SI VIS PACEM, PARA BELLUM – “SVPPBELLUM.BLOGSPOT.COM”
….La guerra all’Ucraina ci deve insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
Basta con la retorica sulle guerre umanitarie e sulle operazioni di pace.
La guerra è guerra. Cerchiamo sempre di non farla, ma prepariamoci a vincerla.
Ho ancora nel naso l’odore che faceva il grasso del fucile mitragliatore arroventato.
Ho ancora nelle orecchie e sin dentro il cervello
il rumore della neve che crocchiava sotto le scarpe,
gli starnuti e i colpi di tosse delle vedette di guardia,
il suono delle erbe secche e delle pietre battute dal vento sulle rive del Tagliamento…
….” ” ”Bevi acqua della sorgente dove bevono i cavalli.
Il cavallo non berrà mai acqua cattiva.
Metti il tuo letto dove dorme il gatto.
Mangia il frutto che è stato toccato da un verme.
Scegli con coraggio il fungo su cui siedono gli insetti.
Pianta l’albero dove scava il neo.
Costruisci la tua casa dove il serpente siede per riscaldarsi.
Scava la tua fontana dove gli uccelli si nascondono dal calore.
Vai a dormire e svegliati allo stesso tempo con gli uccelli – raccoglierai ogni giorno grani d’oro.
Mangia più verde – avrai gambe forti e un cuore resistente, come gli esseri della foresta.
Nuotare spesso e ti sentirai sulla terra come il pesce nell’acqua.
Guarda il cielo il più spesso possibile e i tuoi pensieri diventeranno chiari e chiari.
Taci molto, parla poco – e il silenzio verrà nel tuo cuore, e il tuo spirito sarà calmo e pieno di pace” “ “… (I Templari)
Proprio di recente fonti di RID hanno raccolto importanti conferme da parte della MM; ciò si spiega con il repentino cambiamento degli scenari russo-ucraini ed a causa della maggiore dimensione convenzionale ad alta intensità dei conflitti in corso.
Chiaramente, tutto dipenderà dai fondi stanziati e dalle scelte in termini di pianificazione da parte dello Stato Maggiore della Difesa italiano.
I Pattugliatori Polivalenti d’Altura (PPA) rientrano nel “Programma Navale” per la tutela della capacità marittima della Difesa”. Il PPA rappresenta una tipologia di nave altamente flessibile con capacità di assolvere molteplici compiti che vanno dal pattugliamento con capacità di soccorso in mare, alle operazioni di Protezione Civile, nonché, nella sua versione più equipaggiata, da nave combattente di prima linea. Sono infatti previste differenti configurazioni di sistema di combattimento: a partire da una versione “leggera”, relativa al compito di pattugliamento, integrata di capacità di autodifesa, fino a una “completa”, equipaggiata con il massimo della capacità di difesa. Inoltre l’unità è in grado di impiegare imbarcazioni veloci tipo RHIB (Rigid Hull Inflatable Boat) sino a una lunghezza di oltre 11 metri tramite gru laterali o una rampa di alaggio situata all’estrema poppa.
Sono navi di concezione innovativa, per sorvegliare e controllare gli spazi marittimi d’interesse nazionale, vigilare sulle attività marittime ed economiche, concorrere alla salvaguardia dell’ambiente marino, supportare operazioni di soccorso alla popolazione colpita da calamità naturali e per concorrere alla scorta di gruppi navali, navi maggiori e mercantili.
Il progetto di questi nuovi pattugliatori è stato sviluppato per enfatizzare le caratteristiche di versatilità strategica già intrinseche in ogni unità navale: è stata infatti ideata una piattaforma dalle spiccate capacità adattive, grazie alle dimensioni e alle caratteristiche costruttive, che permettono di assumere diverse configurazioni d’impiego, scegliendo l’implementazione dell’allestimento modulare in base al profilo di missione.
