SI VIS PACEM, PARA BELLUM – “SVPPBELLUM.BLOGSPOT.COM”
….La guerra all’Ucraina ci deve insegnare che, se vuoi vivere in pace,
devi essere sempre pronto a difendere la tua Libertà….
Basta con la retorica sulle guerre umanitarie e sulle operazioni di pace.
La guerra è guerra. Cerchiamo sempre di non farla, ma prepariamoci a vincerla.
Ho ancora nel naso l’odore che faceva il grasso del fucile mitragliatore arroventato.
Ho ancora nelle orecchie e sin dentro il cervello
il rumore della neve che crocchiava sotto le scarpe,
gli starnuti e i colpi di tosse delle vedette di guardia,
il suono delle erbe secche e delle pietre battute dal vento sulle rive del Tagliamento…
….” ” ”Bevi acqua della sorgente dove bevono i cavalli.
Il cavallo non berrà mai acqua cattiva.
Metti il tuo letto dove dorme il gatto.
Mangia il frutto che è stato toccato da un verme.
Scegli con coraggio il fungo su cui siedono gli insetti.
Pianta l’albero dove scava il neo.
Costruisci la tua casa dove il serpente siede per riscaldarsi.
Scava la tua fontana dove gli uccelli si nascondono dal calore.
Vai a dormire e svegliati allo stesso tempo con gli uccelli – raccoglierai ogni giorno grani d’oro.
Mangia più verde – avrai gambe forti e un cuore resistente, come gli esseri della foresta.
Nuotare spesso e ti sentirai sulla terra come il pesce nell’acqua.
Guarda il cielo il più spesso possibile e i tuoi pensieri diventeranno chiari e chiari.
Taci molto, parla poco – e il silenzio verrà nel tuo cuore, e il tuo spirito sarà calmo e pieno di pace” “ “… (I Templari)
Per il suo peso politico nell’ambito del “Team Tempest”, allo scopo di tenere bassi il più possibile i costi inerenti lo sviluppo di nuove avanzatissime tecnologie (meta-materiali, metalli mono-cristallini, sistemi elettronici e nuove antenne AESA), la Gran Bretagna sta iniziando a lavorare congiuntamente anche con il Giappone per l’“universal radio frequency sensor technology”, cioè un nuovo sensore denominato “JAGUAR”, che potrebbe essere utilizzato sul caccia stealth di 6^ generazione “TEMPEST” e su quello giapponese “Mitsubishi F-3”.
Il Team tempest e il Giappone uniscono le forze e serrano i ranghi per sviluppare anche un dimostratore di motori a reazione per la prossima generazione di caccia, ha annunciato il Ministero della Difesa britannico. Il Regno Unito, insieme a Svezia e Italia, sta attualmente lavorando al Tempest, mentre un team guidato da Mitsubishi sta sviluppando l’FX, il caccia stealth giapponese di prossima generazione.
I nostri partner in Giappone hanno compiuto enormi progressi sulle tecnologie che possono integrare le nostre capacità avanzate e potrebbero aiutare a garantire che entrambe le nostre forze armate rimangano in prima linea nell’innovazione militare. I lavori al progetto congiunto dovrebbero iniziare nel 2022.
Rolls -Royce, BAE Systems e i partner del Team lavoreranno al progetto, mentre Mitsubishi Heavy Industries e IHI lavoreranno come partner giapponesi. Il Tempest e l’FX sono solo due delle numerose iniziative che prevedono lo sviluppo di un jet da combattimento di sesta generazione.: il Next Generation Air Dominance (NGAD) negli Stati Uniti e il Future Combat Air System (FCAS) sviluppato da Francia, Germania e Spagna hanno lo stesso obiettivo e l’anno 2035.
Saranno necessari circa 5 anni per la maturazione tecnologica di questo nuovo sensore; sono previsti 2 dimostratori, 1 per ciascun paese. Per il Regno Unito l’industria leader è l’italiana Leonardo, che recluterà 40 nuovi specialisti per la sua sede di Edinburgo; per il Giappone allo stato non sono state date indicazioni ai media su quale sarà l’azienda coinvolta.
La multinazionale Leonardo è già da tempo al lavoro per sviluppare nuove tecnologie avanzate per i sensori del TEMPEST: in particolare un Radar Warning Receiver 4 volte più sensibile degli attuali, pur essendo al contempo grande un decimo rispetto agli RWR in uso, e un Multi Function Radio Frequency System, cioè un sistema capace di svolgere funzioni radar a lungo raggio, ECM-ECCM-ESM e attacco elettronico; il sensore AESA sarà caratterizzato da antenne conformali basate su materiali ancora più performanti del GaN (nitruro di gallio). L’accordo con il Giappone verterà con molta probabilità proprio su questo innovativo sistema avionico multifunzionale che, quasi sicuramente, dovrebbe derivare dal sistema attualmente in fase di avanzato sviluppo “CAPTOR-E Mk2”.
Questi sensori saranno inoltre parte di un più ampio sistema, battezzato ISANKE (Integrated Sensing And Non-Kinetic Effect), che garantirà integrazione, gestione, fusione ed elaborazione dei dati provenienti da tutti i sensori: sia quelli a radio frequenza sia quelli elettro-ottici ed all’infrarosso.
Questo accordo rafforza ulteriormente la cooperazione del Team Tempest con il Giappone nel campo dei sistemi di combattimento aerei del futuro e segue l’intesa formalizzata di recente, per lo sviluppo di un dimostratore di un nuovo motore per caccia di Sesta Generazione, e l’attività sul Joint New Air to Air Missile, cioè un’evoluzione del METEOR di MBDA con seeker radar AESA sviluppato unendo le nostre tecnologie con quelle avanzatissime del Giappone.
