La classe tedesca Type 212 (tedesco: U-Boot-Klasse 212A), e anche l’italiana classe Todaro, sono sottomarini diesel-elettrici sviluppati da Howaldtswerke-Deutsche Werft AG (HDW) per le marine tedesche e italiane. Sono dotati di propulsione diesel e un ulteriore sistema di propulsione indipendente dall’aria (AIP) che utilizza celle a combustibile a idrogeno compresso con membrana a scambio protonico della Siemens (PEM).
I sottomarini possono operare ad alta velocità con alimentazione diesel o passare al sistema AIP per una navigazione lenta e silenziosa, rimanendo immersi fino a oltre tre settimane con poco calore di scarico. Si dice anche che il sistema sia privo di vibrazioni, estremamente silenzioso e praticamente non rilevabile. Il tipo 212 è la prima serie di sottomarini dotati di sistema di propulsione a celle a combustibile.
LO SVILUPPO DEL PROGRAMMA
All’inizio degli anni ’90 la marina tedesca stava cercando un sostituto per i sottomarini tipo 206. Lo studio iniziale iniziò modificando un design migliorato del Tipo 209, con funzionalità AIP, chiamato Tipo 212.
Il programma definitivo è iniziato nel 1994 quando le due marine di Germania e Italia si sono unite per progettare un nuovo sottomarino convenzionale, rispettivamente per operare nelle acque poco profonde e confinate del Mar Baltico e nelle acque più profonde del Mar Mediterraneo. I due diversi requisiti sono stati rimodellati in uno comune e, a causa di significativi aggiornamenti al design, da allora la designazione è stata cambiata in Tipo 212A.
Il 22 aprile 1996 un Memorandum of Understanding (MOU) ha dato inizio alla cooperazione per la costruzione di quattro navi per la Marina tedesca e quattro navi per la Marina italiana. Il suo obiettivo principale era la costruzione di unità identiche e l’inizio di una collaborazione nel supporto logistico, addestrativo e del ciclo di vita per le due marine.
Il governo tedesco ordinò quattro sottomarini Tipo 212A nel 1998. Il German Submarine Consortium li ha costruiti nei cantieri navali di HDW e Thyssen Nordseewerke GmbH (TNSW) di Emden. Diverse sezioni dei sottomarini sono state costruite in entrambi i siti contemporaneamente e poi metà di esse sono state spedite al rispettivo altro cantiere in modo che sia HDW che Thyssen Nordseewerke assemblassero due sottomarini completi ciascuno.
Nello stesso anno il governo italiano ordinò due sottomarini U212A costruiti da Fincantieri per la Marina Militare Italiana presso il cantiere navale del Muggiano, designandoli come classe Todaro.
La marina tedesca ha ordinato due sottomarini aggiuntivi e migliorati nel 2006, da consegnare dal 2012 in poi. Sono più lunghi di 1,2 metri per dare spazio aggiuntivo per un nuovo albero di ricognizione fotonicro.
Il 21 aprile 2008 la Marina Militare Italiana ha ordinato il secondo lotto di sommergibili opzionali, nella stessa configurazione di quelli originali. Alcuni aggiornamenti hanno riguardato materiali e componenti di derivazione commerciale, nonché il pacchetto software del CMS. L’intenzione era quella di mantenere la stessa configurazione della prima serie e ridurre i costi di manutenzione.
Il sottomarino tipo 214 orientato all’esportazione succede al sottomarino tipo 209 e condivide alcune caratteristiche con il tipo 212A, come la propulsione a celle a combustibile AIP.
Il 22 dicembre 2015 l’Ammiraglio Giuseppe De Giorgi, Comandante in Capo pro-tempore della Marina Militare Italiana, ha annunciato l’intenzione di costruire altri due sottomarini U212A.
Nell’ottobre 2016, durante la celebrazione della messa in servizio dell’U36, la Marina tedesca ha annunciato l’intenzione di acquisire un altro lotto di due U212A entro il prossimo decennio.
Progettazione
In parte a causa della disposizione a “X” dei timoni di poppa, il Tipo 212 è in grado di operare in appena 17 metri d’acqua, permettendogli di avvicinarsi molto alla costa rispetto alla maggior parte dei sottomarini contemporanei. Ciò gli conferisce un vantaggio nelle operazioni segrete, poiché i commando equipaggiati con SCUBA che operano dal sottomarino possono emergere vicino alla spiaggia ed eseguire la loro missione più rapidamente e con meno sforzo.
Una caratteristica notevole del design è la sezione trasversale dello scafo prismatica e le transizioni uniformemente carenate dallo scafo alla vela, migliorando le caratteristiche di invisibilità della unità. La nave e gli infissi interni sono costruiti con materiali non magnetici, riducendo significativamente le possibilità che venga rilevata da magnetometri o innescando mine navali magnetiche.
