Aeronautica Militare: Il GEA “fiore all’occhiello” del 4° Stormo di Grosseto
Grosseto (dal nostro inviato). Uno dei fiori all’occhiello del 4° Stormo dell’Aeronautica Militare di Grosseto è il Gruppo Efficienza Aeromobili (GEA).
Con il Tenente Colonnello Davide B. conosciamo più da vicino questa eccellenza.
E’ il personale alle sue dipendenze che rende altamente affidabile, sicuro e pronto ad ogni operatività un aereo.
Come i tecnici delle Rosse Ferrari dove campeggia il “Cavallino rampante” fanno con le auto di Formula 1.
Un’officina aeronautica è chiaramente molto diversa da una meccanica.
Qui nella base aerea di Grosseto c’è il “pallino della tracciabilità”.
Ogni pezzo, ogni componente dell’aereo è conosciuta dai manutentori in forza allo Stormo.
Si conserva la documentazione per una decina d’anni dopo che l’aereo è stato radiato perché, come nota il Tenente Colonnello Davide B.. “in ogni momento occorre conoscere la storia dell’aeroplano, di tutte i suoi componenti, chi ci ha messo le mani”.
Tutta la documentazione viene archiviata, secondo le disposizioni di legge.
Nel passato vigevano le norme ISO per la tracciabilità poi, per definire una normativa più snella per la certificazione, si è passati ad una che tiene conto dei requisiti del personale, dei componenti, dei documenti che devono essere sempre aggiornati.
“In media ogni sei mesi – aggiunge l’ufficiale – le informazioni tecniche relative all’EFA vengono aggiornate. Oltre al manuale dell’aereo vengono aggiornate anche le istruzioni tecniche emesse dai livelli tecnici superiori.
Nel tempo questo manuale diventa più piccolo perché qualcosa viene cancellato. Ogni volta che esce un EFA dall’hangar deve essere conforme ai documenti della giornata stessa”.
Tutta questa procedura viene applicata ai componenti, al personale (le cui qualifiche, ad esempio, possono scadere, oppure ne possono esser richieste di nuove).
Il sistema è ben organizzato.
Con la nuova configurazione avionica l’EFA sarà un aereo sempre più performante grazie a nuovi software che consentiranno al velivolo di raggiungere sempre più alti livelli.
Dal 4° Stormo partono sempre le novità. La capacità multiruolo dell’EFA ci sono già. Ma i nuovi sistemi alzeranno il livello anche dal punto di vista degli armamenti.
Molto importante in tutto questo discorso anche la formazione del personale addetto alla manutenzione.
Mentre, infatti, prima gli addetti facevano un corso molto breve, oggi ne fanno uno più lungo di almeno un anno, con circa 1.000 ore di insegnamenti, secondo quanto previsto dalle norme UE per diventare manutentore anche nel campo dell’aviazione civile.
Al termine del corso il personale è sottoposto ad altri corsi teorici e pratici di 3 mesi. Una volta arrivati allo Stormo iniziano l’addestramento.
Per avere un manutentore che segua le lavorazioni più “semplici” ci vogliono circa 2 anni. Circa 3 per una più complessa e per lavorare in modo autonomo.
In un Teatro operativo o nel caso di esercitazioni più complesse una persona di esperienza viene affiancata da una più giovane.
Nel 2022, lo Stormo compirà 70 mila ore di volo e questo dato testimonia il suo valore.
Nel Nucleo di emergenza e sopravvivenza del GEA il personale si occupa di tutto quello che riguarda l’emergenza di un velivolo: seggiolino eiettabile, parafreno.
Il Nucleo è diviso in due parti. Una si occupa direttamente dei piloti e l’altra dell’aereo.
Il seggiolino viene lanciato fuori dall’aereo in caso di un’avaria gravissima come, ad esempio, se entrambi i motori non funzionassero più e l’aereo diventasse ingovernabile.
Il paracadute del pilota, fatto di un tessuto particolare stile seta con parti in klevar, ha bisogno di controlli biennali.
I suoi vari colori consentono, in caso di necessità, di identificare il pilota caduto.
Il personale dispiega il paracadute non utilizzato e dopo averlo controllato lo ripone, a mano, nell’apposito contenitore.
Ogni pilota ha in dotazione un kit di sopravvivenza. Prevista in caso di ammaraggio una zattera di salvataggio.
Ci sono prodotti che vengono controllati periodicamente, non è detto infatti che tutti scadono allo stesso tempo.
Per il kit di sopravvivenza oltre a prodotti alimentari quali barrette energetiche, cioccolata, c’è anche acqua potabile e un depuratore per rendere potabile l’acqua di mare, anche se fosse stata contaminata da carburante.
In base a direttive specifiche il personale predispone tutto il materiale che potrebbe servire in una missione.
Dopo avere visitato la sezione dedicata ai piloti passiamo a quella dedicata all’aereo.
In particolare al parafreno. Il sistema consente atterraggi dai 130 nodi in su. Viene usato se, nel caso, l’aereo è carico di carburante oppure ha un’avaria che non consente al pilota di governarlo. E’ un po’ come se fosse un freno d’emergenza.
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