Il caccia F-35B britannico caduto in mare: i resti del caccia sono stati ritrovati al largo di Creta in fondo al mare e sono stati trasportati in sicurezza in un porto alleato per poi essere inviati in aereo nel Regno Unito.
In data 7 dicembre 2021, il MoD britannico ha segnalato ai media di aver completato con successo le operazioni di recupero dell’F-35B Stov/l della Royal Air Force precipitato nel Mar Mediterraneo. Il velivolo “top-secret” si è schiantato durante il decollo dalla portaerei HMS Queen Elizabeth il 17 novembre 2021; non potendo raggiungere una velocità sufficiente per decollare a causa di una banale ingestione nelle prese d’aria di una “copertura anti-pioggia di plastica economica” o meglio, di una copertura per la presa d’aria motori.
Le operazioni di ricerca e recupero si sono chiaramente svolte affannosamente allo scopo di anticipare le ricerche da parte di nazioni ostili; le stesse sono state ultimate con successo i primi di dicembre 2021. Funzionari della Royal Navy hanno esternato i più vivi ringraziamenti ad alcuni alleati della NATO come Italia e Stati Uniti d’America per il loro supporto durante l’operazione di recupero. La US Navy ha inviato una nave specializzata dell’Emergency Ship Salvage Material System (ESSM) dal suo 6th Fleet HQ a Rota (Spagna), mentre non ci sono dettagli sul supporto fornito dalla Marina Militare Italiana (palombari del Com.Sub.In.?).
Secondo fonti britanniche, ci sono volute due settimane per localizzare il relitto e un’altra settimana per riportarlo in superficie. Lo sforzo di recupero è stato complicato dal luogo in cui è ammarato l’F-35, in acque aperte con profondità superiori, in alcune zone, a oltre i 3.000 metri, e dalle condizioni di mare mosso.
Il relitto recuperato, o ciò che ne rimane, è stato trasportato da una nave di salvataggio noleggiata a un porto alleato non specificato in modo che possa essere successivamente trasportato in aereo nel Regno Unito. I funzionari hanno insistito sul fatto che tutto il relitto è stato recuperato e che “non c’è pericolo e non sono state compromesse per le apparecchiature sensibili imbarcate sull’aereo. Anche se le possibilità che un altro paese trovasse e recuperasse i resti dell’aereo, il Ministero della Difesa britannico non ha voluto correre rischi.
Il consigliere per la sicurezza nazionale Sir Stephen Lovegrove, come riportato dal Journal of Defense del Regno Unito, ha dichiarato al Commons Defense Committee il 6 dicembre:
“””Il pilota è salvo ed è ancora nella fase dei controlli medici approfonditi. Speriamo che stia assolutamente bene. Sarebbe prematuro da parte mia commentare le ragioni dell’incidente. Il recupero del registratore di volo e del relitto sono davvero vitali per un’indagine accurata per determinare le cause dello schianto. Chiaramente il rapido recupero dell’aereo è ciò che vorremmo fare e stiamo lavorando a stretto contatto con gli alleati sui meccanismi di ciò. Non abbiamo ancora preso l’aereo. Siamo a conoscenza delle capacità sottomarine russe e lei ha ragione a identificarle come all’avanguardia. I tipi di precauzioni e operazioni che stiamo intraprendendo in questo momento sono progettati almeno in parte per garantire che la tecnologia dell’F-35B rimanga riservata come vorresti che fosse. Questi aspetti della sicurezza sono al primo posto nella nostra mente. La mia comprensione è che gli esperti sanno dove si trovi l’aereo”””.
Un video dal sistema di telecamere della HMS Queen Elizabeth, che mostra il momento dello schianto e l’espulsione del pilota è trapelato online circa due settimane dopo l’incidente. Il video era stato registrato con un telefono cellulare dagli schermi del computer della nave e diffuso tra l’equipaggio a bordo, prima di essere condiviso fuori bordo senza permesso. Secondo la fonte citata dal sito web, un membro dell’equipaggio maschile della compagnia navale della HMS Queen Elizabeth è stato arrestato in relazione alla fuga di immagini ed è stato immediatamente riportato in aereo nel Regno Unito. L’F-35B perduto è stato identificato come ZM152, con modex 018 e numero di costruzione BK18. Il caccia stealth è stato uno degli F-35B britannici consegnati più di recente, con il suo primo volo segnalato nel giugno 2019. La portaerei, insieme al Carrier Strike Group, ha fatto ritorno a casa in questi giorni, con gli F-35B del Corpo dei Marines statunitensi già sbarcati al NAS di Rota.
Il cacciabombardiere F-35 è un velivolo di quinta generazione con caratteristiche stealth, ovvero a bassa rilevabilità radar.
Il programma F-35 prende il nome di Jsf, acronimo di Joint Strike Fighter.
Il velivolo si configura come un cacciabombardiere multiruolo monoposto con la capacità di volare a regime supersonico per brevi periodi. In quanto caccia di quinta generazione deve rispettare determinati parametri: i propulsori devono esser dotati di spinta vettoriale; devono essere impiegati materiali compositi; e devono esser adottati sensori, radar e avionica integrata di tipo avanzato per migliorare enormemente la situational awareness(ovvero la capacità del pilota di prendere coscienza dell’ambiente tattico circostante).
Il programma F-35 raggruppa diversi Paesi, oltre agli Stati Uniti, tra cui i maggiori sono Regno Unito e Italia.