Propulsione indipendente dall’aria A.I.P.
Sebbene la propulsione a idrogeno-ossigeno fosse stata presa in considerazione per i sottomarini già nella prima guerra mondiale, il concetto non ebbe inizialmente molto successo fino a pochi anni fa a causa di problemi di incendio ed esplosione. Nel Tipo 212 questo è stato risolto immagazzinando il carburante e l’ossidante in serbatoi al di fuori dello spazio riservato all’equipaggio, tra lo scafo a pressione e lo scafo leggero esterno. I gas vengono convogliati attraverso lo scafo a pressione alle celle a combustibile secondo necessità per generare elettricità, ma in un dato momento c’è solo una quantità molto piccola di gas presente nello spazio riservato all’equipaggio.
Armi
Attualmente, il Tipo 212A è in grado di lanciare i siluri pesanti DM2A4 Seehecht (“Seahake”) guidati tramite fibra ottica, i siluri WASS BlackShark e i missili a corto raggio mare-aria lanciabili dai suoi sei tubi lanciasiluri, che utilizzano un sistema di espulsione ad acqua. Le capacità future potrebbero includere missili da crociera lanciati dai tubi lanciasiluri.
Il missile IDAS a corto raggio (basato sul missile IRIS-T), destinato principalmente all’uso contro minacce aeree e obiettivi marittimi o vicini di piccole o medie dimensioni, ha ultimato la fase di sviluppo da parte della Diehl BGT Defense. Il missile IDAS è guidato a mezzo fibre ottiche ed ha una portata di ca. 20 Km. Quattro missili stanno in un tubo lanciasiluri, immagazzinati in un caricatore. Le prime consegne dell’IDAS per la Marina tedesca sono iniziate dal 2014 in poi.
Si sta valutando anche un cannone automatico da 30 mm chiamato Muräne (murena) per supportare le operazioni subacquee o per dare colpi di avvertimento. Il cannone, probabilmente una versione dell’RMK30 costruito dalla Rheinmetall, sarà riposto in un albero retrattile e potrà essere utilizzato a quota periscopica senza che l’unità emerga. L’albero è inoltre progettato per contenere tre UAV Aladin per missioni di ricognizione. È probabile che questo albero venga montato sul secondo lotto di sottomarini Tipo 212 per la Marina tedesca.
I TYPE U-212A ITALIANI
I sottomarini tipo U212A sono realizzati in Italia dalla Fincantieri per la Marina Militare italiana. Sono unità di medie dimensioni, realizzate per missioni ad ampio spettro e caratterizzata dall’impiego di tecnologie innovative che permettono prestazioni molto avanzate, di particolare rilievo nei settori dell’autonomia occulta e delle segnature.
Realizzati in acciaio amagnetico ad elevata resistenza, sono equipaggiati con un sistema di propulsione indipendente dall’aria (AIP) basato su celle a combustibile (Fuel Cell System) alimentate da idrogeno ed ossigeno, che affianca l’apparato di propulsione diesel-elettrico convenzionale (diesel generatore + batterie di propulsione).
Il sistema di telecomunicazioni spazia dalle frequenze VLF ad SHF.
Le unità sono dotate di sensori di scoperta di superficie e subacquei migliorati rispetto alle unità precedenti:
sonar CSU 90-138 della ATLAS ELEKTRONIK con sensori in media e bassa frequenza CAS-FAS-PRS e TAS,
sistema periscopico SERO400 (periscopio d’attacco) e OMS100 (albero optronico di scoperta, non penetrante),
sistema automatico di scoperta e tracciamento radar (ARPA) basato su sistema radar KH2007 della Kelvin & Hughes,
sistema automatico di identificazione AIS,
sistema di comando e controllo MSI-90U Mk 2 della Kongsberg, che consente lo scambio dati link 11, link 16, include sistemi di cartografia elettronica (ECDIS, WECDIS) e, infine, consente il lancio e filo-guida del nuovo siluro pesante Leonardo (BSA/black shark Advanced). Il siluro BSA, un’arma multimissione tecnologicamente all’avanguardia, con prestazioni di gran lunga maggiori (in termini di velocità e autonomia) rispetto ai siluri attualmente in dotazione alla Marina Militare e a quelli delle medesima categoria in produzione nel Mondo.
Le potenzialità dei sottomarini aderiscono perfettamente ai requisiti per le attività in cui sarà impiegato dalla Forza armata, tra le quali:
missioni di controllo delle linee di traffico marittimo,
monitoraggio delle attività illecite,
sorveglianza delle aree di alto interesse nazionale.
In aggiunta, per l’assolvimento dei suddetti compiti operativi, l’unità vede incrementate la propria autonomia, che lo rendono in grado di intraprendere capacità expedictionary in vari teatri operativi.
