Le ultime notizie e le mappe della guerra in Ucraina
(aggiornato alle 11,30)
Mentre il Congresso statunitense ha approvato lo stanziamento di 14 miliardi di dollari in aiuto all’Ucraina e il Canada ha stanziato altri 50 milioni di dollari in equipaggiamenti letali e non letali, incluse telecamere di utilizzate nei droni militari e altre attrezzature specializzate destinati a Kiev, emergono conferme del ruolo della Germania nella mancata consegna dei Mig 29 polacchi alle forze aeree ucraine attraverso gli Stati Uniti.
Il cancelliere tedesco, Olaf Scholz, ha respinto ieri la proposta della Polonia di fornire immediatamente e gratuitamente tutti i propri caccia MiG-29 all’aeronautica dell’Ucraina, impegnata nella difesa del Paese dall’invasione russa. Gli aerei dovrebbero essere dislocati presso la base statunitense di Ramstein in Germania prima di raggiungere l’Ucraina. Come riferisce il quotidiano “Frankfurter Allgemeine Zeitung”, Scholz ha affermato che “il governo federale continuerà a riflettere sulle forniture di armi” a Kiev, tuttavia “ciò non include certamente aerei da guerra”. La proposta polacca era già’ stata respinta dagli Stati Uniti e dalla Nato.
Ieri il portavoce del ministero della Difesa russo Igor Konashenkov, ha fornito un bilancio aggiornato dei danni inflitti alle forze ucraine dall0inizio dell’operazione speciale in Ucraina, il 24 febbraio. Sarebbero stati distrutti 2.814 componenti dell’infrastruttura militare ucraina inclusi 139 sistemi missilistici antiaerei S-300, Buk M-1 e S-125, 84 postazioni radar di difesa aerea ucraine, 974 carri armati e altri veicoli corazzati da combattimento, 104 sistemi di lancio multiplo di razzi, 359 pezzi di artiglieria da campo e mortai, 727 unità di veicoli militari speciali, 97 veicoli aerei senza pilota (le immagini sopra e sotto si riferiscono a mezzi ucraini distrutti).
Secondo il funzionario anonimo del Pentagono citato da CBS news sarebbero tra i 5.000 e i 6.000 i soldati russi morti in combattimento nelle prime due settimane di conflitto in Ucraina e tra 15mila e 18 mila i feriti.
Sempre fonti del Pentagono hanno riferito alla CNN che i russi hanno perso tra l’8 e il 10 per cento delle risorse militari utilizzate nell’invasione dell’Ucraina.
Fonti dell’intelligence britannica (molto “comunicativa” da quando è iniziata la guerra sostengono invece che sarebbero già 10mila i soldati di Mosca caduti sul fronte ucraino, molti tra i coscritti mandati a combattere senza addestramento e preavviso.
Si tratta di una cifra simile a quella fornita ieri da Kiev (oltre 12 mila caduti russi) che i britannici mettono a confronto con i 18 mila caduti sovietici nei nove anni di occupazione dell’Afghanistan. Le stesse fonti, interrogate da Sky News, hanno affermato che l’unica città su cui i russi hanno il controllo è Kershov. (nella foto d’apertura e qui sotto carri russi colpiti).
Aleksei Arestovich, uno dei consiglieri della presidenza ucraina, ha affermato oggi che le truppe di Kiev hanno catturato “tra le 250 e le 300” reclute russe dall’inizio dell’offensiva. Alcuni dei prigionieri, ha poi aggiunto, “hanno precedentemente combattuto in Siria” o hanno fatto parte “delle cosiddette truppe di pace” in Nagorno Karaback oltre ad aver partecipato ai combattimenti nella regione del Donbass. Secondo Arestovich circa la metà dei militari russi che ha preso parte all’invasione è composta da reclute: Putin aveva smentito vi fossero coscritti impegnati nei combattimenti in Ucraina.
Come sempre accade in guerra i numeri forniti dai belligeranti (russi e ucraini) e dai loro alleati (nazioni UE e NATO) sono un ricco alimento per la propaganda e l’assenza di fonti neutrali rende impossibile verificarne l’attendibilità.
Stesso discorso vale per la notizia diffusa ieri è dal segretario del Consiglio nazionale di sicurezza e difesa ucraino (NSDC), Oleksiy Danilov, secondo il quale 8 generali russi sarebbero stati già sostituiti perché non in grado di portare a termine il loro compito, notizia che non trova conferme in Russia.
Il Ministero della Difesa della Federazione Russa ha invece mostrato documenti segreti del comando della Guardia Nazionale dell’Ucraina datati 22 gennaio 2022, che confermerebbero la preparazione di un’operazione offensiva su vasta scala nel Donbass da scatenare questo mese. Un tema che Mosca utilizza per giustificare l’invasione scatenata il 24 febbraio a scopo preventivo.
Difficile poter stabilire la veridicità o meno di tale documento di cui riportiamo qui sotto la prima pagina
Le notizie delle ultime ore dai fronti sembrano indicare una recrudescenza degli attacchi russi in alcuni settori.
Le forze di Mosca hanno continuato a concentrarsi nella periferia di Kiev non è chiaro se in vista di un assalto alla città che gli ucraini ritengono probabile nelle prossime 24-72 ore o se invece l’obiettivo sia solo isolare la capitale per indurre gli ucraini a negoziare la pace da posizioni svantaggio.
