I caccia multiruolo: il Saab 37 Viggen
Il Saab 37 Viggen* (“Fulmine” in italiano) fu un importante aereo da combattimento multiruolo supersonico svedese realizzato durante la Guerra fredda. Il principale utilizzatore fu la Flygvapnet (Aeronautica Militare svedese).
Il primo prototipo volò l’8 febbraio 1967 ed entrò in servizio attivo nelle fila dell’Aeronautica nei primi anni Settanta. L’aereo venne prodotto – dal 1970 al 1990 – dall’azienda aeronautica Saab AB (Svenska Aeroplan AktieBolaget) e, complessivamente, vennero costruiti 329 esemplari.
Il caccia era dotato di una delle prime configurazioni a delta-canard operative al mondo. Questo conferiva all’aereo da combattimento eccellente manovrabilità a bassa velocità e capacità di atterraggio/decollo su piste corte. A tale riguardo, il velivolo venne anche progettato per operare da strade e piste improvvisate. Tutto ciò faceva parte della strategia svedese di dispersione e resistenza in caso di attacco nemico.
Il mezzo era munito di un motore molto potente: il Volvo RM8 dotato di postbruciatore e inversore di spinta (molto raro nei caccia militari). Inoltre, il Viggen fu uno dei primi caccia europei con computer di bordo digitali e sistemi di navigazione integrati, garantendo una buona autonomia decisionale al pilota.
L’aereo fu un vero multiruolo, in grado di svolgere efficacemente più missioni operative.

È bene precisare che il velivolo fu costruito interamente in Svezia, garantendo la fondamentale autonomia strategica. Questa indipendenza comportava però anche un costo elevato: la necessità di mantenere una filiera interamente nazionale poteva risultare onerosa in caso di conflitto prolungato..
L’aereo era caratterizzato da una manutenzione impegnativa. In aggiunta, nonostante il mezzo fosse all’avanguardia negli anni Settanta, l’elettronica di bordo divenne rapidamente obsoleta negli anni Novanta rispetto ai più moderni caccia NATO.
Le principali versioni del mezzo (AJ 37) erano prevalentemente orientate all’attacco al suolo, con capacità aria-aria limitate (colmate solamente con la versione JA 37 intercettatore nei primi anni Ottanta).
Il velivolo non disponeva di radar AESA, rendendolo sempre meno competitivo rispetto ai caccia F-16 e F/A-18.
In conclusione si può comunque asserire che – per il suo periodo – l’aereo fu un caccia eccezionale.

Il suo design innovativo e la sua versatilità ne hanno fatto un precursore per il Saab JAS 39 Gripen. Tuttavia, le sfide legate a manutenzione e modernizzazione ne hanno limitato la longevità dal punto di vista operativo rispetto ai caccia contemporanei NATO.
Fu ritirato dal servizio nei primi anni Duemila.
Il Saab 37 Viggen (versione JA 37) aveva un’apertura alare di 10,6 m, altezza 5,9 m e lunghezza 16,4 m. Il peso a vuoto era di 9500 kg, mentre a pieno carico 16439 kg.
Motore: 1 Volvo RM8 con postbruciatore. La velocità massima era di 2231 km/h (Mach 2.1) a 11000 m e la quota massima operativa era di 18000 m.
L’armamento del Saab 37 Viggen, a seconda della versione, comprendeva un cannone Oerlikon KCA da 30 mm e diversi tipi di missili. Per il combattimento aria‑aria erano disponibili l’AIM‑9 Sidewinder, l’AIM‑26 Falcon (nelle versioni iniziali) e il missile Skyflash a guida radar semi‑attiva. Nelle versioni aggiornate JA 37D e AJS 37, il velivolo fu reso tecnicamente compatibile anche con l’AIM‑120 AMRAAM grazie all’adozione del bus digitale MIL‑STD‑1553 e di un nuovo sistema di gestione degli armamenti, ma questo missile non fu mai impiegato operativamente in modo esteso. Per l’attacco al suolo, il Viggen poteva impiegare il missile AGM‑65 Maverick e, in precedenza, l’Rb 05A a guida televisiva. Contro bersagli navali, era in grado di lanciare il missile da crociera antinave RBS‑15.
* Il nome Viggen deriva dai fulmini che il martello di Thor scaglia nella mitologia norrena
Foto: Saab AB
Per approfondimenti consulta la fonte
Go to Source