Le unità hanno la possibilità di imbarcare equipaggiamenti vari e container per supporto in caso di calamità naturali e/o imbarcazioni tipo RHIB (rigid hullinflatable boat) o mezzi non pilotati.
Il requisito duale delle unità è recepito sin dalle fasi di progetto, così come la possibilità d’integrare agevolmente nuove capacità.
Più in dettaglio, la nave sarà caratterizzata da ampi spazi dedicati all’imbarco di materiali e impianti shelterizzati, che amplieranno ulteriormente la sua capacità ospedaliera, di trasporto di aiuti umanitari e d’imbarco di sistemi specifici per operazioni antinquinamento.
Le nuove navi saranno in grado di impiegare imbarcazioni veloci tipo RHIB fino a una lunghezza di oltre 11 metri tramite gru laterali o per mezzo di una rampa di alaggio situata a poppa.
I PPA saranno costruiti, a similitudine delle FREMM, presso i Cantieri Navali di Riva Trigoso e di Muggiano e rappresentano il programma per una classe di unità navali multiruolo della Marina Militare, che stanno sostituendo le fregate classe Soldati e le corvette classe Minerva.
La nuova classe prevedeva la suddivisione delle unità nelle seguenti tre diverse versioni:
- PPA Light: versione leggera, adatta al pattugliamento litoraneo ed al contrasto della criminalità in mare;
- PPA Light+: versione media, adatta sia al pattugliamento litoraneo che al supporto ed al combattimento;
- PPA Full: versione pesante, adatta al combattimento di prima linea.
Il piano iniziale prevede 16 unità, 7 delle quali sono state già commissionate. Altre 3 sono in opzione da esercitare entro maggio 2021, mentre ad ora è iniziata la costruzione delle prime cinque unità.
L’ordine delle prime 7 unità è così suddiviso: 2 PPA Light, 3 PPA Light+ e 2 PPA Full.
10 UNITA’ DELLA CLASSE:
- Paolo Thaon di Revel 2017-2021;
- Francesco Morosini 2018-2022;
- Raimondo Montecuccoli 2018-2023;
- Mercantonio Colonna 2019-2024;
- Giovanni dalle Bande Nere 2020-2024; ……..; ………
IL PROGETTO
Il Pattugliatore Polivalente d’Altura (PPA) rappresenta una tipologia di nave altamente flessibile: le prime due versioni, saranno velocemente convertibili nella versione più potente e pesantemente armata, grazie anche all’elevato grado di modularità delle unità.
Lo scafo presenta una forma innovativa, che insieme al nuovo rostro prodiero, punta ad ottimizzare la spinta idroninamica allo scopo di soddisfare requisiti prestazionali molto sfidanti, pur mantenendo un moderato impatto ambientale e garantendo l’economicità di gestione. Le navi, presenteranno due zone ad alta modularità, una di centro nave e l’altra di poppa.
La prima, presenterà una gru Davit con 2 braccia, dispiegabile, per il trasporto, il lancio ed il recupero di imbarcazioni fino a 11m x 10t e una gru centrale per container fino a 20t. Questa zona infatti, presenterà una capacità di carico fino a 8 container ISO 1C, per 120t max complessive.
La seconda zona modulare invece, potrà fungere da bacino per mezzi delle forze speciali, da magazzino pallettizzato, da comparto sanitario, da comparto alloggi (30 posti + igiene) o come zone USV e ROV più cittadella di comando. Adiacente a questa zona, sarà presente in modo predefinito, una rampa per il lancio ed il recupero di un veicolo anfibio di tipo RHIB di massimo 11 metri.
La zona plancia, presenta una moderna ed innovativa forma, molto simile a quella di un elmo, assicurando un ampio raggio di visibilità nonché un elevatissimo grado tecnologico, essendo in questa riuniti tutti i sistemi di controllo, di autodifesa ed attacco, navigazione e propulsione.