Le unità 212A 2a serie (Venuti e Romei), infatti, sono caratterizzate rispetto alle unità appartenenti alla 1a serie (Todaro e Scirè) da:
maggiore autonomia,
nuovo sistema sonar,
aggiornamento del sistema di telecomunicazioni,
sistema d’arma di nuova generazione basato sul nuovo siluro pesante Black Shark Advanced (BSA).
Tutte queste caratteristiche fanno si che si possa affermare che i sottomarini della classe Todaro 2a serie (tipo U212A) siano i più avanzati sommergibili mai realizzati per la Marina Militare italiana e al momento tra i più avanzati sommergibili a propulsione convenzionale nel mondo.
U-212 2^ serie
Il costante processo di adeguamento della flotta navale e subacquea all’evoluzione degli scenari di impiego coinvolge ovviamente anche i sottomarini. Il progetto U 212-A ottempera e sviluppa, tra gli altri, tre fondamentali obiettivi che rendono questi sommergibili molto più avanzati rispetto alle preesistenti unità classe Sauro, che devono essere sostituite in quanto al termine della loro vita operativa:
incremento deciso del livello di sicurezza del Personale impiegato in missione grazie ad una caratterizzazione stealth avveniristica. Gli equipaggi sono infatti molto meno esposti alla scoperta, in totale armonia con i generali intenti della difesa che vuole prioritariamente salvaguardare il fattore umano;
accelerare la riduzione del gap tecnologico-culturale che lamenta la nostra industria nello specifico settore subacqueo, soprattutto per quanto ha tratto con i sensori di scoperta (decisamente più sofisticati ed efficaci) e le capacità di movimento in forma occulta, adottando la strada del trasferimento di know-how;
contrarre nel modo più efficace e significativo possibile le spese di realizzazione di impianti e sistemi allo stato dell’arte. Infatti, se il progetto fosse stato prodotto unicamente dall’industria nazionale avrebbe imposto uno sforzo di ricerca e sviluppo richiedente risorse economiche e tempi di realizzazione incongruenti alle reali capacità e necessità della Difesa.
Il programma di finanziamento per la costruzione dei primi 2 battelli classe U212A e del relativo supporto tecnico logistico è stato approvato dalla Commissione Difesa del Senato della Repubblica in data 27 settembre 1995. Il 10 ottobre 1995 fu approvato dalla Commissione Difesa della Camera dei Deputati e il 28 novembre 1995 è stato approvato dal Ministro della Difesa. Il Memorandum of Understanding (MoU) IT-GE, che prevede la costruzione in Italia e Germania di 6 sommergibili identici (4 per la Germania e 2 per l’Italia + 2 opzionali) è stato firmato in data 22 aprile 1996. Successivamente, in data 03 agosto 1999 è stata esercitata l’opzione prevista dal MoU IT-GE per la costruzione di ulteriori 2 battelli classe U212A 2^ Serie. In data 05 marzo 2008 il programma di finanziamento per la 2^ serie è stato approvato dalla Commissione Difesa del Senato e il 27 marzo 2008 dalla Commissione Difesa della Camera. Il 28 marzo 2008 il programma è stato finalmente approvato.
I sottomarini Todaro e Scirè, prima serie U 212-A, così come le unità di recente consegna alla Marina Militare Pietro Venuti e Romeo Romei, sono stati realizzati in Italia presso lo stabilimento Fincantieri del Muggiano. Sebbene la compagine industriale dei sub-fornitori a cui Fincantieri si rivolge sia prevalentemente tedesca, si è garantito un equivalente ritorno occupazionale per l’intero comparto industriale italiano imponendo un off-set del 100%, il che significa che per ogni ordine di lavoro emesso da Fincantieri deve seguire un equivalente volume di ordini dalla Germania verso le nostre industrie (non solo difesa). Tra l’altro, l’effetto della cooperazione Italia-Germania non si è limitato alla sola costruzione delle unità ma copre la loro intera vita operativa, sia in termini di supporto tecnico che logistico, con ricadute estremamente positive per l’occupazione della cantieristica nazionale e dell’indotto anche nel lungo periodo (per ciascuna Unità l’orizzonte temporale di impiego è circa 40 anni).
I battelli U-212A sono sottomarini d’attacco, progettati per affrontare sia unità subacquee, che di superficie e sono in grado di sbarcare sotto costa reparti d’incursori.
