Il 5° “Superga” conclude la “Deep Fire 1/2025”
Si è conclusa nei giorni scorsi la “Deep Fire 1/2025”, esercitazione complessa e ad alta intensità, della durata di due settimane, che ha confermato il ruolo centrale della componente di fuoco a lunga gittata nella condotta di operazioni di guerra e multidominio.
Interamente organizzata, coordinata e diretta dal reggimento artiglieria terrestre lanciarazzi “Superga”, l’esercitazione ha visto in prima linea le batterie lanciarazzi del reparto, impegnate in attività operative ad elevata complessità in uno scenario a partiti contrapposti, condotta in duplice modalità: LIVEX sul terreno e nell’ambiente simulato integrato.
A fianco del “Superga”, tra gli assetti schierati, hanno operato: il 4° reggimento ranger, che ha federato la propria esercitazione “SABRE 2025”; il 33° reggimento guerra elettronica; il 17° reggimento artiglieria controaerei; e il 21° reggimento artiglieria terrestre “Trieste”, che ha enucleato il Fire Direction Center (FDC) della brigata “Pinerolo”.

Sul fronte opposto, l’intera catena del fuoco con il Joint Fire Support Element Plus (JFSE+) del multinational division south HQ in ruolo di Land Component Command, il FDC del 3° reggimento artiglieria terrestre da montagna della brigata “Julia” e molteplici assetti specialistici, tra cui il 185° rrao e il 5° reggimento “Rigel”.
Ad essere impiegati su entrambi i fronti, gli assetti del 3° reggimento supporto targeting “Bondone”, con i sistemi STRIX e RAVEN, e quelli del 7° reggimento trasmissioni, che ha erogato molteplici servizi e messo in campo nuovi materiali digitali per le comunicazioni.
Innovativi anche i sistemi e le procedure sperimentate: il sistema di comando e controllo IMPERIO; l’individuazione e valorizzazione di immagini e video dai sistemi in volo per l’acquisizione anche dinamica dei target; nuove tecniche per l’ottimizzazione durante la fase di attacco; e l’avvio di una maggiore integrazione tra Forze Speciali (FS) e lanciatori MLRS.

Estremamente realistica e sfidante la fase di interdizione e contro-interdizione, che ha consentito di addestrare gli equipaggi dei lanciarazzi alla sopravvivenza sul campo di battaglia, durante l’arco diurno e soprattutto notturno, con la diffusa presenza attiva di distaccamenti delle Forze Speciali, sistemi di intercettazione e droni per la sorveglianza del campo di battaglia.
L’esercitazione è stata un’occasione fondamentale per testare processi e procedure, beneficiando della possibilità di osservare l’intero ciclo del fuoco, dal Target Engagement fino agli ordini di intervento, attraverso l’Operational Training System e l’utilizzo di full motion video dai droni reali, con effetti al suolo generati grazie all’impiego del sistema VBS.

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