G7: gli assetti delle Forze Armate per garantire la massima cornice di sicurezza del summit. Il Viminale dispone l’impiego di ulteriori 1.500 militari dell’Operazione “Strade Sicure”
FASANO (BRINDISI) – dal nostro inviato. Lungo la Statale 16 “Adriatica” è un susseguirsi di mezzi, anche da impiego in Ordine Pubblico, della Polizia di Stato e dell’Arma dei Carabinieri per rendere tranquillo e proficuo l’imminente summit G7 che si terrà da giovedì a venerdì prossimi in un magnifico e blindassimo resort a Borgo Egnazia (Savelletri – Brindisi).
Ma oltre a Polizia e dei Carabinieri la sicurezza sarà garantita anche dalle Forze Armate di Esercito, Aeronautica e Marina Militare.
Il sistema Difesa fornirà personale e mezzi per un concorso di forze a favore del Ministero dell’Interno.
I Comandi della Componente terrestre, aerea e marittima ai quali si affiancheranno quelli delle Operazioni Speciali (COS), delle Operazioni in rete (COR) e delle Operazioni delle Forze Speciali (COFS) opereranno alle , alle dirette dipendenze del Comandante Interforze (COMINFOR), ovvero il Comandante del Comando Operativo di Vertice Interforze (COMCOVI), Generale di Corpo d’Armata Francesco Paolo Figliuolo.
Il Generale eserciterà quindi un controllo operativo su tutti questi Comandi.
Sarà il nuovo Joint Operations Center del COVI che sarà attivato, per la prima volta, in quella che è un’Operazione reale di Initial Operational Capability (IOC).
Questo nuovo Centro è appunto una realtà nuova con la doppia funzione sia come profilo info-strutturale che per i sistemi operativi che ha disposizione. Ad esso è deputato il ruolo di Comando e Controllo (C2).
Per quanto riguarda gli assetti è stata creata una Task Force “Egnazia”, dal nome del luogo dove si svolgerà il vertice.
Essa sarò composta da militari dell’Esercito della Brigata meccanizzata “Pinerolo”, di stanza qui in Puglia.
La Forza Armata sarà supportata dai Fanti di Marina della Brigata Marina “San Marco”, di stanza a Brindisi, e 3 assetti di difesa anti drone Counter/Unmanned Air System (C/UAS).
Lo scopo del loro impiego sarà quello di condurre, nell’ambito del dispositivo interforze e in concorso alle Forze di Pubblica Sicurezza, una Homeland Security Operation (HSO).
In altre parole soldati e marinai dovranno prevenire, individuare e, ove richiesto, neutralizzare qualsiasi forma di minaccia e/o atto che possa compromettere la sicurezza del summit o la sua regolare condotta nell’Area di Operazione assegnata.
Dovranno anche vigilare e sorvegliare i siti ritenuti sensibili che insistono nel Barese e nel Brindisino. Ed ancora: assicurare la sorveglianza terrestre con elettro ottiche all’interno di quella che è stata individuata come cosiddetta “Zona Rossa”.
Gli assetti in mare della Marina prevedono, grazie all’impiego di personale della 3^ Divisione Navale e di Nave “Doria”.
E’ stata istituita, a questo proposito, una Task Force “Adriatica”. Il compito dei marinai sarà quello di controllare la situazione di superficie oltre le 12 miglia nautiche nel tratto di costa che va da Bari a Brindisi, ovvero in un’area marina più ampia ove richiesto dal Viminale.
Il tutto per scoprire, localizzare e identificare potenziali minacce portate dal mare verso in quella che è stata delimitata come “Zona Rossa”.
In supporto alla Task Force “Itria”, dal nome della Valle dove ci sono i territori interessati dal vertice, scenderà in campo anche la Guardia di Finanza per una copertura dall’alto del tratto di mare entro le 12 miglia nautiche.