I battelli italiani si sono già distinti per le loro qualità tecniche nell’ambito di alcune campagne addestrative multinazionali, soprattutto in Atlantico, dove hanno operato al fianco dei sottomarini a propulsione nucleare della US Navy. Nel corso del 2009 lo Scirè ha partecipato alle esercitazioni congiunte con la US Navy JTFEX (Joint Task Force Exercise) e CONUS ’09. Nel 2008 il Todaro ha svolto una campagna addestrativa oltre Atlantico, prendendo parte, insieme con sottomarini a propulsione nucleare della US Navy, alle esercitazioni JTFEX (Joint Task Force Exercise), tra le più importanti esercitazioni multinazionali nel settore subacqueo; con quella crociera da 15000 miglia il Todaro è stato il primo sottomarino italiano a raggiungere gli Stati Uniti.
Il 9 dicembre 2009 si è svolta, sempre presso il cantiere navale del Muggiano, la cerimonia del taglio della prima lamiera del primo della seconda coppia dei sottomarini U-212A della Marina Militare italiana. I battelli sono stati commissionati dalla direzione generale degli armamenti navali. Il primo dei sottomarini della seconda coppia, il Venuti, è stato consegnato il 6 luglio 2016, mentre il secondo, il Romeo Romei, è stato varato il 4 luglio 2015 ed è stato consegnato alla Marina Militare nel 2017.
Attualmente la flotta subacquea italiana è composta da quattro battelli classe Todaro. Ad oddio altre due unità sono state finanziate dal Governo nel 2018, nell’ambito del progetto Near Future Submarine (NFS): con esse il totale degli U-212 italiani salirà a sei. Le prime due unità del programma di rinnovamento della componente subacquea nazionale sostituiranno i battelli della classe Sauro, con un ulteriore lotto di U-212NFS, portando il totale dei nuovi battelli ad 8, come previsto dalle “Linee di indirizzo strategico 2019-2034 della Marina Militare”.
Nel febbraio 2020 è stato confermato lo stanziamento di fondi per l’acquisto degli ulteriori due esemplari, che entro il 2025 porterà la Marina ad avere 8 battelli U-212, di cui quattro nella versione NFS. Il 26 febbraio 2021 viene firmato il contratto d’acquisto di 2 unità + 2 in opzione.
Caratteristiche generali:
Dislocamento: 1.450 tonn in emersione, 1.830 tonn in immersione,
Lunghezza: 56 m (183,7 piedi), 57,2 m (187,66 piedi) (2° lotto)
Scafo: 7 m (22,96 piedi)
Pescaggio: 6 m (19,68 piedi)
Propulsione: 1 motore diesel MTU 16V 396 – 9 celle a combustibile HDW/Siemens PEM, 30-40 kW ciascuna (U31) – 2 celle a combustibile HDW/Siemens PEM 120 kW (U32, U33, U34) – 1 motore elettrico Siemens Permasyn da 1700 kW, che aziona una singola elica a sette pale oblique;
Velocità: 20 nodi (37 km/h) in immersione, 12 nodi in superficie
Profondità: oltre 700 m (2.300 piedi)
Autonomia operativa: 8.000 miglia nautiche (14.800 km o 9.196 miglia) a 8 nodi (15 km/h),
Endurance: 3 settimane senza snorkeling, 12 settimane in totale
Armamento: Mm 6 x 533 tubi di lancio (in 2-forward puntamento gruppi asimmetrici di sinistra 4 + right 2) con 13 siluri o 24 mine tubo – missili IDAS – 24 mine navali esterne (opzionali),
Contromisure: Sistema di difesa siluri Tau, 4 lanciatori, 40 jammer / richiami,
Sensori: Suite sonar STN Atlas DBQS40 – Sonar ad array trainato passivo a bassa frequenza TAS-3 (distribuito dalla vela) – Sonar a schiera di fianco montato sullo scafo passivo a bassa e media frequenza FAS-3 – Sonar di rilevamento mine MOA 3070,
Periscopi: Carl Zeiss SERO 14, con FLIR e telemetro ottico – Carl Zeiss SERO 15, con telemetro laser – Alberi periscopi e sistemi snorkeling Riva Calzoni,
Radar di navigazione in banda Kelvin Hughes Type 1007 I – EADS FL 1800U ESM suite,
Il 26 febbraio 2021 è stato firmato a Roma il contratto tra l’Organizzazione Internazionale per gli Armamenti OCCAR (Organisation Conjointe de Cooperation en matiere d’ARmement) e FINCANTIERI per la realizzazione di due nuovi sottomarini, più due in opzione, per la Marina militare denominati U212NFS (U212 Near Future Submarine) made in Italy e la partecipazione di grandi, medie e piccole imprese nazionali che saranno coinvolte sia nella fase di sviluppo che di fornitura di componentistica.
Il capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Giuseppe Cavo Dragone, ha espresso soddisfazione per la firma del contratto ed ha commentato: “Questo accordo, di strategica importanza, doterà la Marina militare e la sua componente sommergibili di mezzi altamente tecnologici in grado di eccellere nella dimensione subacquea e di svolgere, nell’attuale scenario geo-politico, un ruolo fondamentale per la salvaguardia degli interessi del Paese”.
