Gli F-35A italiani tornano in Islanda
Per la settima volta la bandiera italiana è stata issata nella base aerea di Keflavik, dove 4 velivoli F-35A del 32° Stormo dell’Aeronautica Militare sono atterrati nei giorni scorsi per supportare la capacità di difesa aerea dell’Islanda.
Si concludono così ufficialmente le attività di rischieramento del contingente italiano che prenderà parte all’Operazione NATO di Air Policing Northern Lightning III che vedrà impegnati, per i prossimi sessanta giorni circa, gli uomini e donne della Task Force Air ai comandi del Colonnello Gianmarco Di Loreto.
L’obiettivo della missione è quello di preservare l’integrità dello spazio aereo della NATO in tempo di pace, rafforzando l’attività di sorveglianza dei cieli dell’Islanda, che non possiede proprie capacità di difesa aerea, e conducendo, nel frattempo, attività addestrativa congiunta con l’Icelandic Coast Guard e con assetti NATO eventualmente rischierati sul sedime islandese.
La Task Force Air, posta alle dirette dipendenze del COVI (Comando Operativo di Vertice Interforze), è composta, infatti, oltre che dal Gruppo Volo e dal personale tecnico e logistico proveniente dai vari Reparti della Forza Armata, anche da un team di controllori della Difesa Aerea che, in collaborazione con la guardia costiera islandese, assicurerà la sorveglianza ed eventualmente l’intercettazione, mediante gli F-35A in allarme, di aeromobili non identificati o che rappresentino una potenziale minaccia.
Il rischieramento della TFA Northern Litghning III è stato possibile grazie ad un importante lavoro di squadra che ha visto coinvolti numerosi Reparti dell’Aeronautica Militare: il trasporto di personale e materiale è stato possibile grazie all’impiego di velivoli KC-767A del 14° Stormo di Pratica di Mare e di C-130J della 46^ Brigata Aerea di Pisa che hanno garantito inoltre, rispettivamente, anche il rifornimento in volo e la capacità di SAR (Search and Rescue) Oceanico durante il trasferimento dei velivoli F-35A dalla base di Amendola a quella di Keflavik.
Diverse le “squadre a contatto”, costituite da personale proveniente dai vari Enti della Forza Armata, che hanno messo in atto tutte le predisposizioni tecniche e logistiche necessarie al funzionamento della TFA. In particolare, l’info-struttura e i sistemi necessari al settore delle telecomunicazioni sono stati garantiti dalla 3ª Divisione del Comando Logistico.
Fonte: comunicato Stato Maggiore Difesa