Dassault Aviation soffre la crisi post Covid-19
In un mercato aerospaziale sotto pressione per gli effetti dell’epidemia di Covid-19, Dassault Aviation ha presentato il bilancio semestrale di metà 2020 registrando un utile operativo nei primi sei mesi dell’anno di 55 milioni di euro contro 250 di metà 2019, un fatturato di 2,664 miliardi di euro (16 aerei executive Falcon e 7 caccia Rafale consegnati contro 3,058 miliardi di euro (17 Falcon e 10 Rafale) mentre gli ordini acquisiti hanno raggiunto i 984 milioni di euro contro i 2.900 miliardi di euro nella prima metà del 2019.
Presentando il bilancio di metà anno l’amministratore delegato Eric Trappier (nella foto a lato) ha inoltre sottolineato che i risultati sono stati influenzati negativamente dai costi associati alle ore non lavorate in seguito all’emergenza sanitaria e alle misure sanitarie attuate, che sono solo parzialmente compensate da aiuti dello Stato francese all’intero comparto aerospaziale (15 miliardi di euro per l’intero comparto di cui quasi la metà alla compagnia di bandiera Air France), dalla riduzione degli oneri e delle spese generali del gruppo.
L’utile netto del primo semestre 2020 ha raggiunto gli 87 milioni di euro, rispetto ai 286 milioni del primo semestre 2019. Il contributo di Thales all’utile netto del Gruppo è stato di 58 milioni di euro, rispetto ai 141 milioni del primo semestre del 2019.
Nel dettaglio il settore Difesa ha ricevuto ordini per 315 milioni di euro nella prima metà del 2020 rispetto ai 2.273 milioni della prima metà del 2019.
Tutti i dati del bilancio semestrale 2020 di Dassault Aviation