Esercito: Corso S.E.R.E. le 36 ore più lunghe per un militare. Tutte le fasi di un addestramento altamente performante
Viterbo (dal nostro inviato). Le 36 ore più lunghe per un militare.
Un arco di tempo che sembra non passare mai.
E’ il corso S.E.R.E. (Survival, Evasion, Resistance and Extraction).
Il nostro reportage ci ha portato a seguire le attività addestrative di una decina di graduati dell’Esercito impiegati come mitraglieri di bordo degli elicotteri dell’AVES.
Provenienti da tutti Reggimenti dell’Aviazione dell’Esercito, tra di loro una sola donna, hanno dovuto affrontare situazioni che hanno messo a dura prova il loro fisico e la loro mente.
Un corso che ha visto applicare un mix di attività di sopravvivenza insieme a quelle prettamente tattico-militari e di intelligence.
Gli istruttori del Centro Addestrativo Aviazione dell’Esercito (CAAE) con lezioni teoriche in aula e con attività pratiche hanno testato i frequentatori, riconoscendone poi le attitudini per poter svolgere il compito di mitraglieri.
Tra le varie attività che abbiamo avuto modo di seguire, molto interessante è stata quella finale.
Così come avvenne, anni fa, anche a noi giornalisti che volevamo essere impiegati nei Teatri Operativi i frequentatori hanno partecipato ad una fase addestrativa che ha previsto la “cattura”, il “sequestro”, lo “scambio” tra una “banda” e un’altra, la “detenzione”, l’interrogatorio, la liberazione, l’evacuazione a bordo di elicotteri.
Gli allievi sono sempre stati tenuti sotto osservazione medica e psicologica.
Tutto questo appunto in 36 ore.
Ogni passaggio dell’addestramento è stato curaro nei minimi dettagli, nel pieno rispetto della normativa anti contagio da COVID-19.
La professionalità degli istruttori ha fatto sì che tutte le fasi fossero monitorate per rendere l’attività sempre più vicina alla realtà, seppure in un contesto formativo.
Al termine dell’addestramento abbiamo analizzato con i vari protagonisti il corso.
PARLA IL COMANDANTE DEL CENTRO ADDESTRATIVO AVIAZIONE DELL’ESERCITO (CAAE), COLONNELLO ANDREA CERCOLANI
Comandante quali sono le principali attività del CAAE?
l Centro Addestrativo AVES, istituito il 30 maggio 1957, è il polo addestrativo per il personale dell’Aviazione dell’Esercito.
Presso la nostra scuola si effettuano principalmente i corsi formativi per diventare pilota o tecnico di aeromobili.
In particolare, per quanto attiene ai piloti, dopo una formazione iniziale condotta presso le scuole di volo dell’Aeronautica Militare o gli istituti internazionali negli Stati Uniti, i frequentatori arrivano a Viterbo dove si sviluppa la cosiddetta. fase “aviation”.
Il corso viene svolto su elicottero AB-206 con cui i neo-brevettati acquisiscono le tecniche di volo precipue della Specialità, quali il volo tattico e il volo notturno con sistemi di visione NVG (Night Vision Goggles).
Successivamente, gli allievi si addestrano al volo in formazione e a diverse tipologie d’impiego, preparandosi in tal modo alle missioni che saranno chiamati a svolgere quando verranno assegnati ai Reparti di volo dell’Esercito e saranno piloti operativi su una delle macchine in dotazione alla Specialità.
In merito agli specialisti, il personale svolge un corso teorico/pratico finalizzato al conseguimento della licenza di “Manutentore aeronautico militare” che rispecchia gli standard europei.
Durante il corso sono trattate materie a livello universitario con particolare riguardo alle tematiche di natura aeronautica, elettronica e meccanica, nonché all’ambito legale e agli aspetti correlati alla sfera uomo-ambiente.
Quali altri corsi vengono svolti presso il Centro?
In considerazione dei molteplici aspetti correlati al volo e all’impiego degli aeromobili, il Centro Addestrativo si occupa anche della formazione di altro personale che fa parte degli equipaggi di volo come i mitraglieri di bordo e i medici e infermieri dei team “MEDEVAC” (Medical Evacuation).