L’italiana “LEONARDO”, per il futuro caccia di sesta generazione “TEMPEST”, sta alacremente lavorando in sinergia con gli alleati britannici, svedesi e giapponesi nelle:
Flight Technologies – La trasformazione digitale è un fenomeno pervasivo che sta interessando anche il settore dell’aeronautica. La diffusione delle tecnologie 4.0, insieme alla digitalizzazione dei sistemi e delle apparecchiature di bordo, sta consentendo nuovi metodi di progettazione che integrano tecniche di intelligenza artificiale, big data, gestionali, simulatori e interfacce uomo-macchina sempre più avanzate. Alcune soluzioni tecniche si basano su nuovi materiali o nuove applicazioni di materiali esistenti e sono volte a migliorare il confort in cabina, ad aumentare le proprietà di resilienza e le caratteristiche di autoriparazione di un aeromobile, sottoposto a sollecitazioni. Insieme a nuovi materiali, sono state introdotte nuove soluzioni aerodinamiche che vanno dallo studio per la riduzione del rumore all’efficienza nel consumo del carburante. La combinazione di tutte queste innovazioni migliora non solo la sicurezza del volo e l’efficienza del velivolo, ma consente anche di ridurre significativamente l’impatto ambientale. Nell’ambito dei sistemi senza pilota, della mobilità aerea urbana, della propulsione ibrida/elettrica l’attenzione è rivolta allo sviluppo di nuove soluzioni nei campi dell’elettrificazione, dell’automazione del volo, dell’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale applicata al controllo di volo/missione, dell’utilizzo di complessi sistemi di comunicazione e navigazione; delle tecnologie che intervengono sull’intero ciclo di vita del prodotto aeronautico (digitalizzazione del design, testing, produzione, certificazione e formazione virtuale). Elevato interesse anche nello studio della tecnologia del “morphing”, che integra aerodinamica, controlli attivi e comportamento aero-elastico del velivolo, comportando benefici e prestazioni migliori, ridotta resistenza aerodinamica, maggiore efficienza, minore peso della struttura e minori costi di produzione. Le piattaforme aeronautiche sono caratterizzate da una crescente collaborazione tra i veicoli pilotati e quelli autonomi, con integrazione delle informazioni provenienti da diversi sistemi (ADS-B, ACAS e ATC) inclusi nelle innovative interfacce uomo-macchina, che hanno l’obiettivo di fornire al pilota tutti i servizi di supporto. Questi includono un’overview completa dello stato corrente di missione, gli esiti dei comandi inviati dal pilota e un monitoraggio dello stato stesso del pilota. Tutte queste tecnologie devono essere integrate e gestite in sicurezza.
Reti di comunicazioni – La capacità di garantire comunicazioni sicure in ogni contesto rappresenta una delle risorse tecnologiche fondamentali nell’attuale scenario civile e militare. L’obiettivo è quello di garantire una superiorità nella ricerca, elaborazione, disseminazione e sfruttamento delle informazioni in modo da poter agire in base al miglior livello informativo possibile.
In ambito militare ed emergenziale questo approccio è garantito dal Network Enabled Capability (NEC), la capacità (Enable Capability) di combinare in un’unica rete (Network) fonti differenti, elaborarando l’informazione con il più alto livello di consapevolezza. Le tecnologie che abilitano questo approccio vanno dalle SDR – Software Defined Radio, alle applicazioni 4 e 5G a soluzioni ibride (Radio Access Technology). Le Software Defined Radio consentono di avere a disposizione piattaforme portatili, orientate alle comunicazioni radio, dove i principali parametri sono riconfigurabili via software in funzione della modalità di comunicazione selezionata e con interoperabilità delle forme d’onda. La garanzia della situation awareness nei teatri più complessi, è data da tecnologie cognitive in grado di ottimizzare le forme d’onda in modo dinamico, eliminando qualsiasi forma di disturbo, mantenendo disponibilità del canale, delle distanze o delle caratteristiche dei segnali da trasmettere.
Il 4G e 5G stanno permettendo l’integrazione delle reti di comunicazione in chiave sistemica, con la possibilità di sostanziali miglioramenti in termini di banda, copertura ed efficienza energetica ed economica. L’accesso al 5G – evoluzione delle tecnologie wireless esistenti LTE, HSPA, GSM e WiFi – in combinazione con la Radio Access Technology (RAT) è possibile attraverso l’uso di bande sopra i 6 GHz ancora da allocare e di bande al di sotto dei 6 GHz ancora non utilizzate. La frontiera più avanzata delle reti di comunicazione è quella dello Spazio. L’ambito applicativo va dal trasferimento dati tra i satelliti e le stazioni a terra, dalle comunicazioni tra satelliti alle applicazioni di tecnologie Internet of Things (IoT) nella gestione Industria 4.0, nel Digital Twin e nella sorveglianza delle infrastrutture critiche. L’IoT è una piattaforma tecnologica di ultima generazione che combina basso consumo energetico, Intelligenza Artificiale (AI), dispositivi intelligenti, come sensori o attuatori, reti di comunicazione. L’integrazione di più dispositivi eterogenei in questo unico framework consente la conversione di big data in dati “smart” e una elevata fruibilità di servizi e sicurezza informatica attraverso il cloud.