La guida della Task Force “Itria” è stata affidata all’Aeronautica Militare con personale dipendente dal Comando Operazioni Aerospospaziali (COA), con l’impiego di F-2000 e HH139 del 36° Stormo (Gioia del Colle-Bari), di una batteria SAMP/T dell’Esercito (schierata presso il 36° Stormo dell’Aeronautica Militare sempre di Gioia del Colle), di assetti Comformal Airborne Early Warning (CAEW) di Pratica di Mare (Roma), di aerei C-130 di Pisa, di F-35 di Amendola (Foggia), di aerei Predator e di aerei P-72, di stanza a Galatina (Lecce).
Tutti dovranno proteggere lo spazio aereo, sotto il diretto comando delle Operazioni Aerospaziali (COA) di Poggio Renatico (Ferrara), garantendo una situational awareness e una concreta capacità di intervento in caso di necessità.
Nel “pacchetto” di Forze Armate impiegate nel G7 entra anche il Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali (COFS) e per la prima volta in modo strutturato, anche il Comando delle Operazioni Spaziali (COS) e quello delle Operazioni in Rete (COR).
E’ importante notare che, è proprio qui dalla Puglia che per la prima volta, il COS impiega il proprio Space Management System in un’Operazione reale.
E’ stato previsto l’impiego di 3 assetti satellitari e, all’interno del nuovo JOC, ci sarà uno Space Support Coordination Element.
Dovrà essere garantita la cornice di sicurezza dell’evento con produzione e fornitura di Data-Product-Service (DPS) spaziali a supporto del COVI, continuando ad assicurare il massimo livello di ottimizzazione delle disponibilità delle risorse MILSATCOM.
I militari del Comando per le Operazioni in Rete dovranno, invece, assicurare le comunicazioni lungo le dorsali, adriatica e ionica, dell’area di Operazioni.
Allo scopo di sviluppare collegamenti terrestri in fibra ottica e di ponti radio allestiti dall’Esercito tra gli aeroporti interessati dall’arrivo delle delegazioni, la Questura di Brindisi, la Zona Rossa e il Centro Comunicazioni di Taranto.
Essa sarà in diretto collegamento con il nuovo JOC del COVI.
I militari dipendenti dal Comando interforze per le Operazioni delle Forze Speciali (COFS) provengono dal 9° Reggimento d’assalto Col Moschin (Esercito), dal Gruppo Operativo Incursori della Marina Militare e avranno il supporto di elicotteri HH-101 dell’Aeronautica Militare.
Dovranno schierare un Task Group interforze land oriented presso la base del 36° Stormo di Gioia del Colle (Bari) in concorso con il Viminale garantendo, qualora richiesto, una capacità di risposta immediata e integrata per la gestione e risoluzione di situazioni di crisi connesse con gravi turbative dell’Ordine Pubblico o di atti di natura terroristica che potrebbero minacciare la sicurezza del G7.
Ieri, infine, il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, ha presieduto una riunione del Comitato nazionale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, nel corso della quale è stato deciso il piano di impiego di ulteriori 1.500 militari dell’Operazione “Strade sicure”, che andranno ad aggiungersi alle 6.800 unità già operative sul territorio nazionale.
Il nuovo contingente sarà impegnato fino al 18 giugno per garantire una cornice di massima sicurezza in occasione del vertice dei Capi di Stato e di Governo del G7, in Puglia.
La nuova aliquota verrà impiegata per il rafforzamento delle frontiere marittime, terrestri e aeroportuali dopo il ripristino, dal 5 giugno scorso, dei controlli nell’Area Schengen, e assicurerà altresì, in collaborazione con le Forze dell’Ordine, la vigilanza di siti e obiettivi sensibili nelle province di Bari e Brindisi.
A queste misure si aggiunge la rimodulazione del piano di impiego di 150 militari, facenti parti dell’iniziale contingente di 6.800 unità, che sono stati temporaneamente assegnati fino al 18 giugno nelle principali località frontaliere del Nord Italia.
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