ARMAMENTO
L’armamento di base è comune a tutte e tre le versioni: sarà costituito da un cannone (a prua) Leonardo 127/64 mm LW munito del nuovissimo munizionamento Vulcano e da un cannone (sull’aviorimessa di poppa) OTO Melara 76/62 mm, del tipo sovraponte, munito di munizionamento Davide/Strales con predisposizione per il Vulcano. Sempre sull’aviorimessa di poppa, troveranno posto 2 mitragliere remotizzate Oto Melara / Oerlikon KBA 25/80 mm e 2 lanciarazzi ODLS-20 per le contromisure AAW e ASW.
Le versioni Light+ e Full, potranno imbarcare un impianto missilistico di ultima generazione VLS Sylver per il lancio in verticale di 16 missili Aster 15, Aster 30 e Aster 30 B1NT. Tutte le versioni avranno la predisposizione per un sistema di 4 lanciatori binati per il lancio di 8 missili anti-nave e land attack OTOMAT TESEO Mk-2 Evolved.
Per quanto riguarda la capacità silurante sarà presente la predisposizione per 2 lanciatori trinati per MU-90 Impact e siluri da 324mm.
Importante infine, la presenza di un Hangar e un ponte di volo per 2 elicotteri NH90 o Leonardo AW101.
I sistemi d’arma sono stati scelti tra quelli più all’avanguardia disponibili sul mercato e comprendono in tutte e tre le versioni del PPA un cannone a prua del modello Leonardo 127/64 LW con munizionamento Vulcano, un cannone a poppa OTO Melara 76/62 Sovraponte e due mitragliere remotizzate, mentre le versioni più integrali avranno in dotazione ulteriori assetti missilistici a lunga gittata.
I COMPITI DEI PPA
Il PPA sarà chiamato ad adempiere molteplici compiti sia di ambito spiccatamente militare:
- pattugliamento,
- sbarco anfibio,
- combattimento in mare aperto,
- protezione civile,
- il trasporto di beni di prima necessità,
- il soccorso in caso di calamità naturali
- e l’assistenza ospedaliera.
ASPETTI TECNICI
Per quanto riguarda gli aspetti tecnici, il PPA ha una lunghezza complessiva di 133 metri, un dislocamento di 6 mila tonnellate e può raggiungere una velocità massima di 32 nodi. Al suo interno può ospitare un equipaggio di 171 uomini. Sono state adibite due zone della nave, una a poppa e l’altra nella parte centrale, per il trasporto di moduli containerizzati ed altra tipologia di carico in modo tale da implementare la sua funzione logistica.
L’apparato di alimentazione si compone di un sistema CODAG (Combined Diesel and Gas), integrato ad un altro sistema a propulsione elettrica:
- 132,5 metri di lunghezza;
- Velocità oltre 33 nodi in funzione della configurazione e dell’assetto operativo;
- 171 persone di equipaggio;
- Dotata di impianto combinato diesel e turbina a gas (CODAG);
- Capacità di fornire acqua potabile a terra;
- Capacità di fornire corrente elettrica a terra per una potenza di 2.000 kw;
- 2 zone modulari a poppa e centro nave che permettono l’imbarco di svariate tipologie di moduli operativi/logistici/abitativi/sanitari containerizzati (in particolare la zona di poppa può ricevere e movimentare in area coperta fino a 5 moduli in container ISO 20” mentre la zona centrale fino 8 container ISO 20”).
“SENSORAMA”: “HOPLITE (Highly OPerational Laboratory for Integration Testing and Evaluation)”, la gestione virtuale dei Pattugliatori Polivalenti D’altura
La realtà virtuale prende forma per la prima volta in un curioso prototipo dal nome suggestivo: Sensorama.
Ideato nel 1957 per il cinema da Morton Heilig, il Sensorama era un affascinante macchinario in grado di riprodurre:
- immagini stereo in 3D,
- vibrazioni,
- vento,
- sensazione tattile di movimento
- e persino dotata di un sistema per riprodurre i profumi, in modo da sollecitare anche la sensibilità olfattiva.