Intelligenza Artificiale – L’Intelligenza Artificiale (IA) è una tecnologia essenziale in molti domini ed è importante continuare a studiarla per cogliere nuove opportunità da applicare ai nostri prodotti e servizi. Quest’area tecnologica per Leonardo si traduce nello studio e sviluppo di nuove soluzioni di Intelligenza Artificiale applicata in molteplici campi tecnologici: dall’autonomia dei sistemi tramite tecniche di Swarm Intelligence (intelligenza dello sciame), agli algoritmi per sistemi unmanned, dai sistemi di comando e controllo, ai sensori cognitivi e ai sistemi di resilienza, dai sistemi di cyber security al signal processing radar (sistema di elaborazione del segnale nei radar), tramite sistemi di war-gaming e simulazione, fino all’ottimizzazione dei processi industriali e la manutenzione predittiva.
Quest’area di ricerca è dedicata allo studio di:
nuovi modelli di IA e tecniche di analisi per monitorare le infrastrutture critiche, attraverso l’analisi dei dati derivanti dai satelliti e dai sensori sul campo (audio, video, e IoT); per applicazioni di sicurezza, utilizzando immagini, flussi video, audio (es. analisi video avanzata, rilevamento anomalie della folla di persone, classificazione audio), e per applicazioni di comando e controllo basate sull’integrazione di dati da sensori avanzati, sistemi di supporto decisionale adattabili a vari contesti operativi;
comportamenti delle reti neurali per abilitare IA in contesti critici per la sicurezza, come i sistemi soggetti a certificazione (velivoli, elicotteri sistemi ad alta affidabilità);
reti neurali ad alte prestazioni con particolare attenzione a modelli di grandi dimensioni e in grado di elaborare enormi quantità di dati;
modelli leggeri da eseguire su dispositivi aventi poca potenza di calcolo (Embedded AI o On the Edge AI);
argomenti come l’apprendimento con pochi dati a disposizione, l’apprendimento continuo e l’adattamento ai diversi domini applicativi.
I Leonardo Labs che si occupano di sviluppare competenze trasversali alle aree di business aziendali nel campo dell’Intelligenza Artificiale sono:
Future Aircraft Technologies – Il laboratorio ha l’obiettivo di individuare, esplorare e sviluppare soluzioni tecnologiche per le prossime generazioni di velivoli. Soluzioni basate sull’Intelligenza Artificiale applicata alle piattaforme, per renderle autonome e per facilitarne la gestione di missioni complesse, e per accelerare la digitalizzazione delle fasi di progettazione, sviluppo e produzione. Nel laboratorio vengono svolte attività di ricerca sull’elettrificazione dei sistemi di propulsione, per la sostenibilità dei futuri velivoli manned e unmanned.
Elettrificazione – L’unità di ricerca investiga sull’elettrificazione della propulsione delle prossime generazioni velivoli del futuro. Le attività di studio si focalizzano sulla gestione dell’energia elettrica (distribuzione, condizionamento, controllo e stoccaggio) e sulle macchine elettriche. Si analizzano moduli tecnologici relativi all’immagazzinamento di energia (es. batterie, supercap, fuel cell, H2, etc.), alla distribuzione elettrica, agli aspetti di controllo del power management, alle architetture propulsive, fino alle configurazioni velivolo “out of the box” abilitate dall’elettrificazione stessa.
HMI e monitoraggio pilota – L’unità si occupa di studiare nuove interfaccia uomo-macchina (HMI – Human Machine Interface), che consentono di monitorare lo stato psico-fisico del pilota, migliorarne il carico di lavoro e fornirgli una completa consapevolezza dello scenario operativo.
Sistemi autonomi – L’unità di ricerca studia metodi e applicazioni per l’autonomia dei velivoli del futuro e la collaborazione tra sistemi manned e unmanned basandosi su tecniche di Intelligenza Artificiale.
Digital Twin – L’unità di ricerca studia tecnologie e metodi per realizzare, attraverso computer ad alte prestazioni, il gemello digitale di un velivolo che evolve durante tutto ciclo di vita, dalla fase di progettazione, alla produzione, fino alla fase operativa.
Fabbrica digitale – L’unità è impegnata in attività di ricerca sull’Intelligenza Artificiale applicata ai processi di produzione e assemblaggio dei velivoli, per far evolvere i siti industriali verso modelli di fabbrica digitale.
Produzione digitale – L’unità è impegnata in attività di ricerca sull’Intelligenza Artificiale applicata alle aerostrutture per sviluppare metodi e strumenti di analisi e simulazione delle proprietà e prestazioni, che consentono di efficientare la produzione.
Le società facenti parte del team che progettano il Tempest hanno rivelato di recente alcuni dei concetti tecnologici che incorporerà, incluso un sistema radar progettato per gestire la quantità di dati al secondo di una città. Il Tempest sarà uno dei primi caccia di sesta generazione progettato per integrare gli attuali caccia come l’F-35 Lightning II e Typhoon a partire dalla metà degli anni 2030 fino a quando i vecchi aerei da combattimento non verranno ritirati neo primi anni 2040. Il caccia stealth sarà in grado di trasportare missili ipersonici e controllare sciami di droni, oltre a produrre grandi quantità di elettricità, consentendogli di alimentare armi laser ad energia diretta. Il bimotore Tempest con ala delta avrà un’intelligenza artificiale riconfigurabile e comunicazioni cyber-hard che gli consentiranno di agire come un centro di comando e controllo volante, dove il pilota agisce più come un ufficiale esecutivo che come un dog-fighter. I principali partner della partnership con Team Tempest sono BAE Systems, Leonardo, MBDA, Rolls-Royce, con centinaia di altre aziende high-tech e istituzioni accademiche coinvolte. Come parte di questo sforzo di sviluppo, il team sta esaminando una miriade di concetti tecnologici avanzatissimi.
