Difesa e Sicurezza: firmato rinnovo del contratto economico e normativo relativo al triennio 2019 – 2021. COCER Difesa, “massima attenzione al mondo militare”
Roma. E’ stato firmato, oggi, a Palazzo Vidoni, a Roma, dai delegati COCER Comparto Difesa (Esercito, Marina, Aeronautica) e dai ministri competenti l’accordo per il rinnovo del contratto economico e normativo relativo al triennio 2019 – 2021.
Il contratto riguarda circa 430 mila operatori della Polizia di Stato, della Polizia Penitenziaria, dell’Arma dei Carabinieri, della Guardia di Finanza e delle Forze Armate.
L’intesa è stata sottoscritta da tutti gli organismi di rappresentanza militare e da tutte le organizzazioni sindacali rappresentative delle Forze di polizia ad ordinamento civile.
Si riconoscono, dopo mesi di trattative e specifiche rivendicazioni, le peculiarità di impiego del personale rappresentato e se ne valorizza, nonostante l’esigua disponibilità di risorse, la professionalità.
In una nota il COCER del comparto Difesa evidenzia come, “in questo quadro emergenziale” vada evidenziata “l’attenzione che i ministri interessati, in particolare Lorenzo Guerini (Difesa) e Renato Brunetta (Pubblica Amministrazione) hanno posto nei confronti del mondo militare”.
Oltre al sinergico lavoro svolto, nel rispetto dei ruoli, tra la Rappresentanza Militare e lo Stato Maggiore della Difesa (SMD) a partire dai massimi vertici, il capo di Stato Maggiore Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone e il sottocapo, Generale di Corpo d’Armata Carmine Masiello che ha sottoscritto il contratto su delega dello stesso Cavo Dragone.
Nello specifico, questo rinnovo contrattuale prevede principalmente:
- Incremento di circa il 3% del parametro stipendiale e di circa il 16% dell’importo aggiuntivo pensionabile
- Aumento dell’indennità operativa di campagna di base al 140%
- Introduzione di specifici emolumenti per peculiari reparti operativi
- Innalzamento dell’indennità di marcia, di fuori sede, di missione, di rischio, di maneggio ordigni esplosivi e introduzione di nuove indennità volte a garantire l’efficacia dello strumento militare favorendo di fatto l’attività operativa, addestrativa e di concorso al soccorso/ordine pubblico
- Introduzione di norme sociali a tutela della genitorialità, della famiglia e del benessere del personale.
Il Co.Ce.R. Comparto Difesa, in una nota, ritiene “necessario completare il lavoro concertativo connesso al rinnovo contrattuale in corso”, chiedendo da gennaio prossimo “l’apertura ai sensi del D.lgs. 195/95 di appositi tavoli per affrontare i temi della previdenza e della specificità necessari per impiegare le risorse allocate nella Legge di Bilancio in via di approvazione”.
“Esprimo grande soddisfazione per la firma dell’accordo – ha sottolineato il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta – che arriva dopo una trattativa serrata, cominciata nel maggio scorso. Ho fortemente voluto l’apertura del tavolo negoziale, rispetto al quale l’ipotesi di accordo ha ricevuto un consenso unanime tutt’altro che scontato, e con questo obiettivo mi sono impegnato con gli altri ministri per risolvere le problematiche aperte e chiudere il rinnovo entro l’anno”.
“Era doveroso – ha aggiunto – riconoscere il ruolo e le funzioni con il concetto della specificità che sono stato io a introdurre anni fa – del personale più direttamente coinvolto nelle funzioni di tutela della legalità, della difesa e della sicurezza del Paese, in prima linea durante questi due anni di pandemia. Dopo la firma, martedì scorso, per il contratto del comparto funzioni centrali, si compie un altro passo avanti fondamentale per restituire ai volti della Repubblica come il Presidente Sergio Mattarella ha definito i dipendenti pubblici, la centralità che meritano. Il Governo ha mantenuto gli impegni. Abbiamo scritto un altro pezzo della coesione sociale di cui abbiamo bisogno”.
“Oggi abbiamo raggiunto un importante risultato per il personale del comparto Difesa e Sicurezza – ha commentato il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini – e che non preclude ulteriori iniziative a tutela delle donne e degli uomini delle Forze Armate e delle Forze di Polizia. Un provvedimento che risponde alle giuste istanze di coloro che, ogni giorno, lavorano per le Istituzioni, per i cittadini”.
“È un significativo riconoscimento normativo, economico e morale dell’impegno professionale, della specificità e del ruolo fondamentale di chi opera nella Difesa per la vita del Paese. E di questo ne sono profondamente orgoglioso”, ha concluso il ministro.
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