Assorbire o dominare l’urto? La difensiva nella guerra russo-ucraina
Se il quesito strategico della Guerra russo-ucraina è quello di come poter recuperare la capacità di manovra in un conflitto di logoramento, che è problema principalmente offensivo, ciò non toglie che dal punto di vista tattico alcune riflessioni circa la conduzione della battaglia difensiva vadano fatte. Tra l’altro, è proprio nelle argomentazioni relative alle azioni difensive che si esplicano le somiglianze tra quanto avviene in Ucraina dal 2022 e i campi di battaglia del 1914-1918.
La sfumatura semantica tra i concetti di Gegenangriff (contrattacco metodico) e Gegenstoss (contrattacco immediato) ha assunto nuovamente importanza alla luce del ritorno della guerra convenzionale in Europa. Già alla fine del 1916, valenti ufficiali dello Stato Maggiore germanico come il colonnello Max Bauer, il maggiore Georg Wetzell e il capitano Hermann Geyer teorizzarono un modello di difesa attiva dei sistemi di trincee basato su tre linee (prima, Grosskampfzone, rückwärtige Kampfzone), con il quale esaurire la spinta propulsiva del dispositivo offensivo avversario, onde poi lanciare un contrattacco in profondità con il grosso dei rinforzi affluiti. Questa idea prese il nome di Gegenangriff.
All’approccio dei “metodisti” rispose l’anno dopo il generale Fritz von Loßberg, convinto del fatto che una difesa attiva stratificata, basata non sul mantenimento della linea ma sull’individuazione di specifici punti ritenuti d’interesse strategico e funzionale al successivo contrattacco, rappresentasse un rischio troppo ampio. Ecco perché, secondo il postulato loßbergiano, per contrastare l’attaccante era necessario rispondere con un immediato “contraccolpo” direttamente dalla e nella prima linea. La difesa decentralizzata lungo la prima linea, accompagnata dal fuoco di contropreparazione dell’artiglieria, avrebbe concesso ai difensori di iniziare un Gegenstoss in der Stellung, dunque un contrattacco immediato, non dalla terza linea, come nell’ipotesi di Bauer-Wetzell-Geyer, ma direttamente all’interno della prima linea.
Il “Gegenstoss” è stato il metodo impiegato tanto dagli ucraini durante la difesa di Bakhmut, quanto dai russi durante l’offensiva ucraina contro la Linea Surovikin. Non grandi battaglie di massa, ma scontri di piccole unità – con elevate concentrazioni di fuoco – si sono svolti in entrambi i casi e sempre lungo la prima linea. Ed era proprio nel primo ordine di trincee o postazioni fortificate che l’urto offensivo andava ad interrompersi, anche perché il dispositivo difensivo era alimentato costantemente da riserve posizionate nelle vicinanze immediate della battaglia.
Vale sempre il vecchio assunto di Von Clausewitz, secondo cui la battaglia difensiva deve sempre essere “eine Verbindung von Parade und Stoss”, dunque una combinazione di deviazione del colpo principale nemico e, poi, di spinta controffensiva. Una difesa che, al contrario, si limiti ad assorbire l’urto nemico ha mostrato già la sua fallacia.
Foto: Ministry of Defense of Ukraine
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