Sono passati 60 anni dalle prime sperimentazioni della cosiddetta “realtà virtuale” e oggi questa tecnologia è entrata nelle nostre vite e, soprattutto, nei nostri ambienti di lavoro, consentendoci di:
- immergersi completamente in un ambiente tridimensionale,
- di interagire ed esplorarlo, come se ci si trovasse al suo interno.
Sono infatti ormai sempre più numerosi gli impieghi della realtà virtuale, in particolar modo:
- nel campo sanitario,
- dallo studio di immagini diagnostiche in 3D,
- alla simulazione di interventi complessi,
- passando nei settori creativi e di intrattenimento, come la progettazione di edifici e di giochi
- e, infine, nell’industria manifatturiera e nei servizi di manutenzione e di addestramento del personale.
Ed è proprio l’industria manifatturiera uno dei maggiori utilizzatori di tecniche di realtà virtuale, soprattutto le aziende dove si investe costantemente in nuove tecnologie, con l’obiettivo di creare soluzioni innovative per progettare sistemi, velivoli, radar. Tramite queste tecnologie gli ingegneri sono in grado di realizzare dei prototipi virtuali per individuare possibili errori già nella fase progettuale, introducendo eventuali modifiche o correzioni prima di iniziare la fase di produzione, generando così un notevole risparmio economico. Altrettanto efficace l’impiego della realtà virtuale durante la fase della manutenzione, che consente la riduzione degli interventi e la rapida risoluzione di possibili conflitti o guasti.
“HOPLITE” E IL COCKPIT VIRTUALE INTEGRATO
Un ponte di comando di un Pattugliatore Polivalente d’Altura, all’interno del suo avveniristico Ponte di Comando muoversi e sperimentare, attraverso la realtà virtuale, sistemi e sensori di nuova generazione: è denominato “HOPLITE (Highly OPerational Laboratory for Integration Testing and Evaluation)”, un innovativo “test bed navale integrato”, combinazione di prototipo fisico e virtuale, realizzato dalla italiana Leonardo.
Il sistema elettro-ottico consente:
- la simulazione della gestione integrata delle operazioni di conduzione della nave,
- del sistema di combattimento tramite un cockpit virtuale integrato per la gestione completa dell’ unità navale,
- l’integrazione fisica e funzionale dei sensori radar,
- EO e di comunicazione,
- oltre all’interazione con la sovrastruttura. All’interno della sala di comando del sistema HOPLITE è possibile, indossando un visore con sensori giroscopici e grazie all’ausilio di tecnologie di realtà aumentata:
- osservare il funzionamento dei nuovi radar multifunzionali a facce fisse e a doppia banda,
- dei sensori di individuazione amico-nemico
- e all’infrarosso per la ricerca e il tracciamento dei bersagli,
- nonché degli avanzati sistemi di comunicazione integrata radio e satellitare.
Il Combat Management System Athena Mk.4
All’interno di HOPLITE è inserito il nuovo Combat Management System Athena Mk.4, caratterizzato da:
- un’architettura aperta,
- modulare,
- riconfigurabile in base alla tipologia di missione,
- che rappresenta il vero e proprio centro di comando e controllo della nave.
Il sistema HOPLITE riproduce parte della sovrastruttura (Integrated Mast) dei Pattugliatori Polivalenti d’Altura della Marina Militare italiana.
Leonardo è notoriamente responsabile dell’intero sistema di combattimento e della fornitura e integrazione di tutti i sistemi a bordo delle nuove unità che stanno rinnovando la flotta italiana.
I PPA sono unità di concezione chiaramente innovativa nel panorama navale mondiale e sono state progettate per:
- sorvegliare,
- controllare gli spazi marittimi d’interesse nazionale,
- vigilare sulle attività marittime ed economiche,
- concorrere alla salvaguardia dell’ambiente marino,
- supportare operazioni di soccorso alla popolazione colpita da eventuali calamità naturali.