Inoltre, vengono svolti corsi per gli operatori antincendio aeroportuale e per gli addetti al rifornimento di aviocarburanti.
Infine, si tengono corsi di sopravvivenza. I corsi, denominati S.E.R.E. sono una delle più avanzate e complete offerte formative, di cui l’Aviazione dell’Esercito è polo di eccellenza per la Forza Armata, poiché permette l’addestramento ad eventuali condizioni di isolamento che il personale potrebbe affrontare nei diversi teatri operativi in cui è chiamato ad operare.
Avete operato anche con altre Forze Armate italiane e della NATO?
Certamente. Le molteplici offerte formative del Centro Addestrativo AVES che le ho precedentemente illustrato, riferite agli equipaggi di volo (corsi di pilotaggio e corsi per Tecnici di Aeromobili), al personale di supporto (antincendio aeroportuale, rifornimento carburanti avio), all’ambito sanitario e a quello della sopravvivenza (Forward Medevac e corso S.E.R.E.) sono state spesso rivolte a personale delle altre Forze Armate, delle Forze dell’Ordine e dei Corpi dello Stato, nonché a personale proveniente da Forze Armate di paesi stranieri facenti parte della NATO.
Sono state condotte anche diverse attività in ambito multinazionale che hanno costituito preziosa occasione di confronto e scambio.
Quali altri corsi avete in programma per quest’anno?
Oltre ai corsi di volo in atto, nei prossimi mesi di quest’anno sono programmati 5 corsi S.E.R.E. “avanzati” (“Charlie”) per equipaggi dell’Aviazione dell’Esercito e 1 corso S.E.R.E. “medio” (“Bravo”) in favore di altri Reparti della Forza Armata.
Gli istruttori dei vari corsi sono certificati direttamente dalla Forza Armata?
Si. Tutti i nostri istruttori di volo, di materie teoriche e dei corsi S.E.R.E. sono certificati dalla Forza Armata.
TENENTE COLONNELLO CARMINE ORSINI, DIRETTORE DEL CORSO S.E.R.E.
Comandante, cosa rappresenta il corso S.E.R.E. dal punto di vista addestrativo per un pilota di elicotteri?
Innanzitutto, per maggior chiarezza, le illustro brevemente come si articola il corso S.E.R.E.
Il corso è suddiviso in diverse tipologie e moduli:
- S.E.R.E. “ALPHA (basico)
- S.E.R.E. “BRAVO” (medio)
- S.E.R.E. “CHARLIE” (avanzato)
- “C.A.C” (Conduct After Capture)
Il S.E.R.E. “Charlie”, in particolare, fornisce ai frequentatori le nozioni necessarie per fronteggiare le varie possibili situazioni di isolamento, in ambiente permissivo, non permissivo e ostile.
Tali capacità vengono acquisite a seguito di un intenso addestramento teorico-pratico, attraverso il quale gli allievi apprendono conoscenze sulla sopravvivenza e sulle tattiche e procedure da adottare in ambiente ostile durante una condotta evasiva.
Il corso, quindi, costituisce una fase importante nella formazione del personale, anche da un punto di vista psicologico.
Quali sono le principali regole che un militare deve apprendere per mettere in salvo la sua vita e quella del suo equipaggio?
Occorre agire per gradi e priorità, mantenendo lucidità. Bisogna studiare subito la situazione.
Se il contesto è di combattimento, bisogna innanzitutto nascondersi dal nemico. Esaminare a fondo l’ambiente circostante.
Realizzare ciò che accade intorno. Essere consapevoli della propria condizione fisica per poter sfruttare al meglio le proprie capacità.
Verificare quindi l’equipaggiamento, assicurandosi che non abbia subìto danni, controllando le attrezzature e tenendo sempre ben presenti le necessità primarie: acqua, cibo e rifugio.
I più grandi nemici nelle situazioni di sopravvivenza ed evasione sono la paura e il panico.
L’improvvisazione e la tenacia sono fondamentali. Vi sono altre regole che, ovviamente, variano in funzione di diversi fattori quali l’ambiente, la situazione e le circostanze. Certamente, la forza fisica e mentale sono determinanti.
