Aeronautica Militare: 4° Stormo di Grosseto, uno dei reparti storici della Forza Armata
Grosseto (dal nostro inviato). Entriamo nella base aerea di Grosseto, sede del 4° Stormo dell’Aeronautica Militare. Ovvero di uno dei reparti più storici della Forza Armata.
Oggi lo Stormo opera con EFA per la difesa aerea. Sono velivoli intercettori che si sono evoluti nel corso di questi anni passando dalla versione combattimento aria/aria anche a quella aria/suolo.
L’EFA fuori aerea viene impiegato in attività di Air Policing per supportare Paesi che non possiedono una difesa aerea.
Nello stesso tempo i nostri piloti addestrano i loro colleghi delle Forze Aeree di questi Stati.
Il velivolo è stato impiegato anche in Kuwait.
In questa occasione, a bordo dell’aereo, sono stati configurati POD per fare foto per missioni ISR (Intelligence, surveillance and reconnaissance).
STORIA
Il 4° Stormo Caccia è, come detto, tra i Reparti più anziani dell’Aeronautica Militare italiana.
I suoi 90 anni di vita sono tutti di effettiva ininterrotta attività, dal 1931 ad oggi.
I due Gruppi e alcune sue Squadriglie risalgono, addirittura, alla I Guerra Mondiale.
Le sue tradizioni, riassumibili nel simbolo stesso del “Cavallino rampante”, sono le più antiche della caccia italiana, nata proprio con le splendide vittorie di Francesco Baracca.
Alla fine del maggio 1931, le Squadriglie 84^ e 91^, incorporate nel VII Gruppo Caccia Autonomo schierato sull’Aeroporto di Ciampino Sud (Roma), ricevono l’ordine di trasferirsi sull’Aeroporto di Campoformido (Udine) per concorrere alla formazione di un nuovo Stormo.
Il 30 maggio i 18 Fiat CR.20 “Asso” della 84^ e della 91^ Squadriglia decollano da Ciampino Sud e atterrano a Campoformido, sede a quel tempo del 1° Stormo.
Da questo Stormo vengono tratti, al completo di personale e materiali, il IX Gruppo con le squadriglie: 73^, 96^ e 97^ e il X gruppo con le squadriglie, 90^, 84^ e 91^.
Nasce così, il 1° giugno del 1931, il 4° Stormo Aeroplani Caccia.
Esso annovera, tra le proprie fila, le Squadriglie più blasonate della Grande Guerra, tra cui appunto la 91^ “Squadriglia degli Assi”, 60 velivoli nemici abbattuti, tre Medaglie d’Oro assegnate ai suoi piloti (Baracca, Piccio e Ruffo), 16 Medaglie d’Argento e 7 di bronzo, 10 assi della caccia tra i suoi piloti, primo tra tutti Francesco Baracca (34 vittorie) con il suo SPAD contrassegnato dal “Cavallino rampante”.
Lo stemma del Reparto, in origine l’uomo alato fu sostituito, nel 1933 dal Cavallino rampante, in quanto i due Gruppi Volo avevano adottato i cavallini, bianco su nero e nero su bianco, rispettivamente per il IX e per il X.
Il nodo sabaudo a cornice dello stemma, sormontato dalla corona ducale comparirà in onore del Duca Amedeo D’Aosta, Comandante e capo carismatico del 4° Stormo nel periodo 1933-1934.
Alla fine del 1939 vengono assegnati allo Stormo i primi Fiat CR.42.
Nel 1940, all’inizio del II conflitto mondiale, lo Stormo è equipaggiato con velivoli MC.200 “Saetta”.
Nel 1941, il IX e il X Gruppo vengono impiegati sul fronte jugoslavo, successivamente il IX Gruppo si addestra sul nuovo velivolo Macchi C.202 “Folgore”.
Lo Stormo partecipa in prima linea durante la Battaglia di El Alamein e prende parte, nel 1943, alla difesa della Sicilia e della Calabria.
A seguito dell’armistizio dell’8 settembre 1943, il Reparto partecipa alle operazioni sui Balcani a fianco delle Forze Alleate sino al termine del conflitto.
I piloti hanno in dotazione prima i Macchi C205 e successivamente i velivoli di fornitura americana: i caccia P-39.