Si tratta di un mezzo, quello subacqueo, in grado di permanere in mare per tempi anche molto prolungati e, grazie alla sua “invisibilità”, capace di raccogliere informazioni senza alterare l’ambiente e il soggetto osservato, operando anche in presenza di elevata minaccia, pronto ad agire qualora ce ne fosse la necessità, rappresentando lo strumento di deterrenza per eccellenza.
Le prime due unità verranno consegnate nel 2027 e nel 2029 sostituendo altrettanti sottomarini della classe Sauro risalenti alla metà degli anni ’80 e non più adeguati alle future sfide operative. La nuova serie di battelli, che saranno costruiti presso il cantiere del Muggiano (SP), vedrà rispetto alla più moderna classe Todaro una fortissima evoluzione in termini di impianti e concetti operativi (l’acronimo NFS caratterizza il fatto che il progetto costituisce il trait d’union tra l’affidabile progetto italo-tedesco U212A e le tecnologie emergenti del nuovo secolo). “I sottomarini sono tra i mezzi più avanzati concepiti e realizzati dal genere umano. Il loro sviluppo è un vero e proprio volano in grado di guidare l’acquisizione e il consolidamento di capacità industriali e tecnologiche, con potenziali grandi ricadute in diversi altri settori e un importante ritorno per il Sistema Paese” ha aggiunto l’ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone.
NEL 2022 IL TAGLIO DELLA PRIMA LAMIERA DELL’U-212 NFS
Il taglio della prima lamiera dell’unità capoclasse è previsto che inizi nel 2022 per essere consegnata entro il mese di dicembre 2027; il secondo battello è previsto per gennaio 2029. Il programma U212 NFS della Marina Militare è finalizzato a costruire quattro nuovi sottomarini in sostituzione delle obsolete unità classe Sauro migliorata la cui dismissione è prossima, mantenendo una flotta di almeno otto sottomarini allo stato dell’arte e fornendo alle nuove unità le ultime tecnologie e capacità in termini di segnatura acustica complessivamente ridotta, propulsione con autonomia maggiorata, comando, controllo, comunicazioni ed armi potenziate. Le nuove capacità si baseranno essenzialmente sugli sviluppi e sui contenuti dell’industria e dei centri di ricerca nazionali che stanno progettando i nuovi sottomarini con capacità di crescita. E’ chiaro che i nuovi mezzi subacquei sono già concepiti per la prossima integrazione di “Autonomous Underwater Vehicle” e nuovi sistemi d’arma ‘deep strike’ a lunga portata (MISSILI CRUISE), che sono per la componente subacquea della Marina italiana un significativo impulso alla deterrenza nazionale “dal mare”.
EVOLUZIONE CONTINUA
Il nuovo U212 NFS è l’evoluzione dell’U212 con una piattaforma caratterizzata da un allungamento di 1,2 metri della sezione centrale dello scafo resistente dei battelli classe Todaro, in corrispondenza della falsatorre e della camera di manovra che a partire dai moderni tipo U212A viene denominata CIC (Combat Information Centre).
L’U212 NFS è allungato quindi fino a 10 metri, e sarà in grado di ospitare un maggior numero di sollevamenti con sensori di superficie e sistemi per le comunicazioni, che salgono a sette (con spazi ulteriori per l’aggiunta di un ulteriore sollevamento); la CIC, dove si concentrano le attività di comando e controllo dei battelli, risulta più grande e riorganizzata per ottimizzare lo spazio a disposizione del personale e degli equipaggiamenti.
La lunghezza totale dei nuovi sottomarini raggiungerà i 58,3 metri (con 41 metri di scafo pressurizzato e 7 metri di diametro); il dislocamento in immersione aumenterà a 1.750 tonn. L’allungamento incrementerà anche gli spazi per le casse del combustibile e quindi l’autonomia della piattaforma con il sistema propulsivo diesel/elettrico.
I MIGLIORAMENTI DEL DESIGN
Nella sezione posteriore dello scafo, una serie di piccole pale fissate sul mozzo, al pari dei timoni poppieri e dell’elica, oltre all’introduzione del Propeller Boss Cap Fins (PBCF) sviluppato da tkMS e sperimentato su un battello U212A tedesco, riducono i vortici generati dal flusso dell’acqua a valle dell’elica; tali ritrovati tecno-idrodinamici sono destinati a migliorare le prestazioni idrodinamiche del battello abbattendo la segnatura acustica complessiva.
L’UTILIZZO DEI META-MATERIALI
Un nuovo rivestimento dello scafo a base di “meta-materiali” in fluoro-polimeri, atto a ridurre l’attecchimento di vegetazione sullo scafo e quindi la resistenza all’avanzamento, contribuirà a ridurre il consumo di carburante e il rumore auto-indotto.
