Estensione biennale per l’operazione europea Irini
Il Consiglio europeo della prossima settimana, che si terrà a Bruxelles il 25 e il 26 marzo, estenderà di altri due anni il mandato della missione Eunavfor Med Irini. Lo si apprende da alti funzionari europei. Il mandato si appresta dunque ad essere esteso in concomitanza con il primo anniversario dell’operazione Ue che prese il via il 31 marzo 2020 quando Eunavfor Med Irini sostituì l’operazione Sophia.
A quanto riferito dall’agenzia di stampa Public Policy l’estensione del mandato non includerà anche un ampiamento dei compiti dell’operazione guidata dall’ammiraglio di divisione Fabio Agostini (nella foto a lato) anche se – viene fatto trapelare – qualora ci fosse un accordo tra la comunità internazionale e gli Stati membri Ue il comando sarebbe pronto anche ad assumere nuovi compiti, in particolare rispetto al monitoraggio del cessate il fuoco lungo la linea Sirte-al-Jufra che divide i due eserciti libi ci rivali con i loro rispettivi alleati. Un monitoraggio che Irini potrebbe effettuare con velivoli e rilievi satellitari.
I compiti attuali della missione includono l’attuazione dell’embargo sulle armi da e per la Libia deciso dalle Nazioni Unite nel 2011, sorvegliando i traffici che avvengono lungo rotte aree, marittime e terrestri. Compiti secondari restano: il monitoraggio e la raccolta di informazioni sulle esportazioni illecite di petrolio e prodotti petroliferi raffinati libici.
Di fatto non attuati altri compiti secondari come l’addestramento della Guardia costiera e della Marina militare libica (caldeggiato dal comando di Irini) e il contributo allo smantellamento del modello di business delle reti di contrabbando e traffico di esseri umani attraverso la raccolta di informazioni.
Al momento i paesi europei che contribuiscono alla missione sono 24 e non è escluso che nella seconda metà del 2021 possano aggiungersene altri anche se quasi tutti offrono contributi simbolici. Guidata dalla nave ammiraglia, la fregata greca Aegean, l’Operazione Irini schiera anche il pattugliatore italiano Borsini (classe Comandanti) e la fegata francese Premier-Maitre l’Her oltre a droni e velivoli da pattugliamento marittimo (a questo link gli assetti aerei e navali)
Circa l’efficacia dell’operazione Ue e delle misure tese a contenere i traffici e le forniture di armi alla Libia il recente rapporto redatto dalle Nazioni Unite ha reso noto senza mezzi termini che “l’embargo sulle armi è del tutto inefficace” poiché alcuni Paesi di continuare a fornire armamenti alle milizie nonostante il divieto imposto dal 2011. Nel rapporto si parla di “violazioni estese, palesi e con totale spregio per le misure sanzionatorie”, compiute dagli “Stati membri che sostengono direttamente le parti in conflitto”.
I Paesi segnalati dall’Onu sono Russia, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Giordania e Siria per quanto riguarda il sostegno dato all’esercito del generale Khalifa Haftar (LNA), che ha controllato la regione della Cirenaica, mentre Turchia e Qatar sono quelli citati per quanto riguarda il supporto al governo di Tripoli (GNA).
Foto Operazione Irini