Aeronautica Militare: la Forza Armata prende parte all’esercitazione Red Flag Alaska 24-1
EIELSON (ALASKA). Un tiepido sole, dopo giorni di clima rigido con la temperatura sovente sotto lo zero termico, ha illuminato i primi decolli dei velivoli dell’Aeronautica Militare dalla base aerea di Eielson nell’ambito Red Flag Alaska 24-1 (RF A 24-1).
Iniziata il 18 aprile scorso, tale esercitazione vedrà impegnati piloti e specialisti italiani e statunitensi fino al prossimo 3 maggio.
L’Aeronautica Militare partecipa alla Red Flag Alaska 24-1 con un Reparto Autonomo di Volo (Large Force Element) di ben quattro tipologie di velivoli, alla loro prima esperienza in Alaska, in grado di esprimere un ampio spettro di capacità del potere aerospaziale, ovvero due diversi tipi di caccia (gli Eurofighter e gli F-35A), una piattaforma AEW – Airborne Early Warning con l’E-550 CAEW in grado di assicurare le funzioni di sorveglianza aerea e di comando e controllo, infine un velivolo tanker AAR (Air to Air Refuelling) KC-767A.
Gli assetti italiani coinvolti sono tutti rischierati sulla base di Eielson, ad eccezione del CAEW che è stato dislocato sul vicino aeroporto internazionale di Fairbanks per questioni logistiche.
La Pacific Air Forces (PACAF) della United States Air Force (USAF) partecipa con F-16C, KC-135, KC-130J, KC-46 e E-3, ulteriori assetti da trasporto tattico e vari elicotteri. Alla Red Flag Alaska 24-1 partecipano inoltre un AV-8N dello United States Marine Corps e un EA-18G della United States Navy.
L’esercitazione Red Flag Alaska, nata inizialmente con il nome di Cope Thunder, insieme alla Red Flag organizzata sulla base di Nellis in Nevada, sono state ideate per consentire agli equipaggi di volo di addestrarsi nel combattimento aereo avanzato, esercitandosi in missioni con un contesto estremamente realistico e scenari di tipo A2AD (Anti Access Area Denial).
Nelle prossime due settimane, piloti italiani e statunitensi avranno quindi la possibilità di esercitarsi in missioni aeree complesse, con oltre cento sortite giornaliere, caratterizzate da un livello di difficoltà elevato, con la presenza di minacce Air to Air, equipaggiate con armamento moderno e con una nutrita schiera missilistica (SAM), pienamente integrata in uno scenario addestrativo che permette di sfruttare al meglio le potenzialità degli assetti presenti e di replicare situazioni reali.
Durante un’esercitazione di volo come la Red Flag Alaska 24-1, si sperimenta una progressione nella sfida in modo che tutti i partecipanti possano condividere idee e lezioni apprese, al fine di utilizzare al meglio le capacità di ciascuna piattaforma impiegata, raggiungendo così l’obiettivo finale, tutti i vari task assegnati alla missione di volo, nel modo più efficace. I partecipanti alla Red Flag Alaska sono organizzati in forze difensive (c.d. Blue Air) e forze offensive (c.d. Adversary), che vengono utilizzate come strumento per addestrare la componente Blue Air. Al culmine dell’esercitazione, possono operare contemporaneamente fino a 70 fighter nello stesso spazio aereo. Durante la Red Flag Alaska 24-1 saranno condotte due missioni aeree ogni giorno. Tutte le esercitazioni si svolgono nel Joint Pacific Range Complex sopra l’Alaska, uno spazio aereo molto vasto, disponibile con poche restrizioni, costituito da estese aree dedicate ad operazioni militari, spazi aerei per uso speciale e poligoni di tiro aereo per un’area totale di oltre 67.000 miglia quadrate (equivalenti a circa 174.000 km quadrati) che consente a tutti i partecipanti di operare ogni sistema d’arma quasi senza limitazioni.
La Red Flag Alaska si configura come uno degli scenari più realistici al mondo nello sviluppare l’integrazione e la sinergia degli assetti aerei presenti, per lo svolgimento di operazioni aeree complesse. I velivoli da caccia italiani presenti a Eielson effettueranno in tale contesto sia missioni di penetrazione in territorio avversario, c.d. di Air Interdiction, che missioni di supporto alle forze di terra, oltre a cooperare nelle missioni per il recupero di personale in territorio ostile. Si tratta di un contesto esercitativo definito non a caso “complesso” per via dell’elevato numero di velivoli che vi prendono parte e dello scenario di crisi riprodotto.
La Red Flag Alaska è organizzata quattro volte l’anno, presso le basi aeree di Eielson e di Elmendorf, dalla PACAF (Pacific Air Force) della United States Air Force. Tale esercitazione, originariamente chiamata Cope Thunder, fu trasferita a Eielson dalla base aerea di Clark, nelle Filippine, nel 1992, dopo che l’eruzione del Monte Pinatubo il 15 giugno 1991 costrinse alla riduzione delle operazioni. Cope Thunder è stata rinominata Red Flag Alaska nel 2006, per aver nel tempo acquisito la complessità dell’esercitazione omonima denominata Red Flag ed organizzata a Nellis AFB (Nevada), pur distinguendola da essa per lo spazio aereo a disposizione.
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EIELSON (ALASKA). Un tiepido sole, dopo giorni di clima rigido con la temperatura sovente sotto lo zero termico, ha illuminato i primi decolli dei velivoli dell’Aeronautica Militare dalla base aerea di Eielson nell’ambito Red Flag Alaska 24-1 (RF A 24-1). Iniziata il 18 aprile scorso, tale esercitazione vedrà impegnati piloti e specialisti italiani e statunitensi fino al prossimo 3 maggio. L’Aeronautica Militare partecipa alla Red Flag Alaska 24-1 con un Reparto Autonomo di Volo (Large Force Element) di ben quattro tipologie di velivoli, alla loro prima esperienza in Alaska, in grado di esprimere un ampio spettro di capacità del potere aerospaziale, ovvero due diversi tipi di caccia
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