Anche l’addestramento manutentivo ed operativo è realizzato in un ambiente virtuale immersivo denominato MORPHEUS, in cui gli operatori e i manutentori possono esercitarsi nelle procedure operative e di manutenzione, utilizzando una fedele rappresentazione virtuale degli apparati, come se operassero nell’ambiente reale.
In particolare, il sistema HOPLITE è stato realizzato dalla Divisione Elettronica Terrestre e Navale di Leonardo presso il centro di integrazione navale situato nella sede di Arco Felice (Napoli). La struttura metallica che contiene tutti i sistemi che compongono il cockpit della nave, è completamente smontabile e rivestita in pannelli corazzati realizzati in materiale composito. La realizzazione del prototipo virtuale ha consentito di effettuare tutte le validazioni ergonomiche e il corretto posizionamento dei sensori, prima di attuare scelte definitive per la realizzazione dei sistemi navali.
Con una leadership più che cinquantennale e sistemi installati sulle navi di oltre 40 Marine Militari di vari paesi nel mondo, Leonardo è un player di riferimento in grado di fornire soluzioni complete per la gestione delle missioni navali che integrano più tipologie di sensori tra cui:
- radar,
- sistemi elettronici e d’arma,
- elicotteri
- e velivoli anche a pilotaggio remoto.
I prodotti offerti sono in grado di soddisfare tutti i requisiti adattabili a scenari di missione in continua evoluzione, per qualunque tipologia di nave, di qualunque classe e tonnellaggio: dalle piccole motovedette ai dragamine, fino alle grandi portaerei.
Per le nuove navi PPA (Pattugliatori Polivalenti d’Altura) Leonardo, responsabile del Sistema di Combattimento completo della nave, fornisce anche il Combat Management System Athena Mk.4 di nuova generazione ad architettura aperta, modulare e riconfigurabile, progettato per essere un sistema C4I completo con accesso ai servizi di rete della coalizione alleata così come a quelli strategici nazionali. Nella plancia è inserito un cockpit integrato, un innovativo sistema realizzato insieme a Fincantieri, che consentirà per la prima volta la gestione integrata delle operazioni relative sia alla conduzione della nave sia al sistema di combattimento, impiegando un numero ridotto di addetti, grazie anche all’utilizzo di tecnologie di realtà aumentata.
LA DOTAZIONE RADAR, IR ED OPTRONICA
I nuovi sistemi forniti da Leonardo includono:
- il radar di controllo del tiro multisensore bi banda (X e Ka) NA30S MK2, che consente la guida della munizione DART,
- il KRONOS dual band radar multifunzionale Active Electronically Scanned Array a quattro facce fisse nelle bande C e X,
- il radar di sorveglianza aerea e di superficie LPI SPS732,
- sensori IFF (Identification Friend or Foe) di nuova generazione con antenna circolare,
- l’innovativo IRST (InfraRed Search and Track) statico,
- un sensore all’infrarosso per la ricerca e il tracciamento di bersagli, basato su molteplici teste ottiche non rotanti, distribuite sui quattro lati della nave per garantire una visione a 360°, senza soluzione di continuità,
- un sistema di comunicazioni integrato che include, insieme ai sistemi satellitari multi-banda, anche le nuove Software Defined Radio.
LE ARMI IN DOTAZIONE AI PPA
Sempre per i pattugliatori polivalenti d’altura, Leonardo sta consegnando il cannone 127/64 LW, il più avanzato a livello mondiale nel settore dei cannoni navali di grosso calibro, grazie alla combinazione di quattro elementi – torre, sistema automatico di alimentazione munizionamento (AAHS), sistema di pianificazione di missioni di supporto di fuoco (NFCS) e la munizione Vulcano. Quest’ultima è una munizione sotto-calibrata, sviluppata in due varianti principali: -una guidata (GLR) a più lunga gittata (100 km) per compiti antinave o per il tiro di precisione contro bersagli terrestri,
e una non guidata (BER), dotata di spoletta multifunzione e che può raggiungere i 60 km.