Per raggiungere l’obiettivo occorre più forza fisica o intelligenza?
Come ho detto precedentemente, entrambe sono determinanti. Personalmente ritengo che l’intelligenza, in taluni casi, possa avere la meglio anche sulla forza fisica.
Ogni azione che viene messa in pratica è frutto di procedure standardizzate o viene lasciata ampia possibilità di manovra all’operatore?
Entrambe le cose. Il militare agisce principalmente secondo procedure operative standardizzate alle quali si addestra, perché questa è la chiave per affrontare in maniera efficace le diverse situazioni in cui lo stesso si potrebbe trovare.
Naturalmente, non tutto è pianificabile e l’imponderabile è una delle caratteristiche del nostro mestiere.
Per questo, sempre in una cornice di sicurezza, spesso simuliamo diverse condizioni critiche non programmate in cui proiettiamo inaspettatamente gli allievi, lasciando loro ampio margine di manovra. In tal modo, ne stimoliamo e valutiamo lo spirito di iniziativa e la reattività.
I vostri istruttori dove vengono formati e che tipo di expertise devono avere?
L’istruttore S.E.R.E. è una qualifica che consente al personale di svolgere la funzione di istruttore in tutti i corsi contemplati dal programma.
Gli istruttori vengono formati anch’essi presso il Centro Addestrativo.
Le prime due settimane di corso teorico vengono svolte a cura dall’Ufficio Standardizzazione Esperienze e Studi (STES) e sono rivolte alla metodologia didattica.
Le successive due settimane sono a carattere pratico, focalizzate su attività topografiche diurne e notturne, sul superamento di ostacoli artificiali e naturali, sulla pianificazione e condotta di attività addestrative nelle quali l’aspirante istruttore deve dimostrare capacità istruzionali.
Il requisito per l’ammissione al corso è di aver frequentato e superato il S.E.R.E. “Charlie”.
LA PAROLA A UN FREQUENTATORE DEL CORSO
Da queste intense giornate di addestramento che cosa ha appreso?
La prima cosa con cui s’impara a fare i conti sono i propri limiti, sia fisici che psicologici.
Occorre innanzitutto essere disposti a riconoscere tali limiti. Il corso insegna che l’addestramento è la chiave fondamentale per affrontare e superare gli ostacoli.
Facciamo un lavoro che potrebbe portarci ad operare in ambienti difficili.
Il corso S.E.R.E. ritengo sia un’ottima esperienza nella formazione di un soldato per poter affrontare professionalmente tali contesti.
Prima di parteciparvi avete avuto modo di confrontarvi con i vostri colleghi e i vostri Comandanti? Cosa vi aspettavate?
Sia nostri colleghi che Comandanti avevano già frequentato il corso e abbiamo avuto modo di confrontarci con loro.
Tutti ne hanno parlato come un’esperienza molto valida e ci hanno esortato a dare il massimo perché avremmo certamente incontrato difficoltà.
Sono arrivato al corso, quindi, con molto interesse e curiosità.
Devo dire che è stata più dura di quanto mi aspettassi, ma confermo i giudizi positivi dei colleghi che mi hanno preceduto.
Come è stato il rapporto con gli istruttori e con gli altri allievi?
Il rapporto con gli istruttori è molto professionale.
Com’è giusto che sia, il loro compito è quello di addestrarci, portandoci spesso a raggiungere i nostri limiti in condizioni di stress fisico e mentale.
Ad ogni modo, in loro ho sempre trovato un punto di riferimento: i loro consigli e suggerimenti, che derivano da una vasta esperienza sul campo, sono stati per noi molto utili.
Con i colleghi si è instaurato sin da subito un rapporto di collaborazione molto stretto.
Il fatto di essere sottoposti tutti a forti condizioni di stress ci ha fatto comprendere l’importanza dell’unione e del lavoro di squadra.
Spesso ci siamo trovati ad affrontare situazioni dalle quali ne siamo usciti grazie all’aiuto, al supporto reciproco e all’affiatamento.
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