leggera/LHD spagnola Juan Carlo I.
Come la nave spagnola, lanche l’ammiraglia turca è configurabile per due compiti: ha un dislocamento di 24.500 tonnellate in versione portaerei leggera e di 27 mila tonnellate in configurazione da assalto anfibio. La realizzazione di una seco da unità da battezzare Tracia potrebbe a questo punto prevedere una nave dalle caratteristiche diverse, più grande e più simile a una portaerei che a una LHD/LHA.
Secondo indiscrezioni la nuova unità tuttoponte turca potrebbe imbarcare i cacciabombardieri STOVL AV-8B Harrier II che Madrid potrebbe cedere dopo aver acquisito alcuni F-35B, aerei il cui acquisto è oggi precluso ad Ankara.
Navantia è del resto in grado di offrire il progetto per una portaerei più grande della spagnola Juan Carlos I (nella foto sopra). Finora Ankara si è rivolta ai cantieri tedeschi e nazionali (oltre che al surplus della Us Navy e tedesco) per equipaggiare la propria Marina ma sembra ora interessata a varata un ampio programma di cooperazione con Madrid che consenta ai cantieri turchi di acquisire ulteriori capacità nella realizzazione di portaerei, fregate lanciamissili e sottomarini.
Il comunicato congiunto annunciato al termine delle consultazioni ispano-turche, alle quali Sanchez ha partecipato con metà dei suoi ministri, ha inoltre citato la disponibilità a cooperare su progetti congiunti di droni, sistemi d’arma terrestri, navali e satelliti.
“Come ha detto il mio amico Erdogan, sono pochi i paesi che tengono incontri del genere ai massimi livelli. Questo è il nostro settimo incontro dal 2009 e ci sono ragioni importanti per questo. Le relazioni bilaterali tra Turchia e Spagna sono molto positive e più di 600 aziende spagnole operano attualmente in Turchia” ha detto Sanchez.
La disponibilità di due navi con capacità portaerei e portaelicotteri da assalto anfibio porterebbe la Marina Turca alla “parità” numerica con la Marina militare italiana in fatto di unità “tuttoponte”, in vetta alla classifica delle più potenti forze navali del Mediterraneo.