Si sta da tempo lavorando allo sviluppo e test di un rivestimento in meta-materiali per ridurre l’efficacia delle capacità dei sonar multi-statici avversari nell’ambito del progetto SUWIMM (Submarine UnderWater Invisibility through MetaMaterials).
IL SISTEMA PROPULSIVO
I nuovi battelli U212 NFS disporranno inizialmente del medesimo sistema propulsivo in configurazione diesel/elettrica con sistema AIP indipendente dall’aria di fornitura tedesca basato sulle celle a combustibile (Fuel Cell) tipo PEM che rappresenta un significativo salto in termini di capacità rispetto ai sottomarini che ne sono privi, con un forte incremento dell’autonomia in immersione senza necessità di risalire a quota periscopica.
Le nuove tecnologie di sviluppo nazionali si sono concentrate sul sistema d’immagazzinamento e produzione energetica di nuova generazione con batterie al litio e sul sistema di gestione delle medesime, destinato a rimpiazzare in toto le attuale e tradizionali batterie al piombo presenti sulle vecchie unità sottomarine.
DIESEL, ELETTRICO E FUEL CELL POLYMER ELECTROLYTE MEMBRANE
Gli U212 NFS manterranno lo stesso complesso propulsivo diesel/elettrico delle piattaforme U212A:
il motore diesel MTU 16VTB396 SE84 da 3120 kW accoppiato all’alternatore Piller,
il motore elettrico a magneti permanenti Permasym da 2850 kW,
il complesso di celle a combustibile fornito dalla tkMS e basato sulle Fuel Cell di tipo PEM (Polymer Electrolyte Membrane) Sinavy della Siemens da 272 kW di potenza elettrica,
un nuovo sistema di stoccaggio e gestione dell’energia in fase di sviluppo e valutazione da parte dell’industria italiana e scaturito dal progetto ‘Far Seas’ del PRNM.
NUOVE AVANZATISSIME BATTERIE AL “LITIO-FERRO-FOSFATO”
I nuovi sottomarini adotteranno una nuova generazione di batterie al litio-ferro-fosfato (LFePO4) ed il relativo sistema di gestione forniti dalla società italiana specializzata FIB del Gruppo Seri Industrial; i sistemi saranno integrati da Fincantieri e sono destinati a fornire una maggiore densità energetica e potenza complessiva, una maggiore autonomia subacquea e vantaggi operativi tattici. Si sta anche lavorando con altre industrie su sistemi di celle a combustibile e di stoccaggio dell’idrogeno di nuova generazione per la successiva “NFS tranche 2”: verranno applicati, se il programma di ricerca e sviluppo dedicato in corso avrà successo.
L’aumento in lunghezza dello scafo non modificherà in modo significativo la compartimentazione e distribuzione degli spazi interni. Vi sarà un riassetto del vano batterie e delle nuove apparecchiature associate per accogliere i nuovi sistemi; si assicureranno i necessari livelli di sicurezza per il locale rivisto per la centrale sollevamenti; gli U212NFS saranno dotati di un nuovo sistema per l’esaurimento in emergenza delle casse zavorra di tipo ibrido in fase di sviluppo da parte di Fincantieri nell’ambito del progetto HEBD (Hybrid Emergency Blowing Device) del PRNM; il sistema fornirà una maggiore versatilità d’impiego e ridurrà le necessità di manutenzione.
I SOLLEVAMENTI NON PENETRANTI DELLA CALZONI-L3 HARRIS
Sarà adottato per gli U212 NFS un nuovo sistema di condizionamento per le operazioni in acque e climi tropicali consentirà un impiego ottimizzato in acquee lontane, come l’Oceano Indiano, nell’ambito nel bacino di operazioni previsto dal “Mediterraneo Allargato”. Oltre a un nuovo design della falsatorre, i nuovi battelli adotteranno attuatori elettrici per tutti i sollevamenti degli alberi presenti. Saranno sollevamenti non penetranti nello scafo (eccetto che per il periscopio d’attacco che presenta una visione diretta dell’esterno) del tipo (E-UMM) (Electric-Universal Modular Mast) forniti dalla italiana Calzoni, facente parte del gruppo statunitense “L3Harris”.
E’ una soluzione già adottata in via parziale sui battelli classe Todaro e diffusa sui sottomarini nucleari della US Navy. E’ chiaro che sono importanti le capacità della filiera nazionale del settore, e sono il primo passo verso una soluzione ‘completamente elettrica’ di base per i battelli italiani, caratterizzati ancora nella versione NFS da attuatori oleodinamici per le superficie di governo, valvole a scafo, sfoghi dell’aria ed altre utenze.