IL NUOVO SISTEMA RADAR DI LEONARDO “Multi-Function Radio Frequency System”
Uno di questi è un nuovo sistema radar sviluppato da Leonardo, chiamato Multi-Function Radio Frequency System, che dovrà essere in grado di gestire 10.000 volte più dati rispetto ai sistemi esistenti, elaborando tanti dati al secondo quanto l’intero traffico Internet di una città delle dimensioni di Edimburgo. Alcuni dei suoi sottosistemi sono già stati costruiti e si prevede di assistere ai test in volo tra pochi anni. Il team sta lavorando a oltre 60 dimostrazioni tecnologiche nei settori del rilevamento, della gestione dei dati e dell’autonomia e sta utilizzando nuovi metodi collaborativi che hanno ridotto del 25% i costi di sviluppo della nuova tecnologia radar.
IL COCKPIT INDOSSABILE
Un altro è un cockpit indossabile di BAE Systems che sostituisce la maggior parte dei controlli fisici con display di realtà aumentata e virtuale all’interno della visiera di un casco. Un tale cockpit non solo riduce il peso e la complessità del posto di pilotaggio, ma consente anche di configurarlo rapidamente per adattarsi a ogni particolare missione. Quando sarà completamente sviluppato, dovrà persino includere un copilota virtuale che appare come un avatar per interagire con il pilota.
I MOTORI A CICLO VARIABILE
Nel frattempo, la Rolls-Royce, le altre aziende del Team (AVIO-GE, GKN Sweden) e le aziende giapponesi Mitsubishi e IHI, stanno mettendo a punto e collaborano a un nuovo sistema di combustione per i motori a ciclo variabile che alimenteranno il Tempest e che svilupperanno più energia elettrica rispetto ai modelli precedenti. Ciò aumenterà l’efficienza del motore e ridurrà le emissioni di anidride carbonica. Inoltre, l’azienda sta esplorando l’uso di parti stampate in 3D e materiali compositi avanzati che renderanno i motori più leggeri, più potenti e in grado di funzionare a temperature più elevate.
ASPETTANDO IL 2035
Il BAE Systems Tempest è un caccia multiruolo stealth, di sesta generazione, in sviluppo per conto della Royal Air Force del Regno Unito e dell’Aeronautica Militare italiana. Il progetto prevede l’entrata in servizio per il 2035 ed è sviluppato da un consorzio di enti ed aziende conosciuto come “Team Tempest,” tra i quali figurano il Ministero della difesa britannico, BAE Systems, Rolls-Royce, Leonardo S.p.A. e MBDA. Il Tempest è stato annunciato dal Segretario della Difesa Britannico Gavin Williamson il 16 luglio 2018 al Farnborough Airshow come parte della Combat Air Strategy. Una volta entrato in piena operatività il nuovo caccia sostituirà l’Eurofighter Typhoon in servizio presso la RAF. Il governo britannico ha intenzione di investire nel progetto 2 miliardi £ fino al 2025. Il 7 luglio 2019 è stato annunciato l’ingresso nel programma della Svezia con un piano di investimento di altri 2 miliardi £, facendo supporre la possibile futura sostituzione del Gripen E proprio con il Tempest. Il 10 settembre 2019 a Londra, il Segretario Generale della Difesa e Direttore Nazionale degli Armamenti Gen. Nicolò Falsaperna ha firmato una lettera di intenti che sancisce l’ingresso dell’Italia nel programma con la partecipazione delle industrie italiane nello sviluppo. Il 22 luglio 2020, aziende delle tre nazioni coinvolte nel progetto (Regno Unito, Italia, Svezia) hanno formalmente avviato la collaborazione internazionale per lo sviluppo del Tempest. Le società coinvolte nella cooperazione industriale comprendono: BAE Systems, Rolls-Royce, Leonardo, Avio Aero, MBDA, Saab, GKN Aerospace Sweden. Ora si attendono novità dal Giappone. Essendo ancora in una fase iniziale di sviluppo, non si hanno dati certi sulle caratteristiche tecniche che avrà il velivolo. Il mockup mostrato al Farnborough Air show è caratterizzato da ali a delta, stabilizzatori verticali inclinati verso l’esterno e due motori incassati all’interno della cellula in una configurazione tipica dei caccia stealth. Altre caratteristiche annunciate sono la capacità di operare con o senza equipaggio a bordo, l’equipaggiamento con armi ad energia diretta non cinetica (laser, microonde, ad impulsi elettromagnetici ecc.), la possibilità di lanciare missili ipersonici per attaccare bersagli in volo o a terra, e la capacità di guidare e coordinare uno sciame di droni.
IL TEAM TEMPEST
Il Team Tempest è composto da un gruppo di partner industriali: BAE Systems, Rolls Royce, Leonardo e MBDA. Stanno lavorando insieme al Rapid Capabilities Office della RAF e al Ministero della Difesa britannico. Ci sono oltre 1.800 persone che lavorano come parte del Team Tempest. Si prevede che crescerà fino a oltre 2.500 entro il 2021.
REALIZZARE IL CONCETTO
Tempest fornirà diverse modalità di funzionamento, combinando piattaforme con equipaggio, senza e con equipaggio opzionale, con elaborazione dei dati a bordo e fuori bordo e una serie di aiuti alle decisioni del pilota quando viene condotto il volo con equipaggio. Questa si chiama autonomia scalabile. L’autonomia scalabile sarà fondamentale in futuro poiché gli ambienti operativi diventeranno più complessi e le minacce diventeranno più sofisticate e pericolose. Anche la velocità, la manovrabilità e il carico utile saranno fondamentali in futuro. Gli aerodinamici e ingegneri stanno ottimizzando le prestazioni aerodinamiche del concetto Tempest per ottenere quello che si chiama design equilibrato di sopravvivenza.
