Aeronautica Militare: Giornata meteorologica mondiale, intervista al previsore meteo Tenente Colonnello Angela Celozzi
Di Bina La Corte
ROMA. Oggi si celebra la Giornata meteorologica mondiale ed è proprio per questo che vogliamo ricordare l’importante compito istituzionale del settore meteorologico dell’Aeronautica Militare.
Il servizio Meteo è una delle attività principali dalla Forza Armata in quanto è rappresentante permanente dell’Italia presso l’Organizzazione Meteorologica Mondiale (OMM).
Il servizio che, ogni giorno, l’Arma Azzurra fornisce sia agli assetti dell’Aereonautica stessa sia ai cittadini consiste in varie attività.
Tutte queste, insieme, sono importanti per lo sviluppo dei modelli di previsione, della meteorologia satellitare e dello Space Weather.
Fra esse c’è la fornitura d’informazioni relative alle previsioni meteo e ai cambiamenti in atto sulle questioni atmosferiche.
L’aeronautica Militare supporta il sistema difesa per quanto riguarda le previsioni meteo operando attraverso 138 stazioni di osservazione.
Report Difesa, a tal proposito, ha intervistato il Ten. Col Angela Celozzi, previsore meteo dell’Aeronautica Militare.
Ten. Colonnello Angela Celozzi, lei è previsore meteo e la sua mansione è sicuramente peculiare all’interno della Forza Armata. Ci spieghi meglio il suo lavoro e il progresso della sua carriera.
“Mi sono laureata in Matematica all’Università degli Studi Sapienza di Roma e sono entrata in Forza Armata dopo anni di lavoro nel settore privato. Ciò che mi ha spinto a tentare il concorso in Aeronautica Militare è stata la passione per la Meteorologia e la consapevolezza che l’Aeronautica è l’unica organizzazione che di fatto opera come Servizio Meteorologico Nazionale”.
“Quest’ultimo racchiude, nelle sue attività, tutti gli ambiti connessi con la meteorologia: una rete osservativa certificata dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale, la relativa capacità di una modellistica numerica, la post elaborazione e la divulgazione in contesti operativi e sociali”.
“Dopo un anno di formazione specifica ho iniziato ad occuparmi di un settore che nel 2005 era in pieno sviluppo, ovvero le verifiche dei Modelli Matematici meteorologici e l’individuazione dei metodi statistici più efficaci. Negli anni poi ho ricoperto diverse mansioni, affinando le competenze e la professionalità nel campo, fino a ricoprire, con l’avanzamento di grado, anche posizioni di comando”.
Tra pochi giorni, il 28 marzo, ricorre il Centenario dell’Aeronautica Militare. Che significato riveste per Lei questo speciale compleanno?
“Si tratta di una grande celebrazione, il primo secolo di storia della nostra Aeronautica”.
“Provo un profondo orgoglio a far parte di questa Forza Armata. Si tratta di un traguardo significativo, un compleanno di cui andare fieri e al contempo una tappa importante per il nostro futuro. Per questo festeggeremo il 28 marzo con molteplici iniziative, una fra tante la realizzazione in Piazza del Popolo, a Roma, del villaggio aeronautico “Air Force Experience”: percorsi esperienziali, incontri informativi e d’intrattenimento, simulatori ludici, velivoli in mostra statica e tanto altro consentiranno ai cittadini di ogni età di conoscere meglio l’Aeronautica Militare, avvicinandola sempre di più al territorio e ai cittadini”.
“Un compleanno importante anche per quanto riguarda la Meteorologia naturalmente”.
“Mi riferisco ai pionieri del settore, a tutte quelle persone illuminate e lungimiranti che sono riuscite ad applicare le nascenti teorie della Fisica dell’Atmosfera fino a creare una primitiva rete di osservazione e realizzare la prima organizzazione di Servizio Meteorologico. Un innovativo passo per il Paese che ha contribuito a dare una costante spinta verso l’innovazione tecnologica”.
“Il Centenario è pertanto l’occasione per celebrare questi grandi uomini. Grazie al loro esempio possiamo oggi guardare al futuro, sempre più tecnologicamente avanzato e proiettato al progresso e all’innovazione”.
