Al via “l’operazione speciale” russa in Ucraina
(aggiornato alle 8,45)
Questa notte il presidente russo Vladimir Putin ha lanciato con una dichiarazione in tv una “operazione militare speciale” in Ucraina ordinando ufficialmente il dispiegamento di militari della Russia nelle regioni di Donetsk e Lugansk, già in parte controllate dalle milizie filorusse fin dal 2014 e riconosciute nei giorni scorsi da Mosca come “repubbliche”.
“Ho deciso per un’operazione militare speciale”, ha detto Putin. L’obiettivo dichiarato è “proteggere la popolazione che per otto anni è stata soggetta a maltrattamenti e genocidio. I piani di Mosca non includono l’occupazione dell’Ucraina” ha detto Putin.
“Putin ha appena lanciato un’invasione su vasta scala dell’Ucraina, ha denunciato il ministro degli Esteri di Kiev, Dmytro Kuleba, denunciando attacchi contro le “pacifiche città ucraine. E’ una guerra di aggressione – ha aggiunto – e l’Ucraina si difenderà e vincerà. Il mondo può e deve fermare Putin”.
In un tweet, Kuleba ha chiesto più sanzioni alla Russia e assistenza militare e finanziaria, nonché aiuti umanitari. “Il mondo deve agire immediatamente. È in gioco il futuro dell’Europa e del mondo. Lista di cose da fare: 1. Sanzioni devastanti alla Russia ADESSO, incluso SWIFT 2. Isolare completamente la Russia con tutti i mezzi, in tutti i formati 3. Armi, equipaggiamento per l’Ucraina 4. Assistenza finanziaria 5. Assistenza umanitaria”.
Poco dopo la dichiarazione di Putin un pesante fuoco d’artiglieria si è abbattuto sulle posizioni ucraine sul fronte del Donbass.
Dopo mesi di allarmi rivelatisi infondati l’amministrazione Biden avrebbe informato ieri il presidente ucraino Volodymyr Zelensky che, secondo l’intelligence Usa, la Russia si prepara a condurre un’invasione dell’Ucraina su vasta scala nelle prossime 48 ore, come aveva reso noto Newsweek citando fonti dell’intelligence statunitense.
In tutto il mondo si registrano condanne e minacce di nuove sanzioni a Mosca. Questa mattina varie fonti riportavano attacchi russi su diverse città ucraine inclusa Karkhiv, Kramatorsk (a 120 chilometri a nord rispetto al Donbass, Mariupol.
Il ministero dell’Interno ucraino riferisce di truppe russe sbarcate a Odessa e che hanno attraversato il confine con Kharkov, nel nord.
Nel mirino degli attacchi russi sembrano esserci soprattutto le le forze ucraine nel Donbass e nelle retrovie di questo fronte oltre al sistema di difesa aerea ucraino che secondo il ministero della Difesa russo è stato “soppresso”. Fonti militari russe riferiscono l’impiego di armi di precisione.
E’ in corso “un bombardamento intenso” da parte russa su unità dell’Aeronautica Ucraina nell’est del Paese ha ammesso Kiev riferendo di incursioni missilistiche contro gli aeroporti di Boryspil, presso Kiev e su molti altri aeroporti del Paese con l’intento di eliminare le forze aeree ucraine e di paralizzarne le difese aeree missilistiche.
Le sirene di allarme antiaereo sono suonate questa mattina nel centro di Kiev, così come a Odessa (sud), a Kharkiv. Il governo ucraino ha annunciato di aver abbattuto cinque aerei e un elicottero russi nella regione di Lugansk, mentre Mosca ha subito smentito abbattimenti nelle zone dove in corso “l’operazione speciale”.
Secondo l’agenzia di stampa russa Interfax, è in corso un’offensiva generale lungo l’intera linea del fronte tra la Repubblica di Donetsk.
Il governo ucraino denuncia che le truppe russe stanno attaccando lanche dalla Crimea, oltre che dal confine russo e bielorusso. “Intorno alle 5, il confine di stato dell’Ucraina nell’area con la Federazione Russa e la Repubblica di Bielorussia è stato attaccato dalle truppe russe supportate dalla Bielorussia”, ha affermato il comando delle Guardie di frontiera dello Stato ucraino. “Inoltre, l’attacco ha luogo dalla parte della Repubblica autonoma di Crimea”.
All’alba lo Stato maggiore ucraino ha ammesso che le forze russe hanno preso il controllo delle cittadine di Schastya e Stanytsia Luganskaya nella regione di Lugansk.
Prime valutazioni
Putin ha annunciato che “l’obiettivo è proteggere le persone che sono state oggetto di abusi, genocidio dal regime di Kiev per otto anni, e per questo ci adopereremo per smilitarizzare e denazificare l’Ucraina, oltre a consegnare alla giustizia coloro che hanno commesso numerosi crimini sanguinosi contro residenti pacifici, compresi i cittadini della Federazione Russa.
Il presidente russo ha precisato che “i nostri piani non sono di occupare l’Ucraina, non intendiamo imporci a nessuno” ammonendo però che “la Russia moderna, dopo il crollo dell’URSS e la perdita di una parte significativa del suo potenziale, resta una delle potenze nucleari più potenti del mondo e, inoltre, è in vantaggio con una serie di armi di ultima generazione”. Putin ha aggiunto che nessuno dovrebbe avere dubbi sul fatto che un attacco alla Federazione Russa porterà alla sconfitta di chi l’aggredisce.
L’impressione è che Mosca punti quindi a condurre un’operazione militare rapida e il meno sanguinosa possibile, tesa non a conquistare l’intera Ucraina, obiettivo anacronistico ed estremamente costoso in termini militari e di costi di occupazione (come abbiamo più volte sottolineato su Analisi Difesa) ma bensì ad allargare e consolidare il controllo delle regioni (repubbliche) di Donetsk e Lugansk abitate da popolazioni russe.
Possibile anche che i russi operino per ampliare il controllo territoriale a Mariupol (sul Mare d’Azov) e forse ad altre aree di confine per costituire una continuità geografica tra il Donbass e la Crimea e un confine coerente e difendibile delle aree del territorio ucraino orientale poste sotto il controllo delle truppe di Mosca e delle milizie filo-russe.
Un consolidamento che, imponendo sconfitte militari e perdite territoriali a Kiev, ne indebolisca il governo sostenuto da USA, Europa e NATO.
Immagini: EPA, Russian Helicopters, BBC e Ministero della Difesa Russo