Torna a volare “FLARE”, il P-92 autonomo del CIRA
Il Centro Italiano di Ricerche Aerospaziali (CIRA) sta lavorando da anni ad un progetto innovativo e rivoluzionario: il suo nome è FLARE.
FARE è un laboratorio volate; si tratta di un Tecnam P92 Echo Super equipaggiato con sensori e radar per verificare sistemi di volo autonomo, anticollisione (DSA, Detect Sense and Avoid) e gestione della missione, che lo rendono capace di adattarsi autonomamente alle condizioni di volo (capacità autoadattiva).
Questa capacità sarà presto considerata indispensabile nell’aviazione civile per garantire livelli di sicurezza ora impensabili. Il seguente video dimostra tutte le potenzialità del progetto FLARE.
Come riporta il CIRA nel comunicato di pochi giorni fa: “Grazie ad una proficua collaborazione tecnica con ENAC, il velivolo P92 ECHO S nella configurazione FLARE del CIRA, dal 19 aprile, tornerà a volare per eseguire campagne di sperimentazione nell’ambito dei progetti TECVOL II (TECnologie del VOLo autonomo), JU SESAR RAID (integrazione dei velivoli Remotely Piloted RPAS nel sistema di traffico aereo civile ATM) ed AIRONE (servizio informazioni meteo basato su un sistema satellitare di telecomunicazioni ).
Il permesso di volo (PtF), valido per un anno, è stato ottenuto sulla base della documentazione di sistema e di safety prodotta dal CIRA in conformità alla recente Circolare ENAC NAV32E che regola l’emissione di tali permessi per lo svolgimento di attività di sperimentazione in volo.
In particolare, sotto il coordinamento tecnico del CIRA, sono stati eseguiti interventi di manutenzione, introdotte modifiche al velivolo basico ed ai suoi sistemi, ed è stata prodotta la relativa documentazione tecnica as-designed, as-built ed as-tested necessaria ad assicurare l’idoneità del velivolo CIRA alle verifiche di aero-navigabilità previste dalla complessa normativa aeronautica CS-VLA (Very Light Aircraft).
Con il rilascio del PtF, avvenuto dopo un intensa e laboriosa fase di verifica ispettiva dell’ENAC, il CIRA dispone di una piattaforma per la validazione a basso costo di tecnologie aeronautiche in grado di potere operare in piena conformità normativa.
Dopo le prime campagne di sperimentazione dedicate alla messa a punto di tecnologie del volo autonomo, di separazione del traffico con sistemi ADSB e meteo-satellitari, FLARE verrà utilizzato per lo sviluppo di tecnologie aero-strutturali innovative come quelle del morphing alare nell’ambito del PROgramma nazionale di Ricerca Aerospaziale (PRORA).”
In base alle specifiche ENAC, durante la fase di test, sarà comunque necessaria la presenza del pilota a bordo al fine di poter intervenire in caso di necessità. I voli saranno condotti in base alle regole del volo a vista. Dall’inizio del progetto FLARE sono stati effettuati con successo già 63 voli dimostrativi, un esempio in questo video in cui si vede in azione il sistema di anticollisione autonomo (DSA, Detect Sense and Avoid).
L’obiettivo finale del progetto è quello di elaborare una piattaforma in grado di gestire in totale autonomia il volo, dal decollo all’atterraggio, grazie ai sensori che renderanno il velivolo capace di adattarsi autonomamente alle condizioni di volo (capacità autoadattiva). Come riportato da CIRA: “In futuro gli aerei senza pilota costituiranno la normalità del trasporto aereo almeno nei voli di lunghissima durata od in ambienti pericolosi per l’uomo. Per ammettere gli aerei non pilotati nel normale spazio aereo civile e, in futuro, abilitarli al trasporto passeggeri, bisognerà però sviluppare nuove tecnologie che garantiscano livelli di sicurezza equivalenti e poi superiori a quelli degli aerei con il pilota a bordo. “
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Fonte: From the skies