ALIMENTARE LA PROSSIMA GENERAZIONE DI AEREI DA COMBATTIMENTO
Il Tempest ha bisogno di una gamma di potenza ad alta densità e sistema di propulsione per battere la concorrenza ostile. Per raggiungere questo obiettivo, si stanno sviluppando materiali compositi avanzati e produzione additiva per produrre configurazioni leggere e ad alta densità di potenza in grado di funzionare a temperature più elevate. Il Team sta inoltre sviluppando una tecnologia di generazione elettrica leader a livello mondiale e una gestione energetica integrata intelligente per alimentare i sensori e le armi ad energia diretta del Tempest, in particolare quelli basati sul laser. Si necessiterà di molta più energia elettrica rispetto alle precedenti generazioni di aeromobili. Questo approccio di alimentazione integrato riduce il numero di scambi di energia, massimizzando il potenziale della turbina a gas come fonte di energia primaria. Si prevede che lo sviluppo di queste tecnologie elettriche apporterà vantaggi anche all’aerospazio civile e ad altri settori nella loro spinta verso un futuro sostenibile.
COCKPIT INDOSSABILE
Si sta alacremente lavorando al concetto di cabina di pilotaggio senza un singolo quadrante o schermo fisico: i piloti indosseranno un casco di realtà virtuale e aumentata di nuova generazione che proietterà i display ed i controlli interattivi della cabina di pilotaggio direttamente davanti ai loro occhi. Sono in fase di sviluppo e test anche altri concetti di supporto pilota come assistenti virtuali. Questo lavoro continua e sono attualmente in programma prove di volo per testare alcune di queste innovazioni in un ambiente reale.
SENSORI AVANZATI ED ALTAMENTE INTEGRATI
Il pilota del Tempest (cioè il sensore più avanzato), sarà in grado di pensare e agire due o tre passi avanti rispetto al proprio avversario grazie ai sensori avanzati e altamente integrati, agli effetti non cinetici e ai sistemi di comunicazione. Questo enorme vantaggio consentirà loro di affrontare gli avversari ostili ed una serie di missioni tra cui la difesa e la sorveglianza della squadra aerea. Tutti questi sistemi saranno altamente integrati e progettati per funzionare perfettamente insieme, a differenza degli attuali jet da combattimento che tendono ad essere pezzi separati di equipaggiamento, come radar e sensori elettro-ottici separati. Gli operatori saranno in grado di prendere decisioni con maggiore sicurezza perché non si affidano a singoli sensori: più tipi di sensori lavoreranno assieme per raccogliere informazioni che verranno automaticamente controllate e referenziate dal sistema Tempest che coordinerà costantemente i dati rivenienti da più fonti, come altri velivoli, per fornire informazioni estremamente affidabili e utilizzabili, che a loro volta saranno condivise con altri velivoli in una “nuvola di combattimento”.
LA FABBRICA DEL FUTURO
La struttura Factory of the Future di BAE Systems, nel nord-ovest dell’Inghilterra e quelle ubicate in Italia e Svezia, stanno già approntando capacità di produzione avanzate per rivoluzionare il modo in cui verranno costruiti, manutenuti, supportati e aggiornati gli aerei del futuro prossimo. Le tecnologie, come la realtà aumentata, la produzione additiva ed i robot collaborativi garantiranno una qualità di costruzione costante e perfetta, riducendo notevolmente i tempi ed i costi di assemblaggio e costruzione. Risulta già testata la costruzione di una fusoliera di un aereo da parte di robot che sono già utilizzati ampiamente da parte dell’industria automobilistica. Si sta anche lavorando per sviluppare versioni completamente distribuibili di tecnologie di manutenzione e supporto che possano essere distribuite facilmente e rapidamente alle basi operative ed alle sedi di spedizione.
UN FUTURO DIGITALE
Un futuro sistema di combattimento aereo digitale produrrà volumi di dati senza precedenti che potranno essere utilizzati per trasformare la fornitura di supporto alla missione e per nuove capacità. Ad esempio, si potranno creare “gemelli digitali” per testare nuovi componenti. La creazione di un futuro digitale aiuterà a sperimentare, innovare, testare e dimostrare idee e tecnologie più velocemente che mai e a sviluppare sistemi più connessi, agili e adattivi di quanto possibile in precedenza.
EFFETTORI DI NUOVA GENERAZIONE
I sistemi di armi e gli effettori innovativi sono al centro del design e delle tecnologie d’avanguardia del Tempest che dovrà essere in grado di supportare le armi esistenti, le armi pianificate e le armi del futuro: la prossima generazione di missili aria-aria Beyond Visual Range “Meteor” e la rete abilitata missili di attacco di superficie di precisione della famiglia di armi “SPEAR”, saranno ottimizzati per il Tempest. Gli effettori verranno utilizzati per proteggere il Tempest aiutando a valutare e valutare le minacce in arrivo e quindi a gestire il dispiegamento del metodo appropriato per sconfiggerlo. Si sta anche lavorando per rendere gli effettori parte della rete di sensori del Tempest, per migliorare ulteriormente le informazioni a disposizione di piloti e operatori.
VANO DI CARICO FLESSIBILE
Il Tempest avrà la capacità di trasportare armi internamente, piuttosto che esternamente, per essere meno il meno visibile possibile nel ruolo di caccia-bombardiere. Gli operatori dovranno essere in grado di trasportare diversi carichi utili, come serbatoi di carburante e telecamere, per adattare il Tempest a una vasta gamma di ruoli di combattimento e sorveglianza. Si sta progettando una baia di carico utile in grado di gestire il rumore, le vibrazioni e altre sfide delle velocità supersoniche. Vengono già eseguiti test su questa capacità in impianti a terra.