Si parla tanto di cambiamenti climatici e di come questi stiano impattando l’intero globo. L’Aeronautica Militare ha deciso di creare un centro di formazione avanzato per il monitoraggio dell’atmosfera.
L’anno scorso, ad ottobre a Ginevra, l’Italia ha partecipato alle attività dell’Organizzazione Metereologica Mondiale (OMM) in cui si è discusso di lavori, regolamentazione, iniziative da proporre al Consiglio Esecutivo e all’Assemblea Generale dell’Organizzazione.
Quali sono gli ultimi aggiornamenti in merito?
“L’AM rappresenta l’Italia al World Meteorological Organization (WMO) dal 1950, data dell’istituzione dell’Agenzia, ed ha partecipato allo sviluppo di diversi programmi relativi allo sviluppo scientifico, alla standardizzazione delle informazioni meteo, alla modellistica numerica per le previsioni, allo scambio globale dei dati, al supporto ai Paesi meno sviluppati, al cosidetto Capacity Building e così di seguito”.
“Tra gli ultimi importanti risultati va citato sicuramente il programma Early Warning for All, in stretta collaborazione con l’Onu, per giungere, entro 5 anni, a poter disporre di un sistema di emissione e diffusione delle previsione meteo-climatiche-idrologiche in tempi rapidi e certi a favore di tutte le popolazioni mondiali, oltre all’adozione della nuova Risoluzione n°1 del WMO relativa alla nuova Data Policy, cosiddetta “Open and Free”, che prevede la messa a disposizione di tutti i Paesi di un insieme, quanto più grande possibile, di informazioni osservate e previste relative al sistema meteo-climatico-idrologico senza alcuna restrizione di uso, riuso e pagamento”.
La creazione di centri di monitoraggio per studiare i cambiamenti climatici è importantissima per le organizzazioni che si occupano di Difesa e Sicurezza.
Abbiamo visto i terremoti, l’ultimo quello in Turchia e Siria e il disastro che ha provocato.
In questo quadro quanto può essere utile un rafforzamento dei centri del monitoraggio dei fenomeni atmosferici in Italia?
“L’istituzione di una rete di monitoraggio nazionale che contribuisca a quella continentale e, quindi, ad una mondiale come il GAW (Global Atmosphere Watch) operata dal WMO, permette di mantenere sotto controllo il problema a livello globale, visto che l’atmosfera e quindi la meteorologia e il clima non conoscono i confini geografici. Occorre lavorare tutti insieme al fine di predisporre le adeguate misure programmatiche ed operative dal punto di vista dei sistemi di Early warning e quindi di fornire ai policy makers tutti gli elementi scientifici necessari a corredo e a supporto delle attività di mitigazione dei rischi e di adattamento”.
“Il problema climatico non è solamente scientifico, ma riveste anche caratteri legati alla sicurezza del Paese e alla Difesa dello stesso, basti pensare alle guerre indotte nel mondo dalla scarsità delle risorse d’acqua e quindi di cibo e sostentamento nei Paesi più poveri”.
Per questo servono militari preparati ad affrontare le sfide del nostro tempo. La formazione in materie di clima e meteo quanto risulta essere rilevante in questo contesto?
“È fondamentale, perché senza la adeguata conoscenza e preparazione non è possibile adottare nessuna misura volta ad una reale attività di monitoraggio e previsione e quindi di adattamento e mitigazione dei fenomeni meteo intensi siano essi direttamente o indirettamente connessi al cambiamento del clima”.
Che know how possiede l’Aeronautica Militare italiana e in che cosa si differenzia rispetto a quella di altri paesi?
“L’Aeronautica Militare è l’unica FA in Europa a possedere un Servizio Meteorologico così sviluppato da essere di livello nazionale e in grado di rappresentare il Paese in tutte le Organizzazioni internazionali ed intergovernative. Inoltre il personale ricopre tutte le attività previste dal WMO per un Servizio Meteo Nazionale senza contare che possiede oltre 110 anni di storia operativa”.
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