Nel campo dei medi calibri, sulle PPA sarà installata la nuova versione Sovraponte del cannone 76/62 che, nella sua tipica funzione multi-ruolo, potrà essere utilizzato contro:
- bersagli aerei,
- navali, terrestri
- e asimmetrici.
La versione Sovraponte sarà dotata del kit Strales per l’uso delle munizioni guidate DART (Driven Ammunition Reduced Time Of Flight).
Nell’ambito dei piccoli calibri, saranno installate torrette navali da 25mm remotizzate, utilizzabili per la protezione ravvicinata di unità maggiori o, quando installate su unità minori, per impiego nelle operazioni d’interdizione del traffico marittimo e lotta al contrabbando.
Sulle PPA versione completa sarà installato il lanciatore ODLS 20 (OTO Decoy Launching System) a controllo remoto il cui ruolo principale è fornire alla nave una difesa passiva dai radar e dai missili dotati di seeker IR, ma anche decoy ASW (Anti Submarine Warfare).
Per i Pattugliatori Leonardo fornirà inoltre il sistema di lancio siluri, l’Underwater Telephone, il Bathy Termograph Unit e il Diver Detection Sonar.
L’armamento della nave dovrebbe includere il sistema missilistico antiaereo SAAM-ESD con 16 lanciatori verticali per Aster 15 e Aster 30 SAM, otto missili Teseo / Otomat Mk 2A Evolved, un cannone principale Leonardo LW da 127 mm / 64 e un cannone secondario da “76 mm Sovraponte” con munizioni guidate Strales / Davide, due sistemi d’arma remoti da 25 mm, due lanciasiluri da 533 mm. L’hangar potrà ospitare due NH90 o un singolo elicottero AW101. A poppa della nave c’è una rampa per il lancio e il recupero rapido di un RHIB di 11 metri, oltre a due cosiddette zone modulari con la possibilità di collocarvi un totale di 13 container standard per il carico utile riconfigurabile.
L’equipaggio della configurazione “completa” del PPA sarà composto da 173 uomini e donne tra ufficiali, sottufficiali e marinai.
Le navi pattuglia offshore classe Paolo Thaon Di Revel saranno armate con il sistema di cannoni OTO Melara 127/64 LW Vulcano (armamento principale) e i supporti per cannoni OTO Melara 76/62 Sovraponte per la difesa contro bersagli di superficie, aerei, marittimi e asimmetrici. Le navi sono destinate a svolgere una serie di compiti nelle acque territoriali italiane e limitrofe.
Due sistemi di armi di piccolo calibro da 25 mm controllati a distanza saranno utilizzati per operazioni di combattimento a distanza ravvicinata, anti-contrabbando e interdizione marittima. Il sistema di autodifesa esteso per missili antiaerei di superficie di MBDA (SAAM-ESD) e il sistema missilistico antinave Teseo Mk.2E Evoved saranno installati per aumentare ulteriormente la capacità di difesa antinave e controcosta della nave sino ad oltre 500 Km.
Le navi multiruolo utilizzeranno un sistema di siluri pesanti per colpire obiettivi sottomarini.
I MISSILI DI M.B.D.A.
MBDA fornirà il sistema di difesa aerea SAM e/o il sistema anti-nave SSM, a seconda della configurazione della PPA. Nel caso delle PPA in configurazione “leggera”, ad esempio, è prevista al momento solo la predisposizione per una futura installazione di sistemi missilistici di difesa aerea e anti-nave.
Il sistema superficie-aria, secondo le ultime notizie, sarà quasi sicuramente il “CAAM-ER”, mentre per l’utilizzo anti-nave e contro-costa è stato scelto il TESEO Mk.2 Evolved con una gittata di oltre 500 Km.
Nuova “suite” di sensori “ATTIVI” a facce piane
I nuovi sensori radar KRONOS in banda X dei nuovi PPA classe Paolo Thaon Di Revel hanno superato i test a terra presso il centro di Leonardo di Pratica di Mare (RM) con l’integrazione dei primi due array di sensori fissi del nuovo Radar Dual Band Radar (DBR) X/C.