SISTEMI DI MISSIONE
Il Team sta contribuendo al PYRAMID Open Mission System sfruttando le tecnologie sviluppate nel dominio di comando e controllo della difesa aerea da terra. Ciò migliorerà l’efficacia operativa del Tempest negli impegni aria-aria.
Il Team Tempest è composto da un gruppo di partner industriali: BAE Systems, Rolls Royce, Leonardo e MBDA. Stanno lavorando insieme al Rapid Capabilities Office della RAF, al Ministero della Difesa britannico ed ai Ministeri della Difesa svedese ed italiano. Ci sono oltre 1.800 persone che lavorano come parte del Team Tempest. Si prevede che crescerà fino a oltre 2.500 entro il 2021.
Il team si avvale dell’esperienza tecnica delle nostre università e aziende di ricerca di livello mondiale. Il team Tempest fornirà una crescita sostenibile di competenze ed esperienza alla forza lavoro accademica e industriale delle tre nazioni partner. Il caccia stealth bimotore vanterà presumibilmente una lunga lista di tecnologie di sesta generazione come l’utilizzo di un equipaggio opzionale, montare armi a energia ipersoniche o dirette e capacità di schierare e controllare sciami di droni. Con BAE System alla guida del programma insieme alla Royal Air Force, Rolls Royce fornirà motori, mentre l’azienda europea MBDA integrerà armi e la società italiana Leonardo svilupperà sensori e avionica.
Il progetto del Tempest presenta una fusoliera più lunga e più ampia rispetto all’F-35, che migliora il carico interno di carburante e consente più spazio per vani per armi e altri sensori interni e / o carichi utili da combattimento che potranno includere i condensatori ed il refrigerante indispensabile per le armi laser. I due motori con prese d’aria supersoniche senza deviatore miglioreranno le prestazioni in alta quota rispetto all’F-35 che è un monomotore. Il caccia “con equipaggio opzionale” consente di usarlo anche come drone. Da un lato, i caccia senza pilota consentono la furtività eliminando la necessità di un equipaggio a bordo e dei sistemi richiesti per la sicurezza, tuttavia, la maggior parte dei vantaggi di progettazione ottenuti eliminando la necessità di un equipaggio a bordo sono chiaramente inutili con un equipaggio opzionale che richiede ancora una cabina di pilotaggio, sistemi di supporto vitale, controlli fisici e un sistema di visualizzazione di strumentazione / informazioni per il pilota, che aggiungono peso, complessità, riducono lo spazio disponibile per carburante, armi e sensori e la necessità di una carenatura del tettuccio che limita il grado di furtività della cellula.
IL “LANCA” (cancellato) e i nuovi droni gregario “Concept-1 e 2”
Il concetto di Lightweight Affordable Novel Combat Aircraft (LANCA) cercava di offrire maggiori capacità, protezione, sopravvivenza e informazioni quando viene schierato insieme agli aerei da combattimento. Potrebbe persino fornire una “flotta” aerea da combattimento senza equipaggio in futuro. Il concetto innovativo mirava anche a ridurre drasticamente i costi tradizionali e le tempistiche di sviluppo per i sistemi aerei da combattimento. Lo spazio di battaglia in cui opereranno le forze aeree in futuro continua a cambiare ed evolversi. Per far fronte a minacce di cui ancora non siamo a conoscenza, dobbiamo creare un sistema di combattimento aereo di nuova generazione che sia agile, flessibile, connesso, rapido da aggiornare e conveniente. Il Tempest porterà un approccio “plug and play”, in cui il software e l’hardware possono essere facilmente modificati dentro e fuori a seconda delle capacità e delle funzioni necessarie per una missione. Potrebbe trattarsi di diversi tipi di armi, sensori o serbatoi aggiuntivi di carburante. Questa innovazione rimuove le solite strutture rigide di assemblaggio e renderà la produzione più economica e flessibile di prima.
La società BAE Systems aveva presentato di recente due nuovi concetti di velivoli senza pilota “agili e convenienti” per soddisfare le esigenze di uno “spazio di battaglia complesso e in rapida evoluzione”. Il debutto pubblico di questi progetti segue discussioni recenti e molto aperte da parte della Royal Air Force britannica, inclusi ulteriori dettagli annunciati all’inizio di questa settimana, sui suoi piani nuovi e in evoluzione per integrare i droni nelle operazioni future.
Il primo dei nuovi progetti rivelati da BAE è un drone relativamente piccolo in grado di operare sia individualmente che come parte di uno sciame in rete, mentre il secondo è più grande e più in linea con vari concetti di veicoli aerei da combattimento senza pilota di livello inferiore che altre società hanno proposto negli ultimi anni. Entrambi sono pensati per essere altamente modulari, consentendo loro di essere configurati per vari set di missioni, tra cui ricognizione, attacco e guerra elettronica, oltre ad avere vari gradi di autonomia.
I due nuovi modelli senza pilota di BAE hanno fatto il loro debutto pubblico al Royal International Air Tattoo di quest’anno, o RIAT, uno spettacolo aereo militare tenutosi presso la base della Royal Air Force (RAF) a Fairford nel Regno Unito. Sebbene RIAT sia un evento annuale, gli spettacoli programmati nel 2020 e nel 2021 sono stati cancellati a causa della pandemia di COVID-19.
“I sistemi autonomi svolgono un ruolo chiave in quel panorama connesso e ricco di informazioni. Lo sviluppo di nuovi concetti Unmanned Air System (UAS) agili e convenienti fornirà capacità abilitanti critiche in questi ambienti sempre più contesi”, afferma il sito web di BAE Systems. “I concetti UAS in fase di sviluppo nel nostro settore aereo offrono il potenziale per migliorare l’effetto operativo delle piattaforme con equipaggio attuali e future, aumentando il mix di forze attraverso una potenza di combattimento accessibile”.