Intorno alla città vengono segnalate formazioni governative cecene, della sicurezza interna russa della Rosgvardia e contractors alla compagnia militare privata Gruppo Wagner la cui presenza alla periferia occidentale potrebbe indicare l’imminente avvio della penetrazione in città oppure solo un elemento ulteriore di deterrenza.
Le truppe russe provenienti dalla Crimea puntano ad aggirare Mykolayiv e attraversare il fiume Bug a monte della città per avanzare sul porto di Odessa che potrebbe venire attaccata con un’operazione combinata da terra e dal mare dove la Flotta del Mar Nero ha messo in campo sei navi per operazioni anfibie scortate da corvette e fregate e circa 2.500 “marines” russi.
Anche in questo settore non è chiaro se l’obiettivo russo sia la conquista della città portuale ma è possibile che i russi puntino a raggiungere il confine con la Transnistria, repubblica russa ai confini moldavi presidiata da 1.500 militari, per toglierla dall’isolamento.
Gli sviluppi più rilevanti nelle ultime 24 ore sembrano riguardare il settore di Kharkiv dove le forze russe sono avanzate 20 chilometri e si trovano alle porte della seconda città dell’Ucraina secondo quanto riferito da un funzionario del Pentagono alla Cnn. I russi sarebbero giunti inoltre a circa 15 chilometri a nord di Mykolaiv e “movimenti significativi” di truppe sono stati rilevati dai satelliti verso Kiev e Chernihiv. La Russia, ha aggiunto il funzionario, ha lanciato 710 missili dall’inizio dell’offensiva.
Sul fronte meridionale la Russia ha smentito di avere bombardato un ospedale pediatrico a Mariupol, città da giorni sotto assedio, definendo le accuse di Kiev “false notizie” e sostenendo che l’edificio in questione era un ex ospedale pediatrico ora occupato dalle truppe.
Diverse ore prima del bombardamento contro l’ospedale pediatrico e di maternità di Mariupol, la portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha accusato l’Ucraina di aver insediato posizioni di combattimento all’interno dello stesso ospedale. Durante il suo regolare briefing, ha riferito la CNN, Zakharova ha affermato che “a Mariupol, i battaglioni nazionali ucraini, dopo aver espulso il personale e i pazienti dall’ospedale, di maternità vi hanno stabilito posizioni di combattimento”.
La difesa di Mariupol è affidata in buona parte al Reggimento Azov (composto da volontari che si richiamano alle SS ucraine che combatterono per il Terzo Reich e macchiatosi di molte violenze sulle popolazioni russofone del Donbass) e a un battaglione di miliziani jihadisti ceceni con i quali è difficile immaginare che i russi avranno la mano leggera.
Il vicesindaco di Mariupol, Serhiy Orlov, citato dalla radio pubblica statunitense NPR, ha rivelato che sono 1.200 le vittime civili nell’area di Mariupol, dove circa 200 mila persone vogliono fuggire dal centro abitato ma solo una piccola parte è stata in grado di farlo attraverso i corridoi umanitari.
Mentre Kiev denuncia la morte di migliaia di civili la fonte neutrale più autorevole, l’Alto commissariato dell’Onu per i diritti umani, ha riferito ieri che dall’inizio del conflitto in Ucraina almeno 516 civili sono rimasti uccisi e altri 908 feriti con un incremento rispetto al precedente bilancio di 24 ore prima che parlava di 474 vittime e 861 feriti.
Più di 40mila persone sono riuscite a lasciare nelle ultime 24 ore Kharkiv e Mariupol come si legge in un tweet di uno dei negoziatori ucraini al tavolo dei colloqui con la Russia, David Arakhamia.
Video diffusi da Kiev mostrano in diverse città civili che protestano davanti alle truppe russe. Immagini tese a mostrare la resistenza civile agli invasori e che mostrano dettagli utili. I manifestanti sono pochi, una dozzina o alcune decine al massimo mentre i russi che li fronteggiano sono in molti casi appartenenti alla polizia militare o hanno equipaggiamenti non letali come le bombe flash-bang ed evitano di reprimere i moti con la violenza.
Segno che Mosca si aspettava contestazioni popolari e si è preparata con reparti ed equipaggiamenti idonei: Inoltre le dimensioni ridotte delle proteste che appaio nei video girati coi telefoni portatili potrebbero indicare che sono state organizzate a scopo propagandistico e coinvolgano moltissime persone.
A indicare che l’Ucraina si sta preparando al peggio, Victor Zhora, vice capo del Servizio statale ucraino per le comunicazioni speciali e la protezione delle informazioni, ha rivelato che Kiev si prepara a trasferire i suoi dati sensibili e i suoi server in un altro paese, nel caso l’invasione russa dovesse entrare più in profondità nel territorio ucraino.
L’obiettivo è evitare che documenti governativi sensibili possano finire in mano ai russi. L’Ucraina ha ricevuto da diversi Paesi offerte per ospitare dati ha detto ancora Zhora, aggiungendo che per ragioni di vicinanza “sarà preferita una località europea”.
Circa gli sviluppi bellici sul terreno pubblichiamo una mappa dell’Insitute for the Study of the War (sopra), una dell’avanzata delle forze di Mosca di provenienza russa (qui sopra) e altre molto dettagliate (fino a indicare i diversi reparti sul terreno) dei diversi fronti realizzate da Jomini of the West (twitter @JominiW) di cui non è possibile garantire veridicità e attendibilità (in sequenza qui sotto).
Foto Twitter