Nel 1944, in seno allo Stormo, si ricostituisce il XII gruppo con la 73^ e la 91^ Squadriglia prelevate dagli altri due Gruppi.
Nei mesi post-bellici il XII Gruppo viene sciolto e le Squadriglie riassorbite dai due Gruppi.
Nella metà del 1946, al 4° Stormo viene assegnato il velivolo americano P-38J “Lightning” che porterà a un miglioramento dell’efficienza del Reparto.
Nel 1947 lo Stormo viene trasferito a Capodichino (Napoli) e, dopo poco, arrivano i primi P-51D “Mustang”, definiti i migliori aerei da caccia della II Guerra Mondiale. Con l’ingresso dell’Italia nella NATO comincia un nuovo periodo per la Forza Armata.
Da lì a due anni arrivano, infatti, al Reparto i primi aviogetti DH.100 “Vampire”, con i quali viene fondata la prima Pattuglia acrobatica italiana del dopoguerra.
Nell’agosto 1953 viene ricostituito il XII Gruppo e, nel giugno del 1956, con la riorganizzazione dell’Aeronautica, il “Quarto” si trasforma in Aerobrigata e si trasferisce a Pratica di Mare (Roma) per iniziare la conversione su l’F-86E “Sabre”, all’epoca il miglior caccia a reazione disponibile e con il quale viene istituita una nuova Pattuglia acrobatica.
Nel novembre del 1962, la bandiera del Reparto viene portata da Pratica di Mare a Grosseto, da quel momento sede stabile dell’Aerobrigata.
In questo periodo il IX Gruppo si prepara a lasciare gli ormai vetusti F-86E per passare agli F-104 e diventare il primo Reparto “supersonico”.
Nell’aprile del 1963, mentre il IX Gruppo riceve i primi F-104G “Starfighter”, al XII Gruppo, trasferito a Gioia del Colle (Bari), vengono assegnati gli F-86K.
Nel 1964 ha termine la transizione sul velivolo F-104 e nel 1967 l’Aerobrigata viene trasformata ancora una volta in Stormo.
Il X Gruppo entra a far parte del costituendo 9° Stormo e il XII Gruppo del 36° Stormo.
I Gruppi “fratelli” così si dividono ma restano uniti dall’emblema comune del cavallino rampante.
Nell’estate del 1970 al “Quarto” giunge in linea la nuova versione “S” del caccia F-104, ammodernato nel motore e nell’armamento.
Nuovo addestramento, nuovi impegni, nuove esercitazioni con ripetuti riconoscimenti in ambito NATO e la conferma della collocazione del Reparto tra quelli d’élite dell’Aeronautica Militare.
Nel 1985, entrano a far parte dello Stormo il 4° R.M.V. (Reparto Manutenzione Velivoli) Ente dedicato alla manutenzione della linea F-104 e il 20° Gruppo Addestramento Operativo, dotato di TF-104G e F-104G. Il 20° Gruppo vanta importanti tradizioni storiche.
Nato nel 1918 a Castenedolo, opera prima sulla Manica nei primi anni di guerra (1940-1941) e poi in Africa settentrionale.
Dopo l’Armistizio opera al Sud Italia con le Forze Alleate utilizzando dapprima il velivolo MC.202 e 205 e, successivamente, lo “Spitfire”.
Il 26 febbraio del 1965 viene ricostituito sulla base di Grosseto.
Durante i 40 anni di permanenza a Grosseto lo Stormo si è avvalso anche della 604^ Squadriglia Collegamenti nei ruoli S.A.R. (Search and Rescue), eliambulanza e Protezione civile.
La data storica che segna per lo Stormo l’inizio dell’era Eurofighter è il 16 marzo 2004.
In questo giorno si passa sul nuovo velivolo Eurofighter F-2000 “Typhoon” con il supporto del costituendo 904° GEA (Gruppo Efficienza Aeromobili).
Dal 2005 i Typhoon danno nuovamente il via al Servizio di Sorveglianza dello Spazio Aereo dalla base di Grosseto.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha consegnato alla Bandiera di Guerra del 4° Stormo la Croce di “Cavaliere” dell’Ordine Militare d’Italia in occasione della ricorrenza del Giorno dell’Unità Nazionale e Giornata delle Forze Armate, lo scorso 4 novembre, che si è svolta nel Cortile d’Onore del Quirinale, alla presenza del ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, dell’allora capo di Stato Maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli e dei capi delle altre tre Forze Armata.