I due nuovi modelli di droni “Concept-1 e 2” sono attualmente senza nome
Quello che attualmente è conosciuto semplicemente come “Concetto 1” è “un UAS piccolo e versatile progettato per supportare le forze esistenti nei ruoli di Attacco e ISR intelligence, sorveglianza e ricognizione di Air Power”, secondo una scheda prodotto sul sito web di BAE, riprodotto di seguito. È destinato a essere “sacrificabile, ma recuperabile per più sortite”.
Il progetto generale del primo concept consiste in una fusoliera centrale con una forma a proiettile, due ali principali con uno sweep molto minore e due code verticali. Sembra essere a reazione, con una presa d’aria posizionata sopra la parte posteriore superiore della fusoliera.
BAE Systems afferma che questo drone sarà in grado di volare fino a quattro ore ad altitudini fino a 30.000 piedi e a velocità fino a 0,5 Mach. Dovrebbe essere in grado di trasportare carichi utili fino a 40 chilogrammi (88 libbre), che potrebbero includere pacchetti di sensori elettro-ottici o a infrarossi, jammer di guerra elettronica o munizioni non specificate.
Il Concept 1 è indipendente dalla pista, viene lanciato da una catapulta di tipo ferroviario e quindi utilizza un sistema di recupero del paracadute per “atterrare” dopo una missione. Sarà in grado di operare singolarmente o come parte di uno sciame in rete e avrà ciò che BAE chiama “autonomia basata sugli obiettivi”, quest’ultima capacità che probabilmente descrive la capacità di eseguire ordini specifici senza un’ulteriore interazione umana diretta. Da un punto di vista logistico, Concept 1 è anche pensato per essere rapidamente dispiegabile utilizzando un sistema di stoccaggio containerizzato. “Un UAS di medie dimensioni progettato per sostituire o aumentare le forze esistenti nell’attacco, nell’ISR e nel controllo dei ruoli aerei della potenza aerea”, è il modo in cui una scheda prodotto separata, vista di seguito, descrive il concept 2. È un design più robusto che è ancora inteso per essere “attribile, ma progettato per oltre 100 sortite”.
Un’ampia definizione di attribuibile quando si tratta di velivoli senza pilota implica progetti in cui i costi sono stati bilanciati rispetto agli obiettivi di costo per produrre piattaforme in grado di svolgere una varietà di missioni, pur non essendo così costose e complesse che i comandanti potrebbero non essere disposti a impiegarle in livelli più elevati -ambienti a rischio.
Il design del Concept 2 ha una fusoliera principale più lunga e più snella rispetto al Concept 1, insieme ad ali principali a forma di “lambda” e una coda a V allargata. Questo velivolo senza pilota sembra anche essere alimentato a getto con una presa d’aria montata in alto molto prominente e decollerà e atterrerà come un aeroplano tradizionale. Almeno esteriormente, questo concetto ha una serie di somiglianze a grandi linee con altri progetti simili a UCAV di fascia bassa su cui altre società hanno lavorato negli ultimi anni, incluso il veicolo aereo da combattimento tattico di Lockheed Martin recentemente svelato (TE-CAV) e la valchiria XQ-58A di Kratos.
BAE Systems afferma che gli obiettivi di prestazione per il drone Concept 2 – che è mostrato nel rendering contrassegnato con il codice di registrazione civile del Regno Unito G-UCAS e nello stencil che recita “No Human Occupant” – includono una autonomia di cinque ore, la capacità di volare in alto a un’altitudine di 40.000 piedi e raggiungere una velocità massima di almeno 0,75 Mach. Con un peso massimo al decollo di 3.500 chilogrammi (7.716 libbre), dovrebbe essere in grado di trasportare vari carichi utili, inclusi sensori elettro-ottici o infrarossi e suite di guerra elettronica, e sarà anche caratterizzato da “autonomia basata sugli obiettivi”.
La scheda prodotto per il Concept 2 menziona specificamente un possibile carico di combattimento aria-aria costituito da due missili aria-aria Meteor ad alta velocità o uno aria-terra con 12 mini missili da crociera SPEAR-3 su quattro lanci tripli cremagliere. Non è chiaro se il drone sarà in grado di trasportare una di queste munizioni internamente. Il missile Meteor e lo SPEAR-3 sono entrambi prodotti del consorzio missilistico europeo MBDA, di cui BAE Systems fa parte. BAE Systems afferma che Concept 2 sarà progettato anche con un’enfasi sulla rapida dispiegabilità, per includere un sistema di storage containerizzato.
Non è noto quanto possa essere maturo uno di questi progetti al momento, ma BAE Systems ha i prototipi di entrambi in mostra al RIAT.
Sebbene BAE Systems non sembri averlo ancora detto in modo specifico, sembra chiaro che le forze armate britanniche, in particolare la RAF, la Royal Navy, l’A.M.I., le forse aeree svedesi e l’aeronautica giapponese siano i principali clienti presi in considerazione per questi avveniristici concetti. Un’altra scheda prodotto sul sito Web dell’azienda che discute “Sfide future” e “Opportunità tecnologiche” relative a questi progetti di droni, mostrati di seguito, include illustrazioni che li mostrano mentre operano insieme al caccia stealth di sesta generazione Tempest, ora in fase avanzata di sviluppo, F -35 Joint Strike Fighter, altri droni e missili da crociera, oltre a varie altre risorse a terra, in mare e nello spazio. BAE Systems è l’appaltatore principale del progetto Tempest.
