Gli investimenti immobiliari di Israele infiammano la politica cipriota
Un sistema di visti favorevoli agli investitori stranieri ha visto duplicare le proprietà immobiliari in mano a cittadini dello Stato ebraico nellì isola di Cipro. Alle tensioni con la comunità turco-cipriota del nord si aggiunge una forte preoccupazione politica per la trasformazione di proprietà in enclavi chiuse ad uso esclusivo israeliano, che rischiano di fomentare un sistema parallelo a quello dello Stato.
Alle tensioni con la Turchia, che da oltre cinquant’anni ha stabilito una solida presenza nella parte nord-orientale di Cipro, nella piccola isola del Mediterraneo si aggiungono forti complicazioni con Israele, la cui presenza in alcune città chiave attraverso finanziamenti e costituzione di nuove imprese e start-up negli ultimi mesi ha infiammato la politica cipriota.1
A favorire gli investimenti privati dei cittadini israeliani, soprattutto nel settore immobiliare, è un particolare sistema di visti noto come “Golden Visa”, che permette di acquisire in modo piuttosto rapido la cittadinanza cipriota a fronte dell’acquisizione di proprietà sull’isola per una somma di almeno 300.000 euro.2
Complice un debole sistema di controllo da parte delle autorità locali, i cittadini israeliani ad essersi trasferiti in città chiave come Larnaca e Limassol grazie a questo sistema sono passati da 6.500 nel 2018 a circa 15.000 a metà 20253. Si tratta tuttavia di un dato destinato a crescere in maniera vertiginosa.
A sollevare le preoccupazioni di alcuni politici ciprioti è il timore che le proprietà acquisite attraverso il procedimento del Golden Visa vengano trasformate in enclavi chiuse, inaccessibili al controllo locale e parallele al sistema sociale di Cipro ad uso esclusivo dei cittadini israeliani, che sembrano aver istituito sinagoghe, supermercati kosher e scuole private dedicate unicamente alla comunità ebraica residente sull’isola.
È quanto ha affermato sul finire del mese di giugno il leader del partito comunista d’opposizione AKEL Stefanos Stefanou nel corso di un intervento in una radio statale4, accusando gli israeliani di acquisire appezzamenti di terreno e proprietà economiche strategiche per convertirle in “sinagoghe e scuole sioniste in enclavi recintate”.
A fronte di simili asserzioni, la risposta di Israele non è tardata ad arrivare, innescando così una forte crisi diplomatica tra i due Stati. L’Ambasciatore dello Stato ebraico a Nicosia, Oren Anolik, ha accusato sul social network Twitter/X Stefanou di antisemitismo, sottolineando come l’opposizione politica cipriota stia tentando di escludere una comunità da un settore economico sulla base di una discriminazione identitaria.5 Di contro, il partito AKEL ha proposto una limitazione dei favoritismi connessi al sistema di visti, che avrebbero permesso a Israele di “comprare l’Isola e proseguire la propria politica di espansione occupando intere aree di Cipro”.
Secondo i dati del governo cipriota, gli israeliani sono in realtà solo al quarto posto tra gli investitori stranieri che si avventurano nel mercato immobiliare cipriota, ricco di occasioni a buon mercato soprattutto nelle città turistiche della parte meridionale. Britannici, russi e greci dominano ancora il settore, spesso escludendo i cittadini locali che non dispongono delle stesse disponibilità economiche.6
Ad infiammare la politica cipriota sembrano tuttavia esserci ragioni più profonde di una mera espansione della comunità israeliana sull’isola. In termini di sicurezza, dietro alle presunte enclavi ebraiche vi è il timore che si sviluppino potenziali apparati di intelligence e spionaggio che possano coinvolgere anche il Mossad, che – come noto – fa utilizzo del territorio cipriota nel corso di alcune operazioni7.
In un quadro geostrategico così delicato come quello del Mediterraneo orientale, le apprensioni della politica cipriota acquisiscono una valenza ancora più ampia se inserite in un contesto di competizione tra potenze acuita dagli attuali sviluppi internazionali. Si prenda ad esempio la presenza britannica, stabile nella patria di Venere e Adone prima sotto vesti coloniali e poi tramite un sistema di basi militari; o ancora la Turchia, schierata a sostegno (economico e militare) della comunità turco-cipriota del nord per ragioni che vanno oltre la medesima appartenenza etnico-culturale, e che includono una postura neo-ottomana da realizzarsi anche nel vicino Mediterraneo. È da intendersi in questo senso la dottrina della Mavi Vatan, la “Patria Blu” dell’ammiraglio Cem Gürdeniz sposata dal presidente Erdoğan ed ampiamente introiettata dalla popolazione turca, che ha ridisegnato gli orizzonti della politica turca sulle acque su cui si affaccia la nazione.
Come per la Turchia il baricentro della propria politica estera si proietta sul mare, così per Israele Cipro acquisisce un ruolo strategico nel Mare Nostrum: non solo uno sbocco economico per i suoi cittadini in cerca di avventure immobiliari o case vacanze di lusso in un’area prossima ad un boom turistico, bensì una prospettiva da cui osservare i vicini mediorientali e le coste di Gaza, distanti sole 210 miglia nautiche da Cipro.
Dietro ad un cambiamento demografico sostenuto e alla vendita di proprietà immobiliari, la piccola isola già segnata da mezzo secolo di divisioni inter-etniche si trova in realtà ad affrontare un nuovo dilemma di sovranità: divenire una base operativa per altri Paesi, compromettendone la neutralità, o sostenere le accuse di antisemitismo, sfigurando politicamente in un contesto globale altamente polarizzato.
1 Wave of antisemitic rhetoric hits Cyprus over Israeli real estate purchases, Ynet, 7 aprile 2025. https://www.ynetnews.com/jewish-world/article/bk3woo4hgg.
2 Cyprus Migration Department, Immigration Permits for Investors. https://www.mip.gov.cy/dmmip/md.nsf/immigrationpfi_en/immigrationpfi_en?OpenDocument.
3 ‘Settlements in all but name’: Cyprus on alert over high influx of Israeli citizens, The Craddle, 4 luglio 2025. https://thecradle.co/articles/settlements-in-all-but-name-cyprus-on-alert-over-high-influx-of-israeli-citizens.
4 ‘Jews buying Cyprus’: Left-wing leader’s remark sparks diplomatic storm, The Jerusalem Post, 4 luglio 2025. https://www.jpost.com/diaspora/antisemitism/article-859993.
5 Israeli ambassador condemns ‘misleading campaign’ over antisemitism remarks, In-Cyprus, https://in-cyprus.philenews.com/local/israeli-ambassador-cyprus-antisemitism-misleading-campaign/.
6 Cyprus Mail, Foreign buying frenzy hits Cyprus, https://cyprus-mail.com/2025/06/22/foreign-buying-frenzy-hits-cyprus.
7 The Second Israel? Israelis Are Streaming Into Cyprus to Buy Anything in Sight, Haaretz, 15 agosto 2023. https://www.haaretz.com/israel-news/2023-08-15/ty-article-magazine/.premium/the-second-israel-israelis-are-streaming-into-cyprus-to-buy-anything-in-sight/00000189-f442-d975-a9cf-ff5333da0000.
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