La consegna dell’onorificenza alla Bandiera di Guerra del 4° Stormo dell’Aeronautica Militare è avvenuta con la seguente motivazione:
“Prestigioso Stormo dell’Aeronautica Militare, dalle gloriose tradizioni, impiegato senza soluzione di continuità nei vari teatri di crisi al servizio della comunità internazionale, ha operato nell’ambito dell’operazione Unified Protector in Libia, Inherent Resolve in Iraq e in varie attività di Polizia Aerea in zona ai confini dell’area dell’Alleanza Atlantica, assicurando la difesa dello spazio aereo Italiano e, dal 2004, della Slovenia.
Impegnato, in collaborazione con altri Stormi, nell’operazione Prima Parthica ha operato con missioni di ricognizione aerea diurne e notturne a diretto supporto dell’attività di contrasto al terrorismo islamico.
Reparto designato ad effettuare operazioni aeree di Personal Recovery in supporto a missioni di recupero e salvataggio di personale rimasto isolato in aere di crisi, assicura la formazione e l’addestramento dei Piloti della Linea Eurofighter.
Il valore, le spiccate virtù militari, lo straordinario spirito di sacrificio che da sempre contraddistinguono il Personale del 4° Stormo hanno permesso di totalizzare un elevatissimo numero di ore di volo in operazioni reali e missioni addestrative, conseguendo straordinari risultati e riscuotendo unanimi apprezzamenti in ambito internazionale”. (Cieli della Libia, dell’Iraq e dell’Alleanza Atlantica, 2011 – 2020). (perché inserito qui?)
Nel luglio 2009 lo Stormo ha garantito la difesa aerea durante il G8 svoltosi a L’Aquila.
Nel periodo 1° luglio – 31 dicembre 2010, per la prima volta in ambito europeo, velivoli Eurofighter del 4° Stormo garantiscono la prontezza NRFI5.
Dal 2011, il 4° Stormo Caccia si conferma sempre in prima linea in termini di operatività ed efficienza garantendo l’intervento militare internazionale in Libia “Odyssey Dawn” (poi diventato “Unified Protector”), dal 2013 le operazioni NATO di “Interim Air-Policing” in Islanda (2013; 2017; 2018; 2019), di “Baltic Air-Policing” in Lituania (2015; 2020/21) e in Estonia (2018; 2021) nonché alle missioni di “Enhanced Air-Policing” in Bulgaria (2017) e in Romania (2019; 2021/22) con il compito di assicurare il Servizio di Sorveglianza dello Spazio Aereo e al contempo, per svolgere attività addestrativa.
A seguito del conseguimento della capacità swing role, il personale, i mezzi e i velivoli del 4° Stormo Caccia, dal 2019 contribuiscono all’Operazione “Inherent Resolve”, in Kuwait, con missioni di ISR in supporto alla Coalizione anti-Daesh.
Il 4° Stormo ha anche partecipato a numerose esercitazioni internazionali tra le quali la “Cobra Warrior” in Gran Bretagna (2018), la “Blue Flag” in Israele (2019) e la “Red Flag” negli USA (2020).
CURIOSITA’
Un augurio di buona fortuna. E’ questo il significato di “A Vitriaria”, che si grida al termine dei brindisi del IX Gruppo Caccia, Gruppo Volo del 4° Stormo Caccia
Un augurio le cui origini risalgono al II Conflitto Mondiale.
Era, infatti, l’aprile del 1942 quando il 4° Stormo è nuovamente dislocato in Sicilia per operare nei cieli di Malta.
Il IX Gruppo operava da Sciacca (Agrigento). Si trattava del terzo ciclo operativo.
Il Gruppo confratello, il X, operava invece da Castelvetrano (Trapani). Sono momenti difficili e pesanti sia per l’attività che per tributo di sangue.
Gli inglesi si difendevano a denti stretti e tornare a casa sani e salvi era veramente difficile.
I nostri Macchi C-202 non avevano radio assistenza, o perlomeno era molto limitata.
