Aeronautica Militare: operate oltre 100 ore di volo per la consegna di vaccini in Sicilia e Sardegna
Roma. Sono state oltre 100 ore di volo operate dall’Aeronautica Militare per un totale di 18 trasporti e circa mezzo milione di dosi di vaccini consegnate in Sicilia e Sardegna.
Sono i numeri del ponte aereo effettuato dai velivoli della 46ª Brigata Aerea di Pisa impiegati nella distribuzione dei vaccini anti-Covid verso le due isole maggiori.
L’impegno è iniziato lo scorso 26 dicembre quando, con l’avvio della campagna vaccinale anti-Covid-19, i velivoli della Forza Armata hanno consentito di poter raggiungere la Sicilia e la Sardegna in tempi rapidissimi.
Le ultime ad essere consegnate, lunedì scorso, sono state le dosi di AstraZeneca e Moderna.
Un C-130J della 46ª Brigata Aerea è partito da Pisa e si è prima diretto sull’aeroporto militare di Pratica di Mare (Roma), sede dell’hub nazionale di stoccaggio dei vaccini.
Da qui, dopo le operazioni di carico dei box-frigo contenenti le fiale, il velivolo si è diretto a Sigonella, in Sicilia, e successivamente a Decimomannu, in Sardegna, per la consegna del carico.
Significativo, nella distribuzione delle dosi, anche il contributo dei velivoli KC-767A e P-180 del 14° Stormo di Pratica di Mare che hanno garantito il trasporto dei vaccini a favore del personale militare impiegato all’estero e nei teatri operativi fuori dai confini nazionali.
Grazie all’esperienza e competenze logistiche maturate nel tempo, il personale ed i mezzi dell’Arma azzurra sono impegnati al fianco delle altre Forze Armate e Istituzioni senza soluzione di continuità per garantire sia lo svolgimento dei compiti istituzionali, quali la difesa dello spazio aereo nazionale, che il supporto alla Protezione Civile e alla popolazione, alleggerendo la pressione sul Sistema Sanitario nazionale.
Oltre al trasporto e alla consegna dei vaccini, la Difesa ha recentemente attivato numerosi Presidi Vaccinali su tutto il territorio nazionale a favore della cittadinanza riconvertendo, ove necessario, anche alcuni Drive Through per l’effettuazione dei tamponi.
L’aeroporto militare romano ha inoltre svolto un ruolo fondamentale sin dalle fasi iniziali dell’emergenza pandemica, dalla creazione di un Entry Point Sanitario per consentire un primo screening dei connazionali rimpatriati dalla Cina e dal Giappone con i velivoli KC-767A, al coordinamento di tutti i voli di trasporto aereo in biocontenimento.
Su richiesta del ministro della Difesa Lorenzo Guerini, l’aeroporto è oggi anche hub nazionale di stoccaggio per la campagna di vaccinazione anti COVID-19, in grado di accogliere aerei, elicotteri e mezzi terrestri.
Grazie alle sue dimensioni e alla posizione geograficamente strategica, baricentrica per la connettività stradale, l’aeroporto consente di poter raggiungere i numerosi punti di somministrazione che il piano prevede sul territorio nazionale in condizioni di massima sicurezza e nel più breve tempo possibile.
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