IL SISTEMA DI COMANDO E CONTROLLO LEONARDO SADOC Mk4
L’U212 NFS presenterà un equipaggio di sole 29 unità, e avrà un sistema di combattimento di nuova generazione con un sistema di comando, controllo, comunicazioni, controllo delle armi e una suite di sensori completamente integrati con un significativo livello di partecipazione nello sviluppo e fornitura dell’industria, università e centri di ricerca nazionali.
Leonardo ha progettato e sta mettendo a punto il sistema di comando e controllo e gestione armi (Combat Management Systems) basato sugli ultimi sviluppi per le piattaforme di superficie della M.M. denominato SADOC Mk 4.
E’ uno sviluppo strategico per Leonardo, che amplia la propria offerta sul mercato delle unità subacquee, sfruttando le sinergie tra i due domini, ritornando a lavorare in un ambito che era stato in precedenza abbandonato. Il nuovo SADOC Mk 4 per unità sottomarine sarà incentrato su di una architettura aperta, elaborazione dati remotizzata e capacità incrementata di gestione informazioni, grazie anche all’esteso know-how per l’elaborazione acustica proveniente da precedenti e nuove soluzioni di commando e controllo e d’armamento. Utilizzerà 9 console per operatore a doppio schermo, una stazione aggiuntiva e differenziata per il comandante e capacità di crescita futura nel settore dell’intelligenza artificiale (IA).
LE AZIENDE DEL PROGRAMMA:
Fincantieri che progetta e costruirà lo scafo e la sistemistica;
Avio Aero, che fornirà un autopilota migliorato rispetto a quello installato sui Todaro;
SEASTEMA, per il sistema integrato di gestione della piattaforma, ampliando in tal modo il portafoglio prodotti della società di Fincantieri al dominio subacqueo;
La tedesca ELAC Sonar (una società del gruppo inglese Cohort) per la suite di sensori caratterizzata da un complesso sonar allo stato dell’arte, e che dovrebbe includere un array cilindrico prodiero, sonar attivo anti-mine e collisione, un array passivo trainato, di telemetria passiva, intercettatore di sonar attivi, sistema ‘flank array’ e telefono subacqueo, il tutto controllato da un avanzato sistema di gestione ad architettura aperta;
Gruppo Elettronica per la nuova suite RESM/CESM (Radar ESM/Communications ESM) completamente integrata incentrata sul know-how tecnologico e sviluppi per le soluzioni destinate alle unità di superficie. La nuova suite si caratterizza per una nuova antenna integrata con sensori RESM/CESM, installata su di un sollevamento dedicato che fornirà capacità di intelligence, sorveglianza e ricognizione tattico-strategiche di ultima generazione nel settore delle radiofrequenze e delle comunicazioni unitamente alle antenne di scoperta poste sui periscopi;
L3Harris KEO per la suite optronica e di visione diretta per la sorveglianza ed attacco giorno/notte, verosimilmente attraverso la controllata italiana Calzoni, e comprenderà un periscopio optronico di sorveglianza non penetrante lo scafo e un periscopio d’attacco invece penetrante, oltre a una capacità di elaborazione immagini allo stato dell’arte;
Elettronica SpA, 2 alberi per le comunicazioni (rispettivamente con antenna in banda SHF ed UHF), uno ciascuno per rispettivamente l’antenna del sistema RESM/CESM;
L3Harris Calzoni-GEM Elettronica, per il radar di nuova generazione a bassa probabilità d’intercettazione, insieme al sollevamento per lo snorkel;
Leonardo SpA per le predisposizioni per l’impiego delle contromisure anti-siluro;
Leonardo-WASS per i 6 tubi di lancio standard NATO da 533 mm per siluri pesanti e predisposizione per altri sistemi d’arma; un’unità d’interfaccia fornita per la gestione della versione per la Marina Militare del siluro pesante di ultima generazione Black Shark Advanced (BSA) e denominato Nuovo Siluro Pesante (NSP), caratterizzato da una pila o batteria avanzatissima “one shot” di nuova generazione all’ossido di alluminio-argento (Al-AgO), il cui primo lotto di produzione serie è stato consegnato nel 2021;
CABI Cattaneo per le predisposizioni per l’impiego del container da trasporto presso-resistente: oltre a fungere da piattaforma madre per le operazioni dei veicoli subacquei speciali o SDV (Special Delivery Vehicle), in aggiunta alla garrita per gli operatori speciali e l’abbandono in emergenza del battello da parte dei membri d’equipaggio, nonché alla stazione per l’accoppiamento con il sistema di salvataggio di eventuali sottomarini incidentati.