Le informazioni provengono dall’OCCAR (Organisation Conjointe de Coopération en matière d’Armement / Organizzazione per la cooperazione congiunta in materia di armamento) che gestisce il programma PPA.
A seguito del completamento con successo dei Factory Qualification Trials (FQT), sono state integrate due facce in X-Band e, per la prima volta, sono stati rilevati e tracciati gli obiettivi su un settore di 180 gradi.
Entro il 2020, le due facce X-Band FQT dovranno essere completate e saranno effettuate le prove di sistema a bordo dell’unità Paolo Thaon di Revel (PPA1), con quattro facce installate. Il DBR testimonia l’eccellente lavoro di squadra sinergico della società Leonardo, sotto l’egida della Marina Militare Italiana, attraverso l’OCCAR. Si tratta di un sensore di sorveglianza multifunzionale 3D ad alte prestazioni con capacità di guida missilistica (versione DBR-C), che posizionerà le navi PPA e la Marina Militare Italiana all’avanguardia nel mondo.
La suite di sensori e armi di queste cosiddette “navi pattuglia” è rilevante: i PPA in configurazione “full” saranno equipaggiate con il sistema radar a doppia banda Leonardo KRONOS (bande C e X), che fornisce capacità di difesa missilistica oltre ad un sonar trainato e montato sullo scafo.
Zona poppiera modulare
La nuova unità è una nave altamente flessibile con la capacità di servire molteplici funzioni, che vanno dal pattugliamento con capacità di salvataggio in mare alle operazioni di protezione civile e, nella sua versione “full”, nave da combattimento di prima linea. Ci saranno infatti diverse configurazioni del sistema di combattimento: a partire da una versione “leggera” per il compito di pattugliamento, integrata per la capacità di autodifesa, ad una “completa”, attrezzata per una completa capacità di difesa. Il vascello è anche in grado di operare con navi ad alta velocità come RHIB (Rigid Hull Inflatable Boat) fino a 11 metri di lunghezza attraverso gru laterali o una rampa di alaggio situata all’estrema poppa.
Un gommone a scafo rigido di 11 metri di lunghezza (RHIB) sarà trasportato al centro della nave per missioni di pattugliamento e trasporto. Il lancio e il recupero dell’RHIB sarà effettuato o con le gru laterali situate accanto all’RHIB o attraverso una rampa di alaggio situata nella parte posteriore. Il ponte della nave è posizionato a metà nave.
Un hangar situato a poppa della nave può contenere fino a due NH90 o un elicottero di media portata EH101. Un ponte di volo, che è posizionato accanto all’hangar vicino alla poppa della nave, è destinato a sostenere le operazioni di un NH90 o di un elicottero EH101.
La nave sarà caratterizzata da due zone modulari a poppa e al centro dello scafo, consentendo l’arginamento dei moduli logistici, residenziali, sanitari e operativi.
La nave pattuglia sarà in grado di fornire acqua potabile e 2.000kW di elettricità per l’atterraggio.
I PPA hanno 2 zone modulari a poppa e al centro della nave che consentono l’imbarco di vari tipi di moduli operativi / logistici / residenziali / sanitari containerizzati (in particolare, la zona di poppa può ricevere e gestire all’interno di un’area coperta fino a 5 moduli in contenitori ISO 20″, mentre la zona centrale può ricevere e gestire fino a 8 contenitori ISO 20”).
Caratteristiche di protezione
La protezione passiva della nave sarà fornita da due sistemi di lancio esca OTO Melara a distanza (ODLS), che sono efficaci contro i missili e i radar a infrarossi equipaggiati con cercatori, così come contro le esche per la guerra antisommergibile (ASW).
Il sistema di guerra elettronica di Elettronica sarà utilizzato per fornire autoprotezione alla nave.