Per questo, al termine dei combattimenti aerei, i piloti, esausti ed affaticati dal caldo e con la respirazione appesantita dai fumi dello sparo delle armi in caccia da 12,7 mm in dotazione, erano alle prese con un ritorno non tanto facile.
Alcune volte infatti volte i difensori di Malta, arrivavano durante i combattimenti, fino alle coste siciliane.
A Castelvetrano a poca distanza dall’abitato c’era una vecchia vetreria che ammucchiava fuori i capannoni pezzi di vetro e bottiglie rotte per poi essere riutilizzate nella fornace per le lavorazioni successive.
Questi cumuli di detriti al sole brillavano ed erano visibili alla lunga distanza. Per questo, i piloti decisero di prendere come riferimento la vetreria ed i cumuli di vetri luccicanti, ben visibili in volo.
Da qui iniziò la tradizione di confermare, alla fine delle riunioni, l’appuntamento per il raduno “alla vetreria”, che in dialetto siciliano diventava “‘A Vitriaria!”.
Darsi appuntamento alla Vetreria, significava, l’augurio di rivedersi al termine delle operazioni aeree e terminare insieme la giornata.
Vedere dall’alto i cumuli di vetro luccicare al sole, significava essere tornati a “casa”, essere sopravvissuti, avercela fatta.
Da allora pur lasciando la Sicilia per l’Africa Settentrionale, nel maggio del 1942 per un nuovo ciclo nel deserto, l’espressione divenne sinonimo di approdo fortunato, di ritorno sicuro a casa e di riposo, dopo attimi difficili, di sacrifici, quindi momento di sollievo e per ristorarsi e sfogarsi con sana goliardia.
Allora è ancor più giusto ricordare e rinsaldare questo particolare momento a ricordo di chi ha sacrificato la vita e farne una solida tradizione ben augurante a chi difende i nostri cieli e torna a casa per raccontare l’emozione vissuta e non solo.
DENTRO LO STORMO
Lo Stormo è, oggi, suddiviso in 2 Gruppi di Volo (il 9° e il 20°) più un Gruppo efficienza volo ed un Gruppo di supporto ai Vari Reparti.
E proprio presso il 20° Gruppo OCU (Operational Conversion Unit) del 4° Stormo Caccia di Grosseto, si è concluso l’addestramento della classe “IT-01” formata da due piloti kuwaitiani che andranno a costituire il primo nucleo Eurofighter della Kuwait Air Force.
Per conseguire vari livelli di addestramento fino alle qualifiche di Rear Seat Instructor e di Weapons Instructor, i due piloti, già con pregressa qualifica su velivolo F-18, hanno seguito un iter addestrativo articolato su lezioni teoriche, attività di volo con simulatore ed attività di volo reale.
In questo Gruppo vengono addestrati i piloti assegnati alla linea F-2000 garantendo la standardizzazione tra i Reparti Operativi Eurofighter, contribuendo al Servizio di Sorveglianza dello Spazio Aereo Nazionale, assicurando l’addestramento avanzato attraverso i Corsi istruttore Tiro e Tattiche, validando e coordinando l’implementazione di nuove tattiche, tecniche e procedure nonché supportando il Reparto Sperimentale Volo durante le campagne di verifica operativa del Sistema d’Arma F-2000.
Per la prima volta, in Italia, l’Eurofighter è stato equipaggiato con 4 nove bombe GBU48, sei missili, sei taniche di carburante e un un pod LDP Litening.
Questa configurazione di volo definita “Full Load” prevede il trasporto della massima capacità di armamento nei compiti “Swing Role”, ossia per garantire lo svolgimento durante la stessa missione, sia l’attività di difesa aerea che di attacco al suolo.
Il 4º Stormo, che nasce come base di allarme per la Difesa Aerea nazionale, ha così raggiunto un importante traguardo nell’attività operativa svolta al servizio della Forza Armata.
Il primo volo è stato fatto lo scorso 19 marzo. Se da un lato il personale navigante ha dovuto familiarizzare con il velivolo configurato con diverso peso e capacità rispetto alla normale attività operativa svolta, dall’altro gli armieri hanno dovuto sottoporsi all’addestramento necessario per gestire in sicurezza tutte le fasi di pre e post volo nella nuova configurazione.
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