Anche la portaelicotteri Garibaldi all’esercitazione Cold Response in Norvegia
Ha preso il via il 14 marzo in Norvegia la fase esecutiva dell’esercitazione Cold Response 22, la più importante esercitazione condotta nell’Artico dagli anni ’80, banco di prova dell’interoperabilità degli assetti dell’Alleanza Atlantica e dei paesi partner anche in ambienti estremi, tipici dell’inverno norvegese.
Le esercitazioni della serie Cold Response sono condotte regolarmente ogni due anni in Norvegia e pianificate per tempo. L’edizione di quest’anno è stata annunciata più di otto mesi fa.
Le Forze Armate italiane sono presenti con l’incrociatore portaeromobili Giuseppe Garibaldi. L’unità navale, salpata dal porto di Narvik (Norvegia) lo scorso 12 marzo, giocherà un ruolo centrale nell’esercitazione in quanto svolge il ruolo di nave di bandiera del Comandante della Task Force Anfibia multinazionale (Commander Amphibious Task Force – CATF), il contrammiraglio Valentino Rinaldi, e ospita a bordo il Comandante della Forza da Sbarco (Commander Landing Force – CLF) statunitense, ruolo ricoperto dal Generale di Brigata del Corpo dei Marines degli Stati Uniti, Anthony M. Henderson, comandante del 2° Marine Expeditionary Brigade.
Presente a bordo anche una componente interforze nazionale nello staff, con personale dell’Esercito Italiano e dell’Aeronautica Militare.
Durante l’esercitazione nave Garibaldi opererà in stretta sinergia con assetti di diverse Forze Armate straniere, mettendo a frutto l’addestramento specifico svolto negli ultimi mesi dalle donne e dagli uomini della Marina Militare.
Partecipa alla Cold Response anche un’aliquota di Alpini del 3° Reggimento di Pinerolo, che a terra simuleranno la forza opponente.
In totale alla Cold Response 2022 prenderanno parte circa 30mila militari delle Forze Armate di 25 nazioni NATO e partner, tra cui la Norvegia che guiderà l’esercitazione dal suo comando operativo interforze, il Norwegian Joint Headquarters di Bodo.
All’esercitazione, che si svilupperà fino al 10 aprile, partecipano anche i gruppi navali incentrati sulle portaerei americana Truman e britannica Prince of Wales.
L’area della Norvegia Settentrionale è vicina alle basi di sottomarini e bombardieri russi della penisola di Kola, vicino all’accesso strategico dal Mar Glaciale Artico all’Atlantico. Le manovre, pur programmate da tempo, prima dell’offensiva russa in Ucraina, sono un ulteriore segnale rivolto a Mosca.
Foto: Difesa.it