Che vi sia un significativo interesse della RAF e della Royal Navy nell’acquisizione di varie piattaforme avanzate senza pilota, inclusi i cosiddetti droni di tipo “gregario” destinati a funzionare con piattaforme con equipaggio e tipi in grado di operare in sciami, è ormai accertato. Nel contesto del progetto Concept 1 di BAE, la RAF ha in particolare sollevato un’unità dedicata alla sperimentazione di concetti operativi di sciami di droni, lo Squadrone n. 216, nel 2020.
Negli ultimi tre anni, lo squadrone 216, così come il Rapid Capabilities Office (RCO) della RAF, hanno condotto 13 esperimenti separati sullo sciame che coinvolgono cinque diversi tipi di droni, ha rivelato il capo di stato maggiore dell’aria Sir Mike Wigston, il capo di stato maggiore dell’aria della RAF alla Global Air and Space Chiefs’ Conference del 2022 a Londra proprio questa settimana. Nel 2020, l’italiana Leonardo ha offerto dettagli su uno di questi eventi, che ha visto uno sciame di droni configurati per svolgere missioni di disturbo della guerra elettronica attaccare finti radar nemici. “Stiamo esplorando nuovi modelli di fornitura di capacità e produzione accelerata ‘quando ne abbiamo bisogno’ piuttosto che ‘nel caso in cui ne abbiamo bisogno’, dal Pizookie stampato in 3D a doppio jet, ai grandi droni disponibili in commercio dotati di nuovi carichi utili, ai grandi quadricotteri”, ha spiegato Wigston alla settimana delle Conferenze dei capi globali dell’aria e dello spazio. Nessun ulteriore dettaglio sul drone Pizookie sembra essere prontamente disponibile. Gli esperimenti britannici hanno chiarito che gli sciami di droni rappresentano una “capacità operativamente utile e rilevante”, ha aggiunto il capo di stato maggiore della RAF.
In termini di lavoro su progetti come il Concept 2 di BAE, a giugno la RAF ha annullato in particolare un programma, chiamato Mosquito, che aveva cercato di acquisire prototipi volanti di un drone sostanzialmente simile sviluppato da Spirit AeroSystems nell’Irlanda del Nord. Il Mosquito aveva fatto parte di una più ampia iniziativa senza pilota della RAF nota come programma LANCA (Lightweight Affordable Novel Combat Aircraft ).
“Attraverso Project Mosquito e altre attività di sperimentazione, la Royal Air Force ha compiuto progressi sostanziali e acquisito un valore significativo nella comprensione e nell’utilizzo di una serie di future capacità senza equipaggio. Questa decisione massimizza l’apprendimento maturato fino ad oggi e consente un cambio di direzione per il programma LANCA”, aveva detto il Commodoro dell’Air Jez Holmes, capo dell’Ufficio per le capacità rapide della RAF, in una dichiarazione al momento della cancellazione. “Il Rapid Capabilities Office lancerà ora rapidamente attività per perseguire in modo aggressivo l’immutato fermo impegno della RAF di integrare capacità avanzate senza equipaggio nel mix di forze a breve termine con un valore vantaggioso più immediato”.
“Il lavoro è stato impegnativo, ma abbiamo imparato e guadagnato molto dal nostro programma Mosquito sul design digitale e sulle nuove tecniche di produzione. Abbiamo deciso che la nostra attenzione ora dovrebbe essere concentrata su sistemi che possono essere resi operativi molto più rapidamente, ed è per questo che abbiamo portato a termine il programma Mosquito”, ha affermato anche il capo dell’aeronautica Marshall Wigston alla Conferenza dei capi dell’aria e dello spazio globale. “Ci stiamo muovendo rapidamente e sono lieto di annunciare che in autunno sveleremo una serie di aree di sfida mirate che vogliamo portare avanti con l’industria, i nostri partner scientifici e tecnologici, e anche a livello internazionale”.
“Quindi fai attenzione al nostro Ufficio per le capacità rapide che lancerà una serie di concorsi del settore per accelerare i sistemi scalabili senza equipaggio, culminando in un “decollo“ operativo per portare quei sistemi in prima linea, fornendo al combattente più veloce e migliore”, ha “Un mix di droni brulicanti e aerei da combattimento senza equipaggio, nonché velivoli pilotati di nuova generazione come il Tempest”, è ciò che la RAF sta guardando ora, ha aggiunto, descrivendo esattamente i due concetti che BAE Systems ha avanzato oggi.
La Royal Navy sta anche esaminando droni di vario tipo basati su portaerei nell’ambito del Progetto Vixen. Le schede prodotto di BAE affermano che sia Concept 1 che Concept 2 potrebbero includere varianti marittime e terrestri.
Le forze armate britanniche e i sistemi BAE non sono certo gli unici a percorrere queste strade. La presentazione di questi due nuovi concetti di droni al RIAT arriva pochi giorni dopo che la divisione progetti avanzati di Skunk Works di Lockheed Martin ha delineato la propria visione di teaming distribuito multi-livello con equipaggio senza pilota, che include anche un componente di sciamatura espandibile insieme a design più robusti simili a UCAV.
Con tutto questo in mente, c’è forse la possibilità che elementi dell’esercito britannico, così come l’esercito americano, siano tra i “clienti” senza nome con cui Skunk Works ha affermato di aver già lavorato per quanto riguarda il suo nuovo concetto di teaming distribuito.
Soprattutto con la RAF che spinge per spostare il programma LANCA nella fase successiva, è probabile che continui a saperne di più sui due nuovi concetti di droni di BAE Systems e sulla visione di accompagnamento dell’azienda su come potrebbero essere impiegati operativamente unitamente al TEMPEST.
(Fonti: Web, Google, Leonardo, BAe Systems, Thedrive, Wikipedia, You Tube)