Navigazione e comunicazioni
Le operazioni di navigazione e le operazioni del sistema di combattimento della nave saranno effettuate dai membri dell’equipaggio dal ponte utilizzando un sistema di gestione del combattimento, che integra armi, sensori e altre unità a bordo della nave.
Una serie di sensori da installare sulla nave includerà l’identificazione di nuova generazione di amici e nemici (IFF) con un’antenna circolare, infrarossi, sonar per il rilevamento dei subacquei e un sistema di sonar a traino attivo. Sarà installato il sistema di controllo delle armi NA30S MK2 basato su un radar di controllo del fuoco multisensore (X e Ka), così come il radar di sorveglianza aerea e terrestre LPI SPS732, e il radar KRONOS dual-band 3D multi-funzione attiva a scansione elettronica (AESA) con quattro radar C e X-dual band.
Sui quattro lati della nave saranno installate più teste ottiche non rotanti per fornire una sorveglianza a 360°. Il rilevamento e l’inseguimento dei bersagli può essere effettuato da un sistema statico IRST (ricerca e tracciamento a infrarossi). Per la misurazione della temperatura dell’acqua verrà utilizzata un’unità batitermografica.
La comunicazione per l’imbarcazione sarà fornita da sistemi di comunicazione integrati, compresi sistemi satellitari multibanda, radio definite via software e dispositivi acustici a lungo raggio (LRAD).
PROPULSIONE “HIBRID”
Il pattugliatore PPA (Pattugliatore Polivalente d’Altura) è lungo 133 metri e può trasportare 90 membri dell’equipaggio con alloggi aggiuntivi fino a 171 membri. L’impianto di propulsione ibrida flessibile della nave è dotato di piccoli moto-riduttori per operazioni a bassa velocità, due diesel di propulsione per la media velocità e la turbina a gas LM2500+G4 per gli spunti oltre i 31 nodi.
La prima unità della classe ha iniziato le prove in mare il 12 novembre 2019. E’ dotata di un impianto combinato diesel, di un impianto a turbina a gas (CODAG) e di un sistema di propulsione elettrica; ha capacità di fornire acqua potabile a terra, fornire elettricità a terra con 2000 kw di potenza.
Le unità della classe Thaon Di Revel saranno alimentate da un sistema di propulsione combinato diesel e gas (CODAG) composto da due motori MTU 20V 8000 M91L, ognuno dei quali sviluppa 10.000kW di potenza, e una turbina a gas GE LM2500+G4 con una capacità di 35.320kW.
Saranno dotate di quattro gruppi elettrogeni MAN 12V175D, ciascuno con potenza nominale di 1.640kW, e di due alberi, che azionano eliche a passo controllabile.
Sono guidati dagli azionamenti a prova d’urto MV3000 di GE, i piccoli motori elettrici montati su riduttore azioneranno la nave a bassa velocità, generando al contempo energia per i sensori e le armi di bordo.
Il pattugliatore può raggiungere una velocità massima di oltre 32k con una autonomia di 5.000nm. I soli motori diesel MTU permettono alla nave di navigare a velocità di 24k.
I sensori e i sistemi d’arma per le navi PPA sono forniti da MBDA, Leonardo OTO Melara, Wass ed Elettronica.
Leonardo è responsabile della fornitura dei sistemi di gestione del combattimento per le navi. La società ha sviluppato un sistema ponte in collaborazione con Fincantieri. Inoltre, Leonardo fornisce assistenza per i sottosistemi come sensori e armi.
La Marine Solutions di GE è stata selezionata per fornire sette turbine a gas LM2500+G4 nel marzo 2016. Le turbine sono sviluppate da Avio Aero in Italia, mentre GE Power Conversion produce azionamenti.
Rolls-Royce si è aggiudicata un contratto per la fornitura di 14 motori MTU 20V 8000 M91L per sette navi PPA nell’ottobre 2016.
(Fonti: Web, Google, RID, Wikipedia, You Tube)