Aeronautica Militare: presentazione del libro del Gen. Isp. Capo Basilio Di Martino, “La Regia Aeronautica nel Dodecaneso”
Di Flavia De Michetti
ROMA. Nella giornata di ieri, presso l’Auditorium di Palazzo Aeronautica, alla presenza del Professore Gregory Alegi e del Professore Gastone Breccia è stato presentato il libro del Gen. Isp. Capo Basilio Di Martino, intitolato “La Regia Aeronautica nel Dodecaneso”, la prefazione del quale è stata realizzata dal Capo di Stato Maggiore dell’Aeronautica Militare, Generale di Squadra Aerea Luca Goretti.
L’opera rappresenta una pietra miliare della collezione dei libri dell’Aeronautica Militare e, all’interno di essa, è costante la presenza della passione con la quale vengono tramandate le pagine della storia della Regia Aeronautica, in particolare durante il periodo successivo alla Prima Guerra Mondiale. Lo scritto è ricco di riferimenti storici, immagini inedite e momenti significativi. Il tutto raccontato con la massima trasparenza e privo di qualunque giudizio da parte dell’autore.
“La Regia Aeronautica nel Dodecaneso”, grazie alle emozioni che la sua lettura è in grado di generare, può inoltre, essere considerato come un vero e proprio romanzo. Oltre ai dati tecnici che l’opera riporta, sono contenuti al suo interno anche molte emozioni. Sono stati inseriti tra le pagine lunghi elenchi di equipaggi scomparsi, dei quali non si è saputo più nulla, e questo suscita una certa inquietudine nel lettore. È stato messo in risalto quanto sia stato difficoltoso, oltre che pericoloso, combattere quelle battaglie e nelle condizioni complicate in cui versavano i militari, soprattutto facendo un confronto, da un punto di vista organizzativo con le Forze Armate nemiche, di gran lunga più preparate, come le Forze britanniche.
Un volume che rende omaggio a chi ha combattuto e, soprattutto, a chi è caduto.
Chi si accosta alla lettura di questo libro ha bisogno di un inquadramento di carattere geopolitico. Dunque, nel corso del suo intervento, il Professor Breccia si è focalizzato sul periodo storico particolare di cui “La Regia Aeronautica nel Dodecaneso” tratta, spiegando il perché della presenza delle Forze Armate italiane in quella zona e il loro compito. Ha sottolineato come, dal 1936, l’Italia, vinta la guerra in Etiopia, sia entrata in collisione con l’impero britannico, con tutto ciò che ne è derivato in termini di impegno aeronavale, dal momento che la Gran Bretagna, allora, era la prima potenza navale nel Mediterraneo e molto forte anche nel settore aeronautico.
Partendo dal ‘36, la situazione strategica dell’Italia è cambiata. Il Dodecaneso, infatti, è diventato il punto di partenza per un eventuale conflitto britannico, ma questa trasformazione non è stata recepita subito, a causa del fatto che i piani dell’esercito italiano rimanevano ancora legati a una concezione di un conflitto europeo e non si pensava, invece, a un conflitto più ampio.
Il Professore ha concluso spiegando come i possedimenti italiani nel Dodecaneso potevano essere una spina nel fianco dell’Impero britannico e quindi erano in grado di rispondere a una concezione strategica che unisse il nostro Mediterraneo all’Oceano Indiano, ma dovevano essere adeguatamente riforniti dal proprio Paese. Tutto questo significava controllare opportunamente le rotte marittime che, dall’Italia, conducevano alle basi del Dodecaneso e questo non è stato possibile attuarlo.
L’Italia non ha avuto il tempo di porre rimedio a queste gravi mancanze. Tant’è che, nel 10 giugno 1940, il Paese è arrivato impreparato al conflitto non solo da un punto di vista strategico e di disponibilità, ma anche di sviluppo dei mezzi e di tattiche operative.
Leggendo il libro non si può fare a meno di notare come, nonostante le Forze Armate italiane, negli anni ’30, avessero fatto significativi progressi in ambito tecnologico e concettuale, esse tuttavia rimanevano clamorosamente indietro. Il Professore Gregory Alegi, durante il suo intervento, ha spiegato che questo tracollo potrebbe essere stato dipeso da tanti fattori, tra i quali, l’invecchiamento delle macchine, con problematiche del tipo aerodinamiche, di consumo e di peso. I mezzi venivano valutati con criteri ormai superati, senza prendere in considerazione il sistema d’arma.
Dunque, l’incapacità di tradurre la teoria in pratica, a causa dei vistosi limiti, ha reso tutto il meccanismo lento e pesante.
Un libro di storia militare, come “La Regia Aeronautica nel Dodecaneso”, ha più di uno scopo, come la costituzione di un’identità e capire che la storia è uno strumento molto particolare, che va maneggiato con attenzione.
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