I nuovi battelli sono concepiti per trasportare e far operare veicoli subacquei autonomi (Autonomous Unmanned Vehicles, AUV) in grado di estendere le capacità ISR occulte dei battelli grazie alla possibilità di tali veicoli di poter imbarcare suite di sensori ed operare in ambienti operativi non permissivi e ostili senza mettere in pericolo la piattaforma madre, oppure caratterizzati principalmente da condizioni quali bassi fondali ed acque ristrette, dove nonostante le dimostrate capacità di manovra dei nuovi battelli, l’operatività è comunque limitata.
Come già evidenziato in precedenza, l’U212 NFS sarà predisposto per l’impiego di sistemi d’arma da crociera a lungo raggio per attacchi in profondità, capacità in fase di valutazione da parte del Ministero della Difesa. Sarà un importante sviluppo capacitivo per la componente subacquea, che la nostra Marina Militare intende condividere con le future piattaforme di superficie in progetto, allargando in tal modo le capacità di deterrenza nazionale.
L’U212 NFS (come anche i vecchi battelli), disporrà certamente di capacità di supporto all’impiego degli operatori del Gruppo Operatori Incursori (GOI) della MM.
LE APPARECCHIATURE ECM, ECCM, ESM DI ELETTRONICA SpA
Il contratto prevede la consegna di 2 sistemi per il primo lotto di due sottomarini più altri 2 sistemi come opzione per i lotti successivi. “Elettronica SpA” è già fornitrice degli apparati di Guerra Elettronica nell’ambito dei Programmi FREMM, PPA gestiti dall’OCCAR e prevede di estendere la collaborazione ai progetti OCCAR co-finanziati dall’Unione Europea. Negli scenari operativi ostili, caratterizzati da un’intensa attività elettromagnetica, la capacità di dominare lo Spettro Elettromagnetico è uno dei fattori chiave per ottenere un significativo vantaggio operativo. L’ElectroMagnetic Spectrum Operations (EMSO), rappresenta dunque l’insieme di attività finalizzate ad ottenere la supremazia elettronica. La capacità di gestire lo Spettro Elettromagnetico attraverso l’utilizzo di sistemi di Difesa Elettronica supporta la capacità del sottomarino di operare in aree ostili ad alto rischio, sia in operazioni conflittuali che in quelle di peace-keeping, garantendo l’autoprotezione della piattaforma e le attività informativa di sorveglianza e intelligence. La suite EWS di “Elettronica” per gli NFS rappresenta la risposta tecnologicamente più avanzata ed innovativa a queste esigenze nel campo del dominio subacqueo. Il Sistema ha per un altissimo livello di integrazione funzionale e sarà in grado di svolgere compiti di auto-protezione, sorveglianza ed intelligence con elevate prestazioni dalla banda radio a quella radar. L’esperienza maturata da Elettronica si combina in questo sistema fondendo maturità tecnologica e innovazione.
I nuovi sottomarini disporranno di un’antenna RESM/CESM integrata, frutto di oltre due anni di studi e simulazioni; è il prodotto più avanzato sul mercato grazie alle elevate prestazioni, alle dimensioni compatte e alla forma stealth. Fanno inoltre parte dello stesso due ulteriori antenne: una con compiti di sorveglianza e scoperta nel campo radar e un’antenna di allarme. Utilizza un elevato livello di digitalizzazione che consente di ottenere alte prestazioni anche in un ambiente elettromagnetico molto denso e complesso, dove la maggior parte dei sistemi in commercio sono presto saturati. La sua architettura software-defined, riducendo fortemente la componente HW a favore di quella SW/FW, garantisce un alto grado di disponibilità operativa, una manutenzione più semplice ed aggiornamenti più rapidi mediante il semplice downloading software. L’apparecchiatura RESM/CESM è dotata di una Electronic Warfare Management Unit che raccoglie e gestisce in modo integrato le informazioni provenienti dai vari sensori che operano nelle banda radar e radio, componendo così uno scenario elettromagnetico complesso a supporto delle attività di Auto-protezione, Sorveglianza e Intelligence.
IL CENTRO DI ADDESTRAMENTO E I SIMULATORI A TARANTO
Con l’introduzione di un nuovo CMS completamente integrato con sensori avanzati, il contratto prevede anche la realizzazione di nuovo centro d’addestramento con simulatori dedicati presso la Scuola Sommergibili della Marina Militare Italiana a Taranto e un pacchetto di supporto logistico comprendente la formazione del personale e parti di ricambio. Il programma garantirà alla Nazione una capacità di deterrenza e sicurezza nei bacini marittimi d’interesse nazionale e le collegate infrastrutture critiche che si sviluppano lungo i fondali marini che, in quanto al di sotto della superficie del mare, alle volte rimangono distanti dalla comune percezione dei problemi e delle priorità della Nazione.
(Fonti delle notizie: Web, Google, Marina.difesa, Analisidifesa, Askanews, Wikipedia, You Tube)