A novembre saranno meno di 5mila i militari USA in Afghanistan
Gli Stati Uniti hanno comunicato ufficialmente che le loro forze in Afghanistan scenderanno sotto la soglia dei 5.000 militari (la più bassa da quando nel 2001 iniziarono le operazioni nel paese asiatico) entro la fine di novembre, cioè entro la data del voto per le elezioni alla Casa Bianca.
Lo ha detto l’8 agosto il segretario alla Difesa Mark Esper, in un’intervista a Fox News. Esper ha spiegato che il Pentagono deve ancora informare i membri del Congresso sul piano e che vuole comunque assicurarsi che “gli Usa non siano minacciati dai terroristi che escono dall’Afghanistan”.
Per il ministro della Difesa italiano, Lorenzo Guerini “l’annuncio della nuova riduzione di militari degli Stati Uniti in è in linea con quanto concordato alla NATO, anche nei giorni scorsi, tra i paesi contributori e, in particolare, tra le framework nations, tra cui l’Italia. Gli Stati Uniti continueranno ad assicurare il supporto strategico e il personale necessario all’intera operazione” ha dichiarato Guerini.
”La decisione di oggi si inquadra nell’evoluzione dell’operazione NATO Resolute Support, che prevede la progressiva riduzione delle capacità presenti in Afghanistan, condizionata allo sviluppo del negoziato interno al paese”.
L’Italia, che sta avvicendando il proprio personale nella foto sopra), ha al momento una presenza inferiore al massimo previsto di 900 unità e progressivamente vicina ai circa 650 militari previsti fino a giugno 2021 quando dovrebbe completarsi il ritiro dell’intero contingente italiano.
Circa i negoziati tra governo di Kabul e Talebani, la Loya Jirga, la grande assemblea del popolo afghano, ha approvato la scarcerazione di 400 detenuti talebani per “spianare la strada ai negoziati di pace” ed evitare ulteriore “spargimento di sangue”.
Il segretario di Stato Usa, Mike Pompeo, ha parlato il 5 agosto in videoconferenza con il vice capo dei Talebani dell’Afghanistan, Mullah Abdul Ghani Baradar. Lo ha annunciato il portavoce del gruppo estremista islamico, Suhail Shaheen, che ha diffuso una foto del segretario di Stato Usa mentre parla in videoconferenza con Baradar (nella foto sotto).
Secondo quanto riferito dal portavoce dei talebani, i due hanno discusso dell’avvio dei colloqui intra-afgani e dell’attuale processo politico dopo il cessate il fuoco di tre giorni annunciato dai talebani per la festa dell’Eid al Adha, oltre che del rilascio dei prigionieri da parte del governo di Kabul.
Si tratta del secondo colloquio in un mese tra Pompeo e l’alto funzionario talebano.
La notizia giunge pochi giorni dopo il viaggio dell’inviato speciale Usa per l’Afghanistan, Zalmay Khalilzad, in Qatar, Pakistan, Afghanistan, Norvegia e Bulgaria. A Oslo e Sofia, l’ambasciatore Khalilzad ha aggiornato gli alleati Nato sul processo di pace in Afghanistan che sta assistendo ad una finestra di opportunità dopo il cessate il fuoco di tre giorni per la festività dell’Eid al Adha e a seguito del rilascio di 317 prigionieri talebani da parte del governo di Kabul.
Il mese scorso, il dipartimento della Difesa degli Stati Uniti ha annunciato una riduzione del numero di militari in Afghanistan a 8.600 da circa 12 mila, in base all’accordo firmato a Doha, in Qatar, con i talebani lo scorso 29 febbraio. Un rapporto del Pentagono diffuso a luglio mette però in dubbio l’impegno degli insorti jihadisti a porre fine alle violenze e a tagliare completamente i legami con i gruppi terroristici come al-Qaeda.
Foto: US DoD, Emirato dell’Afghanistan e Difesa.it