La genesi dell’F-35
Il progetto dell’F-35 Lightning II nasce sotto l’amministrazione Clinton nel 1993 per terminare il programma A-12, che intendeva fornire un sostituto dell’A-6 Intruder alla Marina americana e un nuovo cacciabombardiere multiruolo per l’Aeronautica che andasse a sostituire l’F-16.
Nasce così il Jast (Joint Advanced Strike Technology) da cui deriva il programma Jsf nel 1995 quando la Darpa (Defense Advanced Research Projects Agency) emana le specifiche per un velivolo avanzato a decollo corto e atterraggio verticale (A-Stovl) andando così ad integrare il programma precedente. A quel punto il Jsf interessa anche i Marines e il Regno Unito, che stanno cercando un velivolo in grado di rimpiazzare le linee di aerei a decollo verticale composte dagli Av-8 Harrier nelle sue diverse versioni.
Alla gara partecipano la Boeing, la Lockheed e la McDonnell Douglas con tre diversi disegni preliminari. Il 16 novembre del 1996 il Ministero della Difesa americano annuncia che Boeing e Lockheed Martin sono state scelte per competere nella fase finale della gara per la costruzione di un dimostratore, ovvero di un primo modello.
Il passaggio successivo, che si può considerare come la data di nascita dell’F-35, avviene nell’ottobre del 2001 quando il progetto della Lockheed viene selezionato come vincitore del programma Jsf e, contestualmente, lo sviluppo dei motori viene affidato alla Pratt & Withney con la General Electric assegnataria del contratto per la produzione di un propulsore di riserva.
Il velivolo si configura in tre versioni per venire incontro alle diverse esigenze di Aeronautica, Marina e Marines: l’F-35A, il cui primo volo risale al 15 dicembre del 2006, è la versione a decollo tradizionale; l’F-35B è quella Stovl, mentre l’F-35C è la versione imbarcata lanciabile tramite catapulta. La versione B effettua il primo volo l’11 giugno del 2008 e il primo in hovering – ovvero verticalmente – il 17 marzo del 2010. Il primo volo della versione C è del 6 giugno del 2010.
F-35 B Stov/L
L’F-35B è la versione a decollo corto e atterraggio verticale ed è radicalmente diversa dalle altre due: oltre ad avere lo scarico del propulsore orientabile, il velivolo è dotato di una turbina di sostentazione montata subito dietro la cabina di pilotaggio, di effusori laterali per il controllo del rollio durante la delicata fase dell’atterraggio verticale, e della possibilità di essere rifornito in volo tramite sonda flessibile “a cestello”. L’F-35B andrà a sostituire gli AV-8B Harrier e gli F/A-18A/B/C/D del corpo dei Marines. Ha un raggio di combattimento di circa 800 chilometri (450 miglia nautiche).
L’armamento dell’F-35
Il Lightning II dispone di un totale di 11 punti di attacco per un carico bellico massimo di 22mila libbre (quasi 10 mila kg). Di queste 5700 (circa 2600 chilogrammi) sono trasportabili internamente in due “baie” dotate ciascuna di due punti di attacco; la stessa soluzione è stata adottata su altri caccia di quinta generazione in modo da non intaccarne le qualità stealth.
La versione B (Stovl) del cacciabombardiere differisce leggermente dalle A e C per quanto riguarda la capacità di trasporto dell’armamento. Se andiamo a vedere in dettaglio la portata dei singoli punti di attacco, si nota che in ciascuna ala e baia interna è presente un attacco con portata ridotta di mille libbre (circa 450 chili). La portata scende così dalle 2500 libbre alle 1500. Complessivamente quindi il massimo carico bellico trasportabile dalla versione B ammonta a 18300 libbre (8300 chili).
Il carico bellico tipo di una missione stealth aria-aria è di quattro missili Aim-120C Amraam mentre in caso di missione aria-terra l’F-35 può trasportare internamente due Gbu-31 Jdam (con testata della Mk 84) da 2000 libbre e due missili Amraam. In caso di profilo di missione non stealth (ma sarebbe meglio dire stealth limitato) il carico bellico per la tipologia aria-aria può arrivare sino a 14 Amraam e due Aim-9X Sidewinder mentre per l’attacco aria-terra sono sei le Jdam insieme a due Amraam e due Sidewinder.
Ovviamente queste non sono le sole armi in grado di essere montate sull’F-35 in quanto il velivolo potrà portare una vasta gamma di munizionamento a caduta o di tipo missilistico anche di ultima generazione.
Con il rilascio del software Block 3F la gamma di armamento dell’F-35 può dirsi quasi completa, fatto salvo per l’armamento atomico, che sarà compreso nel Block 4 il cui sviluppo, che comincerà alla fine del 2018, costerà circa 8 miliardi di dollari e dovrebbe concludersi nell’anno fiscale 2024.
Tra gli armamenti attualmente in grado di essere montati sull’F-35, oltre a quelli già citati, possiamo trovare l’Agm-154 Jsow, la bomba Gbu-12 Paveway II da 500 libbre, la Gbu-32 Jdam da mille libbre, il missile Aim-132 Asraam trasportati internamente. Esternamente il munizionamento è più eterogeneo per ovvi motivi e comprende per il momento ancora solo la bomba Paveway II da 500 libbre ed i missili Amraam e Sidewinder mentre il resto, che comprende tra l’altro i missili da crociera Agm-158 Jassm e Stormshadow oltre a tutta la serie di Gbu e bombe a caduta libera non guidate tipo Mk 83 e 84, sarà disponibile con l’ultimo software.
(Fonti delle notizie: Web, Google, Theavionist, Wikipedia, You Tube)